La "Messimania" sembra non finire mai.
Ieri sera al Camp Nou di Barcellona è andata in scena la prima giornata di campionato che ha visto i blaugrana trionfare contro l'Alaves di Abelardo, ex calciatore dei catalani. Chi ha avuto la fortuna di assistere al match come me su Dazn avrà sicuramente notato la condizione eccelsa di Lionel Messi che, nel secondo tempo, ha illuminato di luce propria la grandezza del Camp Nou.
La squadra di Valverde, dopo il classico passillo effettuato dai calciatori dell'Alaves, ha iniziato a giocare esattamente come lo scorso anno. Il modulo è sempre quello, il 4-4-2, con Messi e Suarez davanti a cercarsi come migliori amici. La sfida si è conclusa con la vittoria del Barcellona per 3-0 ma soprattutto con le prodezze del fuoriclasse argentino Leo Messi. Il primo gol è a dir poco spettacolare: punizione dal limite battuta con un rasoterra che beffa la barriera e il portiere Pacheco. Ma non è finita qui: dopo lo splendido gol di Coutinho ecco che Messi è riuscito a deliziare il popolo della Catalogna grazie ad una giocata in area di rigore da centravanti puro, che ha fulminato il portiere sul suo palo.

Insomma, la sfida a Cristiano Ronaldo è aperta e nella giornata di ieri Leo Messi sembra essersi portato in vantaggio. Presto per fare pronostici perchè il campionato è appena iniziato, ma per Cr7 riuscire a segnare in Italia tutti i gol che faceva in Spagna non sarà semplicissimo. Si è potuto notare ieri pomeriggio al Bentegodi contro il Chievo; la squadra clivense si è chiusa nella propria metà campo mettendo non poco in difficoltà il portoghese.
Tanti i passaggi alla difesa, gli anticipi sui colpi di testa e i raddoppi difensivi, quasi da non poterne più. In Italia, a differenza della Spagna spesso va in scena la cosiddetta "dura legge del gol", cantata a più riprese dal grande Max Pezzali, che per cercare di spiegare la parola amicizia, usò la metafora calcistica. Spesso, nella nostra penisola, succede proprio questo: attacchi e prendi gol. Una beffa atroce che rievoca le grandi gesta di coloro che hanno appoggiato e creato il tatticismo italiano, basato sul catenaccio e il contropiede. 

Messi, da Barcellona, saprà tutto questo e per l'argentino è appena iniziata una stagione cruciale. L'ordine imposto da tifosi, compagni di squadra e stampa è sempre quello: segnare per staccare Cr7. La sfida è aperta e questa stagione potrebbe dire tanto su questa eterna rivalità. Ci sarà da divertirsi perchè, a differenza degli anni passati, il migliore al mondo dipenderà anche dall'Italia.