Egregio Signor Branchini, 

forse indegnamente mi sono sentito chiamato in causa dal suo intervento contro gli onanisti leoni da tastiera che sfruttano ogni spazio a loro concesso per sfogare le loro frustrazioni contro Mattia De Sciglio, uno dei suoi assistiti. 
Indegnamente, dico, perché il mio contributo alla Community VXL, figlia del sito che ospita anche la sua accorata difesa, ha ottenuto moltissime letture e quindi questa platea lo ha molto apprezzato, anche nelle parti in cui criticava, tra gli altri, Mattia De Sciglio.

Non parlerò da laureato con lode in legge né da dottore di ricerca, per cercare di definire se onanista sia un termine appropriato o meno per noi critici di De Sciglio: le scriverò invece da semplice tifoso che trova meraviglioso poter parlare di calcio sul sito che ci ospita, insieme a tanti altri amici, e nemici, di questa comunità virtuale, di varia estrazione sociale e culturale. 
Da tifoso che, come molti altri, è un contribuente netto di quel movimento calcistico che grazie a noi, ad una enorme platea di clienti e appassionati, assicura a tutti i partecipanti (allenatori, giocatori, intermediari, giornalisti) guadagni molto significativi. 
Un grande bar virtuale, dove a volte nascono discussioni sguaiate e a volte riflessioni molto utili a rivedere le proprie opinioni e convinzioni. Ognuno lo fa col tono che gli è più congeniale, in linea con una società in cui l'invettiva e la citazione dotta hanno ormai quasi lo stesso diritto di cittadinanza. Certo, a molti di censo superiore, tale apertura democratica potrebbe sembrare inopportuna e fastidiosa: ma le assicuro che, se potessimo assistere alle discussioni che si fanno tra illustri professionisti, spesso non ne uscirebbe un quadro migliore o più edificante.
Nessuno nega che Mattia De Sciglio sia un grande atleta, arrivato ad alti livelli in uno sport molto selettivo e competitivo, come è il calcio in Italia.  Personalmente, però, da tifoso juventino nato nel 1975, ritengo che non abbia dimostrato, né nei suoi ultimi anni al Milan né soprattutto in questa avventura alla Juventus, di poter competere ai livelli di eccellenza che questa Juventus, con i suoi investimenti enormi, vuole raggiungere a livello internazionale. 
È una opinione soggettiva, naturalmente, ma sostanzialmente confortata dal sentire comune di vari tifosi e dalle valutazioni che la stampa ha dato alle prestazioni di Mattia nella partita di ieri sera e, come lei stesso dice, dalla scarsa considerazione che il giocatore ha avuto dalla critica negli ultimi anni. 
Certo non è una opinione qualificata come quella di Allegri, che ha fortemente voluto il giocatore dopo averlo avuto al Milan: ma come disse un giornalista romano a Carlos Bianchi "non bisogna essere una gallina per sapere se un uovo è fresco". 
Inoltre, come piccola nota a margine, ho trovato sempre un po' preoccupante il comportamento di quegli allenatori, spesso di medio-bassa classifica, che erano soliti portarsi i loro pupilli in giro per l'Italia, anche dopo essere saliti di livello in squadre più competitive. Non credo, infatti, che Allegri abbia fatto un favore a Mattia De Sciglio, reduce da anni difficili al Milan, nel chiamarlo a sostituire Dani Alves in una Juventus che era arrivata a 90 minuti dal Triplete. Né lo abbia fatto parlando di lui come di un possibile centrale di difesa, per poi schierarlo in quel ruolo proprio contro gli indemoniati atalantini guidati da quell'inarrestabile guerriero d'ebano che è Duvan Zapata.
Sarò però il primo a ricredersi, pur confermando tutte le mie perplessità, qualora Mattia, da professionista serio quale è sempre stato, ci dimostri con grinta diversa e impeccabile concentrazione di essere in grado di far parte della difesa della Juventus, e magari della Nazionale, in questo e negli anni a venire.
Con viva cordialità.