Come tuti sanno la permanenza di Dzeko a Roma, già nel gennaio scorso, è stata seriamente a rischio.
Il giocatore era ad un passo dal ritorno in Premier e la Roma aveva già contattato papabili sostituti come il Batshuayi tornato in auge di recente, prima della conferma di Schick in giallorosso. Poi l’affare saltò per un ripensamento in extremis del bomber, indotto dalle pressioni della moglie, desiderosa di rimanere a Roma. 

Visto l’exploit del cigno di Sarajevo sia nella fase ad eliminazione diretta della Champions, dove trascinò la Roma sino alle soglie della finale, sia in campionato, questo repentino dietrofront si rivelò una manna. L’idea era di venderlo per abbattere il monte stipendi e fare cassa con un giocatore ormai ben oltre i trent’anni, ma la sua permanenza regalò alla Roma una cavalcata trionfale con vittime illustri, Barça in primis, fermata solo dall’arbitro Skomina ad un passo dalla finale.
Inoltre, cosa non di secondo piano in questo calcio dove i soldi la fanno più che mai da padrone, portò alla Roma quasi centro mln complessivi di ricavi da market pool ed altre prebende correlate.

Ora però il Cigno ha un anno in più ed il suo contratto è ormai vicino alla scadenza, sicché si pone un’alternativa secca: rinnovo e permanenza da una parte, cessione non più tardi di giugno giugno dall’altra.
A fronte di ciò le offerte x Dzeko dalla Premier non mancano (da ultimo l’Everton) e l’interesse dei lucrosi mercati asiatici non si è mai sopito.

Al di là dei desiderata della moglie per il capitano della Bosnia si tratta dell’ultima occasione di strappare un contratto plurimilionario, mentre per la Roma dell’ultima possibilità di monetizzare sul giocatore e proseguire nell’opera di ringiovanimento massicciamente intrapresa quest’anno. Pertanto l’addio di Dzeko a giugno appare cosa estremamente probabile.
Dando per scontata la permanenza di Schick che, finalmente comincia a mostrare le sue indiscusse qualità, servirà comunque un alternativa di qualità nel ruolo. A tal proposito la Roma vanta un diritto di recompra a circa 14 milioni su Sanabria, bomber che al Betis, prima dell’ultimo infortunio, aveva mostrato le sue eccellenti qualità e potenzialità. Ora sembra che Sanabria sia diretto al Genoa in prestito con un diritto di riscatto che, se verrà esercitato, frutterà alla Roma ulteriori 10 milioni circa di plusvalenza.

Viste le cifre che girano per le punte di qualità mi chiedo: è una buona idea?
Non sarebbe meglio conservare quantomeno la possibilità per la Roma di rientrarne in possesso a giugno?