Caro Roberto,
chi come me ti conosce da tantissimi anni, ha sempre apprezzato (non certamente il tuo carattere scorbutico e troppo spesso, sopra le righe, che proietta di diritto la Laura fra il ristretto numero delle donne che possono ambire alla santità) la tua conoscenza calcistica, trattando lo sport che tanto amiamo con passione, partecipazione ed un moderato equilibrio.

Ti scrivo oggi che, coincidenza, coincide con il giorno del compleanno di mio papà, tifoso interista con cui guardavo le partite quando la televisione era ancora in bianco e nero (una delle ragioni principali perchè l'Italia è piena di juventini).  

In passato era sempre piacevole, sia il dialogo che "sfrucugliarti", poichè in un decennio dove solo gli juventini hanno potuto gioire e festeggiare, continuando a non capire una emerita "mazza" di calcio (fra molti c'è anche l'eccezione, che non è Guido), tu hai sempre saputo ribattere senza trascurare la battuta e se possibile la risata. Poi improvvisamente, l'estate scorsa, che non è una canzone, hai cambiato atteggiamento vestendo i panni di un Dottor Jakil e un Mister Haide, interista, rinunciando alle battute, ma preferendo iniziare una campagna "conosciuta e ormai sepolta", sui furti fatti dalla Juventus, oppure iniziare una serie di lamentele, stile Conte (l'allenatore), che non facevano certo parte del tuo repertorio.

Con tutta sincerità, NOI, che ti siamo amici, anche se abbiamo la fortuna di tifare non certo per la seconda squadra di Milano, quella che non sa fare le magliette di calcio, pensando che siano tovaglie per il pic-nic, siamo MOLTO PREOCCUPATI, il "Pigna" più di ogni altro. Stiamo anche cercando di non parlare o scriverti di calcio, per evitare di alterarti, ma a quanto sembra ormai sei ossessionato dall'avere un allenatore juventino e una proprietà, cinese, che lo asseconda in tutto, disponibile anche a cambiare i colori sociali, pur di farlo contento o poter risparmiare su un ingaggio fin troppo gravoso. Bisogna ammettere in tua difesa che già tifare Inter, non è facile, vincere la Champions dopo 45 anni, quando ormai non speravi più potesse succedere sull'altra sponda del Naviglio e veder Josè, number one, andare via (mentre non hai visto il gesto dell'ombrello che ha fatto dietro il pullman, rivolto a Branca e alla Società) sono passaggi che segnerebbero ogni tifoso. Aggiungiamo Moratti che, spesi gli ultimi soldi, abbandona la barca alla deriva e quando finalmente arriva una SUPER PROPRIETA', forte e ricchissima, il Covid 19 stravolge il mondo e lo sport, perdete una Coppa, contro il Siviglia, che vincere era più semplice e Ranocchia torna ad essere un titolare. Se ci fossero ancora i manicomi, sicuramente sarebbero pieni di interisti.  Ami troppo il calcio per non sapere che ci sono i cicli storici, quelli che l'Inter perde è questo, poi ci sarà quello che... vincono gli altri.

Spero di averti fatto sorridere, non ti conoscevamo così "tifoso e coinvolto", pur sapendo che tratti il calcio come la cosa più seria... fra le meno serie. Quando scrivi che noi milanisti torniamo a parlare dopo anni di silenzio, hai perfettamente ragione, anche se il nostro tifo non è certo stato inferiore al tuo, lasciaci gioire finchè possiamo, abbiamo una squadra giovane e divertente, non siamo certamente noi a dover vincere il Campionato, se poi arriviamo davanti alle favorite, meglio.

Ti mando un abbraccio, e stai tranquillo che domenica l'Inter non perde e non sarà danneggiata dagli arbitri, te lo assicuro, e sai perché?
Perché IL CAMPIONATO SARA' FERMO.