“Vincere è sempre importante ed è raramente frutto del caso.
Puoi essere fortunato una volta, due, ma le vittorie sono sempre il frutto di un lavoro, di un gruppo formato al quale si contribuisce come allenatore" Marcello Lippi Il ruolo di un allenatore in una squadra di calcio è sempre frutto di accesi dibattiti. Per molti un allenatore è l'elemento più importante, quello che dà un gioco, una logica, un metodo di lavoro, e che sa essere importante anche per la vita di un atleta fuori dal campo, per altri invece non conta più del venti per cento, perché la cosa più importante sono i campioni che scendono in campo o le società.
Come sempre la verità sta nel mezzo, ci vogliono società serie, programmatiche, giocatori all'altezza e un allenatore bravo a gestire il tutto.

Nella storia del calcio ci sono state squadre che si sono messe in evidenza grazie a ciò che si è riuscito a creare in simbiosi proprio con l'allenatore. Poi ci sono state squadre, che invece, si sono messe in luce grazie, soprattutto ai propri campioni, come ad esempio il Napoli di Maradona o il Real Madrid di Cristiano Ronaldo e gli altri galattici.
Per le squadre che invece hanno fatto la storia e saranno sempre ricordate col nome dell'allenatore si ricordano il Milan di Sacchi, la Juve di Lippi, il Manchester di Ferguson, il Barcellona di Guardiola, l'Inter di Mourinho e ora ci sarà il Liverpool di Kloop.
Tutte realtà dove si è verificato una sorta di "congiunzione astrale" di "magia", allenatori giusti, nel posto giusto, nel momento giusto. Ma senza scomodare i miti del calcio, che comunque alla fine quelle squadre sono rimaste tali nel tempo, con qualche flessione ma comunque sempre presenti nei primi posti in Europa, volevo mettere in luce quelle realtà, uguali nel senso di "magia", ma che si sono realizzate in periferia, in provincia.
Anni meravigliosi vissuti una e una volta sola da squadre e allenatori che poi non sono più riusciti a creare tanto. Il Verona di Osvaldo Bagnoli, che portò l'Hellas ad uno storico scudetto, a partecipare alla coppa Campioni, e ai vertici del calcio italiano salvo poi tornare a bazzicare tra retrocessioni e salvezze thriller.
La Sampdoria di Boskov e dei gemelli del gol Vialli e Mancini, scudetto e finale di coppa Campioni. Il Chievo Verona di Del Neri, che non vinse ma portò la seconda squadra di Verona prima ad una storica serie A e poi a confermarsi una realtà importante del calcio italiano, una magia che né il Chievo né l'allenatore riuscirono più a realizzare. Il Sassuolo di Di Francesco, anche in questo caso una realtà che quando si è divisa a finito di essere magica, sia per la squadra che per l'allenatore. Infine l'Atalanta del Gasperini, stabilmente tra le migliori in Italia e partecipante ad una storica Champions League.
Anche in questo caso, Gasperini ha trovato quella magia a Bergamo, ma non è stato così altrove. Io sono dell'idea che l'allenatore sia importantissimo nel momento in cui viene scelto dalla società con vera attenzione e volontà di perseguire un lavoro che metta l'allenatore nelle condizioni di lavorare secondo i suoi principi e metodi. In questo caso si potrebbe sperare di creare qualcosa di magico. Se la scelta, invece, è dettata da improvvisazione, mancanza di progettualità, in questo caso non solo non avrà nessuna "congiunzione astrale" ma si rischiano figuracce. E a pagare sarà sempre e solo l'allenatore, che finirà col passare da un esonero all'altro, e pagare l'incompetenza di società e di direttori sportivi improvvisati.

Oggi stiamo vivendo l'ennesima giornata di avvicendamenti su panchine in serie A, dal Milan al Sassuolo e forse anche il Genoa. Qui nessuna magia c'è stata e difficilmente ci sarà, e la colpa non è degli allenatori. Non c'è progetto, lungimiranza e forse non c'è nemmeno capacità sportiva. Essere stati ottimi calciatori non significa necessariamente essere anche bravi direttori sportivi.
Questo i tifosi dovrebbero capirlo. Secondo voi Pioli, ad esempio, è una scelta programmata, che metterà l'allenatore nelle condizioni di lavorare al meglio e avrà a disposizione un progetto pluriennale?
A mio avviso firma un contratto biennale e a giugno sarà insieme a Giampaolo un'altro esonerato a libro paga. Le magie non si costruiscono così.