Per ora il Milan del campionato non e' quello brillante e determinato dell'Europa League. 

Lo dicono i numeri: in campionato su sei partite disputate 4 vittorie 2 sconfitte 10 gol fatti 8 subiti, in Europa League cinque partite disputate, 5 vittorie, 15 gol fatti 1 subito, e se è pur vero che, come ribadisce la dirigenza (vecchia e nuova), l'Europa è la casa naturale del Milan, è altrettanto vero che in campionato bisogna dare una sterzata netta e subito. 

Ed è proprio in questo senso che la casa naturale del Milan (l'Europa ndr...) VIENE O  SOCCORSO ALLA SQUADRA DI MONTELLA, si perchè e' in Europa che avendo avversari abbordabili come quelli del primo girone di quest'anno Montella deve trovare la squadra gli uomini (i cosiddetti titolari) e il modulo giusto per far ripartire finalmente è definitivamente la macchina Milan.

Non e' tempo di fare esperimenti perché di tempo ce n'e' poco per sperimentare, bisogna ripartire dalle certezze avute fin qui, ovvero la spinta a dorsale della squadra Donnarumma, Bonucci, Biglia, Kessié e Suso, da quel André Silva che in Europa si è mostrato finora cecchino implacabile e dalla grinta compattezza di squadra e atteggiamento e approccio alla partita positivi che finora si sono visti maggiormente proprio in Europa.

Capitolo modulo di gioco. Premesso che se l'approccio e l'atteggiamento dei giocatori in campo e' quello giusto (come fin qui mostrato nelle partite internazionali) il modulo non conta, può essere qualsiasi modulo si voglia, Montella ne deve scegliere uno capace di fare coesistere Suso e  Calhanoglu e nel contempo di garantire equilibrio sui reparti per arrivare alla quadratura del cerchio con il modulo giusto e gli interpreti giusti per giocare sempre "da Milan".

L'Europa League come banco di prova per ripartire, ma stavolta DEFINITIVAMENTE.