Non siamo di fronte all'ultimo, tristissimo quinquennio della gestione Berlusconi, con un AD incoronato senza alcuna logica talent scout e direttore sportivo, rigorosamente senza portafoglio, ne' idee, ne' intuito.

Non ci troviamo al cospetto di una proprieta' che ci ha abbandonato al nostro destino, senza veri giocatori, senza acquisti degni, ai margini del calcio europeo.
Allora non esisteva alcuna speranza che la Berlusconi avesse in mente un progetto di rinascita, con relativi cospicui investimenti in stadio, mercato, pareggi di bilancio. Quello era un Milan che era lasciato per strada, senza futuro, da chi non lo voleva piu', con un Richelieu de noantri che non aveva nemmeno le capacita' e lo stile di presentarsi alla stampa ed ai tifosi ad enunciare la triste verita', e cioe' che il proprietario stava solo aspettando di disfarsi di un giocattolo che non gli serviva piu'.

No, i tempi sono cambiati! Yonghong Li' e' diventato presidente del Milan con la dichiarata ambizione di tornare nel gotha del calcio il piu' in fretta possibile, scucendo 1 miliardo per arrivarci, quindi un bluff o un ridimensionamento di tali intenzioni a distanza di un anno sono privi di logica.

Non puo' il buon Pellegatti affermare che il Milan e' questo e ce lo dobbiamo tenere! Questo Milan non e' competitivo ne' con le prime 4 squadre italiane, ne' con le prime 16 europee, quindi alle dichiarazioni occorre che seguano i fatti. E se i fatti costituiti dal mercato della scorsa estate non sono stati sufficenti, devono seguire altri fatti, cioe' acquisti che riparino agli errori commessi.

Ormai anche un bambino sa dove sono le falle della squadra: sono importanti ed occorre ripararle subito, da giugno.
Quindi le considerazioni sui nuovi vertici del Milan, oggi hanno poco senso, perche' tra un mese e mezzo verranno completamente smentite o confermate. Dal tenore e dalla qualita' del mercato, in entrata cosi' come in uscita, sara', infatti, assai semplice dedurre quanto veritiere siano le dichiarazioni che vogliono un Milan di nuovo grande.

Bastano tre cessioni dolorose, ed altrettanti acquisti stile Galliani per capire quanto vuoti siano stati i proclami di 12 mesi fa. Ma e' altrettanto vero che e' sufficiente una direzione netta e risoluta di segno opposto, in entrata come in uscita, per dimostrare il contrario.

Tra due o tre mesi trarremo le conclusioni.