"Le partite si vincono sul campo". È la frase che si dovrebbe sentire più spesso quando si parla di calcio: niente scuse o polemiche. Alla fine il campo è il giudice supremo. Esattamente, però, quali sono i valori che una squadra mette sul campo? Possiamo identificarne quattro fondamentali: tecnico, tattico, fisico e caratteriale. Tra questi, quello più difficile da saper gestire è sicuramente l'ultimo.
Una squadra può essere imbottita di campioni, avere un gioco che sfiora la perfezione e correre a mille per tutta la partita, ma non riuscirà mai veramente a competere se non c'è con la testa. Analizzando le partite della Juventus di questi ultimi sei anni si può vedere chiaramente come l'aspetto mentale sia stato fondamentale per ottenere i successi che hanno proiettato questa squadra direttamente nella leggenda.

La Juventus di Conte era una squadra costantemente tenuta sulla corda dal suo allenatore, che pretendeva sempre il massimo della concentrazione sulla partita da parte di ogni giocatore. Se a volta la squadra non scendeva in campo da subito col piglio giusto, ci pensava l'allenatore nello spogliatoio tra primo e secondo tempo a far cambiare registro e la squadra tornava in campo con tutt'altro atteggiamento, pronta a far sua la partita. Infatti, molte partite dell'era Conte sono state vinte nel secondo tempo, dopo aver giocato delle prime frazioni di gara opache. Questo costante martellamento psicologico può, però, portare ad un dispendio maggiore di energie nel corso della stagione e far rischiare alla squadra di arrivare scarica sul finire della stessa? I risultati nelle coppe (Coppa Italia e Champions League) ottenuti dal tecnico salentino sembrano confermare la cosa.

La Juventus di stampo allegriano funziona in tutt'altra maniera. Spesso la squadra non sembra essere concentrata in campo e la situazione non cambia neanche dopo l'intervallo. Mediamente, questa squadra finisce le partite esattamente come le comincia, a livello mentale, ottenendo, spesso, la vittoria grazie alla superiorità netta a livello d'organico rispetto agli avversari. Questa filosofia consente alla squadra di essere poco spettacolare durante la stagione, ma, al tempo stesso, di arrivare più carica, sia a livello mentale che fisico, nei momenti fondamentali della stagione, quando si assegnano i trofei. Non è un caso, infatti, che la Juventus abbia conquistato dei tornei ad eliminazione diretta soltanto con Allegri in panchina, il quale ha condotto la squadra due volte in finale di Champions League e alla vittoria di tre Coppa Italia.

Questa analisi non vuole mettere a confronto la fisolofia "contiana" con quella "allegriana" per stabilire quale sia la migliore, ma far capire come la gestione delle energie mentali sia fondamentale esattamente come la gestione delle energie fisiche dei giocatori, perchè, per vincere, il cambio di passo mentale deve avvenire durante la stagione, che sia ad ogni partita o a primavera.