Caro Presidente Commisso,
le scrivo nel massimo della lucidità possibile che si possa avere dopo la sconfitta di ieri della nostra Fiorentina ad Empoli (partita capovolta nel finale in soli due minuti di gioco).
La Viola per tutti i tifosi di Firenze, d’Italia, d’Europa e del Mondo rappresenta la passione per eccellenza, un’autentica ragione di vita e non ce la facciamo più a vederla navigare in situazioni mediocri di classifica. Perciò sono qui a trasmetterle tutta la nostra rabbia, tristezza, quasi rassegnazione di fronte a dei risultati che negli ultimi anni rappresentano un vero insulto alla storia ed al bacino d’utenza della compagine gigliata.
La sesta tifoseria d’Italia come numeri (superiore anche a quella della Lazio) e la prima per passione non può più sopportare gli errori dirigenziali delle ultime stagioni (comprese le due e mezza che l’hanno vista al comando della stessa società viola).

Ma veniamo al punto del discorso. La stagione attuale è ancora in corso, può essere rimessa, nonostante la bruciante sconfitta di ieri nel derby dell’Arno, in carreggiata. E per fare questo serve agire in fretta, per dare a Mister Italiano (che io ammiro tanto, nonostante gli errori di ieri), fin dai primi di gennaio, i correttivi alla rosa della Fiorentina che servono.
Cominciamo dalla situazione di Vlahovic: sono stato uno dei primi qui a scrivere sulla piattaforma di Calciomercato.com che la decisione del serbo (spero ancora non definitiva al 100%) di non rinnovare rappresenta un atto di irriconoscenza enorme, proprio in una lettera che gli ho fatto recapitare grazie ad internet, come quella che oggi sto scrivendo a lei. Resta però un dato incontestabile: Vlahovic vale da solo più di mezza squadra, è il capocannoniere della Serie A, è il primo calciatore del Campionato per la percentuale di punti che le sue reti hanno portato ed è quindi assolutamente insostituibile (magari se oltre a tanti soldi gli si mettesse accanto una squadra più forte, qualcosa potrebbe cambiare anche per quanto riguarda la sua decisione di non rimanere in Toscana).
Le sto chiedendo di rinunciare a tanti soldi, lo ammetto, ma pensare di cederlo a gennaio significa ufficialmente dichiarare che la Fiorentina può puntare al massimo, anche quest’anno, alla salvezza. Lui il suo lo fa comunque sempre, è fortissimo e va quindi tenuto, senza se e senza ma, a prescindere dal contratto.
Ma non può più fare tutto da solo, seppur in una squadra rigenerata come identità e gioco dal tecnico ex Spezia. Servono giocatori forti e pronti fin da subito. Un esempio? L’Empoli (non il Manchester City per intenderci) ha quattro attaccanti centrali in rosa, noi uno solo, e per questo ogni volta che Vlahovic cade o viene inquadrato con una smorfia di dolore sul viso ai tifosi gigliati viene un coccolone. Serve un altro centravanti, sia come alternativa ma, soprattutto, per schierarlo accanto a lui in molti match, specie in corsa, magari quando ci sarà da dover sfondare difese avversarie molto chiuse, o quando ci sarà da recuperare il risultato.
Secondo, serve un esterno d’attacco titolare: Italiano ne ha chiesti cinque da luglio scorso, gliene avete dati tre e mezzo. Senza contare infatti che Saponara, nonostante le sue buone prestazioni, è comunque adattato in quel ruolo, il mezzo resta Callejon: purtroppo ormai un ex calciatore. Ed un paio di assist al bacio nella partita di ieri della Fiorentina non possono giustificare il terzo ingaggio più alto della rosa.
Infine, un terzino sinistro. È vero che in quel luogo gioca il capitano e cioè Biraghi, ma è anche giusto considerare che non ha alternative degne di ruolo (o almeno questo si evince dalle scelte di Italiano) e, considerando che il titolare non è un fenomeno, bisogna agire subito pure in tal senso.

Con la speranza che tale missiva possa arrivarle al più presto, le auguro buon lavoro, dal momento che da ieri è tornato in Italia e ci sono diverse cose da sistemare da qui ad un mese per quanto riguarda il futuro della Fiorentina.

Giancarlo