Accidenti a te, cocciuto, uomo, generoso fino all’ ultimo, amico mio!

Non sai quante volte ho criticato la tua ostinazione a far giocare Rodriguez o Calhanoglu, Borini, Suso, ma ora la realtà è che il Milan perde per sempre l’ultima delle sue vere anime. Eh già perché nessuno, nemmeno Maldini, Baresi o Shevchenko avrebbero la forza morale e personale di trasferire a squadra e società il senso di appartenenza che tu hai saputo inculcare! Lo hai sempre fatto con coraggio ed in buona fede perche’ a ricevere queste lezioni sapevi che c’erano giocatori mediamente mediocri : hanno sputato il sangue per te, ma il loro spessore tecnico era troppo modesto, il loro coraggio sportivo troppo lontano dal tuo.

La realtà dice che da oggi non fai più parte di un Milan che, giustamente per molti punti di vista, inizia a percorrere una strada che difficilmente verrà compresa dai fan: quella di un tortuoso ritorno tra i ranghi del bilancio. Non verrà compresa, come probabilmente è successo a te, perché non si porterà dietro i tanto sperati successi sportivi. Non a breve. Ci vorranno anni.

Tu concepivi il Milan come un’armata da rimettere fin dal prossimo anno in guerra con gli altri e hai capito che questo non sarà possibile. Hai sofferto come tutti gli uomini sensibili (sempre meno), gl’insulti feroci, perché ti rifiutavi di considerarti come ti definivano ed avevi ragione: hai sbagliato molto sul campo come sbagliano tutti, vedi Allegri, ma dalla tua avevi il nulla o quasi dal punto di vista tecnico che non poteva garantirti come per l’allenatore livornese nemmeno il minimo sindacale, quel quarto posto che sarebbe stato un miracolo e la tua soddisfazione da vero rossonero.

Te ne vai soffrendo del fatto di lasciare il tuo Milan, lo so. Ma so anche quanto sia giusto che tu alle pressioni inaccettabili che hai subito, alla solitudine alla quale ti ha abbandonato la società, anteponga te stesso e la tua sfera privata.

Il Milan passa per sempre di mano: diventa un’azienda abilmente condotta sul binario dei ricavi, ma perde quella forza e quel fascino che gente come te le aveva saputo dare come marchio indelebile.

Ciao Rino. La vita ti sorrida.