Caro Luis,

ti scrivo questa lettera conscio del fatto che non la leggerai mai. Proprio per questo motivo, te la scrivo nel modo che segue: crudo come cruda è la notizia che ha invaso da qualche ora tutte le agenzie di stampa. 

Non ce l'ha fatta, tua figlia non ce l'ha fatta.
Lottava da qualche mese contro un grave e raro tumore delle ossa, tu avevi anteposto lei a tutto in questo periodo, che immagino sia stato terribile. Non è stato, però, il più terribile. Il vero orrore di questa vicenda sarà negli anni avvenire, quando l'opinione pubblica avrà metabolizzato il fatto che si può morire a 9 anni, quando i tuoi amici più intimi torneranno a godersi la loro vita cercando di dimenticare quanto sia stata dura tentare di risollevare la tua psiche distrutta, quando le pacche sulla spalla dei tuoi tifosi termineranno di battere sulla schiena del campione che sei... è in quel momento che sentirai il silenzio.

La scienza ha cercato di interpretare il silenzio come l'assenza di rumore, ma non ci è dato sapere se tale assenza sia vera o solo percepita, se in realtà l'universo emetta il suo suono dalla notte dei tempi e noi non lo notiamo solo perchè non sappiamo cosa significhi farne a meno.  Sono sicuro, caro Luis, che quando quel momento arriverà, per te l'universo farà un'eccezione.
Silenzio. Sarai solo tu e i tuoi tormenti.
L'hai pensata, l'hai creata, l'hai cresciuta, l'hai vista morire a 9 anni. In cauda venenum. E sarà la domanda che ti porrai fino alla tomba. Già, perchè la sublimazione finale a cui siamo destinati tutti è la tomba ma quel piccolo particolare cambia tutto. A 9 anni, perchè? Perchè proprio lei? Che razza di destino è mai questo per una candida creatura senza peccato? 

Dov'è Dio? Penserai se hai fede. Dove sarebbe dovuto essere? Penserai se non ce l'hai. E ti logorerai, credendo ad un certo punto che avresti potuto fare qualcosa. Una diagnosi tempestiva, un quid di scrupolosità in più l'avrebbe potuta salvare. Arriverai a pensare che è tua la colpa, che sei stato tu con le tue azioni o con le tue non azioni a destinare questa storia alla conclusione che è stata.

E sarà sempre peggio. Tra 10 anni, quando avrebbe dovuto conseguire la maturità. Tra 20, quando le sue coetanee saranno sposate e avranno i loro bambini. Tra 30, quando durante le feste natalizie vedrai i tuoi coetanei amorevolmente invitati a casa dei loro nipoti, perchè superata una certa soglia ogni occasione è di vitale importanza celebrarla perchè potrebbe essere l'ultima volta per farlo. D'altronde te lo sei sempre immaginato così il ciclo della vita: nasci, cresci... [un'infinità di cose]... ti godi le conseguenze dell'infinità di cose, e poi vediamo.  

Caro Luis, la vita è stata dura con te e la tragedia ti ha strappato la tranquillità di un'esistenza consueta, ma chiederti il perchè proprio a te non ti darà la risposta a questa domanda, semplicemente perchè questa domanda non ha senso di esistere. Non chiedi al dado il perchè se è capitato il 2 invece del 3. Siamo frutto del caso, ma anche fossimo frutto di un piano divino, non avresti comunque modo di chiedere ad una qualsiasi delle divinità a tua disposizione la motivazione di tale disegno né di ottenere risposta in qualche modo. 


Caro Luis, vorrei che ascoltassi le parole di Nadia Toffa quando sprofonderai nel tuo silenzio. Vorrei che riuscissi ad avere la sua visione straordinariamente lucida e razionale di essere umano. Se n'è andata una manciata di giorni fa, continuandosi a chiedere il perché proprio a lei e continuandosi a rispondere perché non a lei?

Caro Luis, non dubitare mai di chi ti dirà che ora Xana sia in un posto migliore, perché per quanto sia una visione ottimistica delle nostre vite, non si può proprio immaginare un posto peggiore di questo mondo senza un perché.