Caro Andrea,
ti do del tu perché siamo quasi coetanei, anzi, sono più vecchio io di te. Dal 2010, quando sei diventato presidente della "nostra" Juve, ha dimostrato a tutti di essere pronto. Che era semplicemente questione di tempo, ma lo sapevi che sarebbe successo, infatti avevi già in testa, cosa dovevi fare per riportare la squadra ai fasti di un tempo. Anche se qualche tua scelta non l'ho condivisa, tipo la questione Alessandro Del Piero o di continuare ad esporre degli scudetti che ufficialmente non abbiamo, ma di questo ne parliamo un'altra volta, devo darti atto di una ambizione, una lungimiranza e di una preparazione a riguardo, di grande valore, e i risultati lo dimostrano.
La grande passione e il grande amore che zio è nonno ti hanno trasmesso e tramandato, tu lo metti a servizio della squadra, è se anche qualche scelta la trovo poco condivisibile, come ho detto prima, non metto in dubbio che per te, come per noi, la Juve viene prima di tutto e ogni scelta fatta è dovuta a questo amore. E sappiamo che le scelte fatte per troppo amore, a volte, non sono capibili da altri.

Detto questo, oggi la Juve è dove nel 2010 immaginavi che fosse, se ci fosse stata almeno una vittoria nelle finali Champions perse sarebbe stato praticamente perfetto, ma vabbè... La struttura e solidità societaria, con stadio di proprietà e attività contingenti come il J museum, il J medical, la Continassa, il nuovo logo, quella J che sta diventando un simbolo che vorrebbe avere un valore assoluto e mondiale. Giusto per l'appunto, il nome Juve da esportare a livello mondiale, come brand, è un qualcosa di estremamente importante per quel cammino, quel obiettivo di di arrivare al 2023, se non superando, almeno pareggiando i fatturati dei top club europei ed essere pronti per la Super Lega.
Ecco, l'arrivo di Ronaldo in questo senso è stato un passo importante, e se per molti è stato il punto di arrivo, la classica ciliegina sulla torta, tu hai precisato che in realtà, Ronaldo è stato un punto di partenza.

Bene, ottimo direi, però c'è un qualcosa che non mi convince. Dall'ambiente in cui sei cresciuto e hai imparato, dovresti sapere che un prodotto, viene venduto bene a livelli mondiali se è un prodotto bello, interessante, fresco, entusiasmante. Se devi vendere una macchina, non basta che abbia quattro ruote e corra forte, per essere appetibile in tutti i mercati deve essere anche bella, e questa Juve al momento è solo una macchina con quattro ruote che corre forte. Dovresti virare lo sguardo verso una estetica sportiva, di un gioco, o meglio di vittorie che arrivano attraverso il gioco, come faceva la Juve di Lippi, che tu conosci bene. Magari anche qualche vittoria in meno, ma un'impressione e un profilo di gioco totalmente diverso dall'attuale. Allegri vince ok, ma non può rappresentare il lato estetico di questa squadra se si vuole esportare questo marchio.
Serve una mano diversa, Kloop, Guardiola, Sarri, Conte, gente così. Gente capace di fare andare la macchina oltre i propri limiti, non di farla andare al 70 per cento. Serve un pilota diverso, serve uno Schumacher un Hamilton non Fisichella o Barrichello che con una macchina forte vincevano lo stesso.

Insomma, Andrea, avevi tutto in mente, tutto o quasi è stato raggiunto, ora è il momento del cambio di filosofia, in tanti lo pretendiamo. Non voglio assolutamente passare per uno mai contento, e nemmeno fischio o insulto la squadra, ci mancherebbe, ma volere una Juve bella credo sia un fatto imprescindibile per arrivare ai livelli che hai in mente.
Aspetto fiducioso. Un tifoso bianconero.