"Avevi ragione, Dive Claudie, non avrei mai dovuto mettere in dubbio la tua gestione monetaria! Tu che mostri il cammello solo a chi paga, abbi pietà di me! Io miscredente che pensavo che altri giocatori avrebbero dovuto seguire l'esempio del carioca Fortuna dos Santos, io che li accusavo di essere solo degli scarponi perdigiorno buoni solo a bighellonare in quel di Formello, non avevo fede nella loro conversione al didascalico e pugnace lotitismo. Sono stato uno stolto quando temevo che affiancando un atleta di umili origini a un potenziale campione, quest'ultimo avrebbe potuto perdere virtù, volontà e valore. Gratiam peto, Optime Claudie!

Avevi ragione, fido Igli, non avrei mai dovuto mettere in dubbio la tua inclinazione nel riporre fiducia nei figli del Castriota! Io che pensavo che tra tutte le scommesse fatte, solo quella del serbo dal doppio cognome e dell'andaluso siano state quelle vincenti. Erravo nel pensare, come taluni rozzi e zozzi plebei di borgata, che "manca sempre un soldo per fare una lira", ho peccato pensando che tu volessi fare le nozze coi fichi secchi. Gratiam peto, Optime Claudie!
Avevi ragione, paziente Simone, era il tre cinque due la pietra sulla quale avresti costruito la nostra vittoriosa Chiesa. Gratiam peto, Optime Claudie!
Che Cludio possa benedirvi e lasciarvi ascendere al cielo biancoceleste al proprio fianco, lì, dove il virgulto Enrico, bontà sua, avrà la misericordia di concedervi un cantuccio alla propria destra mentre noi miseri mortali godiamo delle gioie che hanno alleviato questa stagione costellata di pandemie e disgrazie varie."

Questa è la preghiera un po' ironica che scriverei ai nostri cari quando e se questa stagione calcistica dovesse mai finire.

Pur riconoscendogli sforzi fatti e i risultati ottenuti in passato, da normale e modesto tifoso laziale, ho sognato il colpo di mercato alla Klose e non ho mai preteso acquisti impossibili come Messi, Pogba o van Dijk. Ma dopo aver visto un susseguirsi vertiginoso di improbabili campioni quali Novaretti, Durmisi et cetera et cetera, penso che, soprattutto se si ha la fortuna, il privilegio e l'onore di fronteggiare le squadre più forti del pianeta, si poteva fare uno sforzo economico maggiore, perché non sempre ma ogni tanto, "chi più spende, meno spende" e la qualità si paga.
Personalmente, viste le ristrettezze economiche, prendendo ad esempio la cessione di Zidane da parte della Juventus nei primi anni duemila, ho pensato che non sarebbe stata un'idea malsana sacrificare uno dei nostri migliori giocatori per avere un margine di manovra maggiore sul mercato. Abbiamo sopportato la cessione dolorosissima di Alessandro Nesta, avremmo potuto tollerare un'altra ferita. Io avrei scelto Immobile, lo so che suona come una bestemmia, ma non credo che bisserà la scarpa d'oro grazie alla quale attualmente ha un valore molto più alto che in passato.
Però io non sono un esperto, non ho mai giocato decentemente a calcio, non ho un seggio in parlamento, una serie di imprese con bilanci attivi, né una conoscenza approfondita della lingua latina come vado millantando.
Sono solo uno che aspetta, beato o beota, di venire smentito.