Una squadra nerazzurra che gioca gli ottavi di finale d'andata di Champions League a San Siro, che squadra è?
Ma è l'Inter. No, non è l'Inter, è l'Atalanta di Gianpiero Gasperini.

Tutti i tifosi interisti avrebbero voluto vedere la loro squadra del cuore giocare al posto della dea e vincere con un sonoro 4-1 ieri sera. Invece no. Negli occhi hanno ancora la palla calciata da Ansu Fati che si insacca alle spalle di Handanovic e consegna la vittoria al Barcellona. Morale della favola: terzo posto nel girone ed Europa League.

L'amarezza di non poter giocare nella competizione più importante del mondo c'è, ma, nonostante tutto, l'ex Coppa Uefa è una competizione da onorare.
L'Europa League è un bellissimo torneo, con squadre importanti, altre da scoprire e che soprattutto negli anni ha sfornato e sforna ancora nuovi talenti del calcio europeo. Insomma è un bel palcoscenico anche se non il più importante. L'uscita dalla Champions League è costata all'Inter 9,5 milioni di euro. Come recuperarli? Arrivando sino a Danzica ed alzando la coppa. Sarebbe un sogno. La prima squadra italiana dal '99 dopo il Parma di Malesani ad alzare questa coppa e soprattutto la prima squadra italiana ad alzare un trofeo europeo dopo il 2010, dopo la notte di Madrid che sancì il triplete mourinhano proprio dei nerazzurri oggi allenati da Conte.

Tornando a parlare in termini di incassi, come avrete capito più si va avanti nella competizione, più si guadagna. Chiaramente un'importante fonte di guadagno per la società sarebbero gli incassi delle partite casalinghe, in un San Siro che si riempierebbe turno dopo turno se vede una squadra che va avanti e crede in questa competizione, crede di poter alzare la coppa in Polonia. Bisogna credere nell'Europa League e non "snobbarla", non ripetere quanto fatto nelle ultime partecipazioni, come nella stagione 2016/2017 dove addirittura l'Inter uscì ai gironi. E' importante non solo per i nerazzurri ma per il calcio italiano intero dopo anni all'asciutto in campo europeo. Chiaramente c'è anche la Roma che può conquistare la coppa e che come l'Inter non deve disdegnarla.
Purtroppo è capitato che le squadre italiane non abbiano rispettato questo torneo negli anni, prendendolo sottogamba magari per concentrarsi su altri obiettivi stagionali oppure perchè si fa rifiatare la squadra facendo turnover. Errori che non vanno ripetuti. Nel caso dell'Inter di Conte è più facile che capiti che la squadra si concentri sulla lotta scudetto che dopo anni quest'anno la vede protagonista con Juventus e Lazio; si può, si deve lottare su entrambi fronti, a maggior ragione se si ha una squadra lunga.
Ecco un altro motivo. La società ha speso tantissimo sul mercato e dopo aver mancato il passaggio del turno in Champions si aspetta che la squadra arrivi in fondo all'Europa League. Un'aspettativa più che comprensibile. L'Inter di Conte non può sbagliare. I tifosi si aspettano il massimo dai giocatori: per la corsa scudetto, per l'Europa League ma non dimentichiamo la coppa Italia. Si lotta su tre fronti che toglieranno energie sicuramente ma è necessario dare tutto.

Dunque prima tappa Razgrad, Bulgaria. C'è il Ludogorets. Gara valida per i sedicesimi di finale. Andata oggi, ritorno tra una settimana, qualche giorno prima dello scontro scudetto a Torino con la Juve. E' un periodo intenso per i nerazzurri reduci anche da due sconfitte: Napoli in coppa Italia e Lazio in campionato, la seconda che brucia di più. Una vittoria in Bulgaria farebbe ripartire l'Inter in vista della Sampdoria domenica sera e il passaggio agli ottavi sarebbe la ciliegina sulla torta per questa settimana. Si comincia a fare sul serio e si spera che l'Inter non deluda, come la Roma d'altronde. Perchè l'Europa League non va snobbata. Ha il suo fascino e tutti vorranno alzarla sotto il cielo di Danzica, anche le italiane e dobbiamo dimostrarlo. E poi è un motivo in più per non prendere impegni il giovedì sera ed è indubbiamente meglio del classico "Don Matteo" del giovedì sulla Rai.

Pronti, inno (anche se non è bello come l'altro), via! Buon calcio a tutti.