Ieri sera Messi ha segnato quattro gol fantastici all'Eibar, lo scorso fine settimana il City e Aguero hanno demolito il Watford e in generale in giro per i principali campionati europei non mancano mai risultati quasi tennistici che rimpinguano i carnieri e le medie gol delle superstar.

Quando succede in Serie A, però, si parla di campionato di basso livello e poco allenante in cui i più forti vanno a nozze e puntualmente si tira in ballo la riduzione delle squadre. Perché?
I più forti vanno a nozze in tutta Europa (in particolare in Spagna dove, oltre all'abisso tecnico, l'opposizione fisica e tattica agli squadroni è pressoché nulla, altro che il nostro"scansiamoci") i gol di Messi o Cr7 contro squadre di cui si sente parlare solo perché giocano contro, appunto, Messi o Cr7, fanno il giro del mondo tra la meraviglia generale.
I 6-1 vengono accettati di buon grado. Da noi se Mertens fa tre gol al Benevento o Dybala tre al Sassuolo si invoca il campionato a 18 o addirittura a 16.
Motivi economici, si dice. Meno squadre e più soldi per tutti uguale a campionato più equilibrato. Sicuri?

In Premier le piccole hanno molti soldi eppure prendono lo stesso scoppole clamorose dalle grandi, potreste ribattere con l'esempio del Leicester campione, ma io dico che tra il Leicester e i top team inglesi c'è e c'era comunque un abisso tecnico, l'impresa compiuta due anni fa è qualcosa di fantascientifico che va oltre la distribuzione dei diritti tv.
L'Everton ha fatto una campagna acquisti da 150milioni di pound e ha preso tre gol dall'Atalanta con una condotta di gara da dilettanti allo sbaraglio. Nel caso inglese il sistema ti concede molti soldi da spendere per i titoli sui giornali ma se sei piccolo, rimani piccolo. Ognuno al suo posto.

Il primo effetto della riduzione delle squadre in A sarebbe quello di avere meno calcio e a me dispiacerebbe. Mi piace il campionato, mi piace vederlo alla Tv e non capisco la differenza tra Watford-City, Barcellona-Eibar e Napoli-Benevento sinceramente. Penso che la strada giusta sia il riammodernamento degli stadi e l'ottimizzazione degli introiti, visto che girano un sacco di soldi.
Infine, si dice anche che riducendo la serie A si avrebbe più spazio per la Nazionale. Per carità, io mal sopporto le soste del campionato per le ridicole qualificazioni ai mondiali o europei di turno, figurarsi. La nazionale la seguo con passione solo nelle fasi finali di quei tornei ai quali, come altre, dovrebbe essere qualificata di diritto.
Il cuore, calcisticamente, è per il club, sempre e comunque.