Da un po' di tempo a questa parte, ma in particolare dal gennaio scorso, il Milan è diventato un po' come la moglie di Cesare, quella che deve essere al di sopra di ogni sospetto. Non gli viene perdonato nulla, soprattutto la vittoria dello Scudetto, già assegnato all'Inter per acclamazione. Sulla base di che? Chiedetelo a chi acclamava la società nerazzurra, idealmente issata sugli scudi come i generali romani, quando i legionari inneggiavano al nuovo imperatore all'epoca dell'anarchia militare nell'impero. Di solito l'entusiasmo dei legionari era motivato da un aumento del soldo, però erano altri tempi, in fondo.
L'abbraccio dei tifosi rossoneri al Milan, tuttavia, ha dimostrato che non c'è tam tam che tenga. Sono sempre di più i tifosi del Milan che se ne fregano nella maniera più alta dei fischi altrui indirizzati alla loro squadra.
È una situazione che, 
a parte una percentuale fisiologica di mugugni, si presenta ideale per il lavoro dei dirigenti e del tecnico.
Nel mercato appena iniziato, l'Inter si è mossa bene e con una certa efficienza, ma le sue esigenze erano e restano differenti da quelle del Milan. Zhang ha una scadenza terribile fra poco più di un anno, la restituzione di quasi 300 milioni in una sola tranche al fondo Oaktree... hop hop hop din din din.
Se non dovesse farcela, Oaktree escuterebbe il pegno ricevuto e si approprierebbe delle azioni dell'Inter. Il fondo, poi, dovrebbe accollarsi debiti per 550 milioni di euro, ma avendo avuto l'Inter a poco prezzo, inizierebbe a ristrutturare la società, come fanno i fondi dello stesso tipo in questi casi. Come ha fatto Elliot al Milan, solo che l'Inter si troverebbe 3 anni indietro.
Il Milan ha già vissuto la prima fase di tale ipotetico percorso, per cui è stata ragionevolmente risanata e ora deve consolidarsi. Se Cardinale portasse a termine l'acquisto (per ora ha firmato solo un preliminare) i rossoneri si troverebbero a essere gestiti da una proprietà (soci di Cardinale compresi) molto simile a quella dello sport USA. Gli investitori raccolti intorno al progetto punterebbero a fare del Milan una società come tutte le altre, che genera utili e distribuisce dividendi. E la cosa non sarebbe affatto negativa, perché nello sport, se non vinci, non generi ricchezza. Il brand può durare qualche anno, ma poi, senza successi, il suo valore si deprime e crolla. Gli sponsor fuggono o rivedono al ribasso i contratti. Tutto il marketing e il merchandising ne risulta influenzato in maniera negativa.
La società rossonera si prepara a gestire una fase in cui Maldini, uomo di Cardinale e dei suoi soci, dovrà collaborare con Gazidis, uomo dei Singer, almeno fino alla scadenza del contratto di questi, fra qualche mese. Quanti soldi in meno Cardinale prenderà in loan da Elliott, tanto più grande sarà il suo potere nel consiglio di amministrazione, per cui potrebbe accadere che sia Gazidis a salutare. 
A proposito di Gazidis, siamo tutti d'accordo che non sia un ispiratore di entusiasmo, ma è un'ingiustizia e una follia trattarlo da Lord Voldemort. Perché è come Lord Voldemort che viene dipinto dalla fazione avversa.

Tornando al principio, comunque, l'abbraccio dei tifosi dimostra che sono sempre più coloro che comprendono lo spirito che anima la società rossonera. 
E poi il tempo è galantuomo, come dimostrano le ultime scottanti rivelazioni su Botman, che scottanti non sono. L'olandese del Lille era diventato un problema imbarazzante per i rossoneri.
La dirigenza aveva raggiunto il gradimento dell'olandese quando Kalulu era solo una riserva considerata troppo acerba, ma nel momento in cui il ragazzo francese si è affermato, ci si è resi conto che sarebbe stato uno spreco di risorse investire su un altro difensore di primissima fascia. E c'è un antico escamotage per togliersi dalle rogne, quello del marito che si giustifica dicendo che la moglie è contraria, mentre la moglie sostiene contemporaneamente che è il marito a essersi messo di traverso. Lungi dall'essere legate alle trattative per il rinnovo di Maldini, le manfrine rossonere erano un messaggio a Botman. Il poveretto ci ha sperato fino all'ultimo e quando, meglio tardi che mai, ha realizzato che stava per perdere anche il Newcastle, ha accettato gli inglessi. Per approdare sul Tyne a testa alta, ha tirato fuori dal cilindro la classica balla del giocatore che fin dall'inizio era propenso ad andare nella ridente località britannica (lo è in fondo). Secondo quanto filtra oggi, ma credo fosse evidente a chiunque, il povero Sven ha atteso oltre i limiti del comprendonio umano, un po' come quei soldati giapponesi che, ancora negli anni '60, si nascondevano nelle giungle orientali in attesa che giungessero i rinforzi dalla madre patria. Non sapevano che la guerra era finita, ma dopo quasi un lustro avrebbero potuto avere almeno qualche sospetto.
Sono entrati tre pezzi pregiati, anche se non tre colpi di quelli che fanno sognare i tifosi. Origi ha liberato Belotti, che ora si accaserà a Monaco (significativo che vada all'estero e non un'altra squadra italiana). Adli e Pobega sono due rientri da fine prestito, ma promettono bene e rientrano nella fascia di acquisti come Asllani e Bellanova da parte dell'Inter.
Tutti affermano che Kessie al Barcellona è solo una formalità, come tutti dicono che Renato Sanches andrà al Psg. Probabile, visto che l'ivoriano ha di certo firmato un impegno di qualche tipo e il Psg ha un budget superiore ai rossoneri per il cartellino e l'ingaggio del centrocampista portoghese. Ma per una vecchia legge del mercato, quando l'affare fatto... non si fa ancora, vuol dire che molte cose possono ancora succedere. La sensazione è che il Milan mollerebbe volentieri Sanches se Kessie tornasse, sentendosi dire dal Barcellona che deve ridursi l'ingaggio ancora prima di iniziare. Così come viene il sospetto che Mendes intenda spuntare più soldi per l'ingaggio di Sanches. Il Lille non ha offerte superiori a quelle del Milan per il cartellino del Renato lusitano, quindi l'affare, per quanto concerne la squadra francese, si farebbe senza problemi. Le probabilità di vedere ancora Kessie in rossonero, come di vedere Sanches al suo posto, sono piuttosto basse, ma non inesistenti.

E' evidente, comunque, che il Milan punta forte su Zyech del Chelsea, in quanto il prestito con obbligo di riscatto permetterebbe al Milan di pagare il giocatore in un secondo momento, come fece in parte con Tomori, saldato 6 mesi dopo l'acquisto. Se arrivasse questo mancino, che gioca offensivo sulla mezza sinistra oppure a destra per rientrare e tirare (sul modello di Savicevic nel Milan di Capello), i rossoneri dovrebbero tentare un all-in su De Ketalaere, qualora Zyech andasse in fascia, o Berardi se Zyech invece giocasse sulla mezza.
Dybala è solo un disturbo nei confronti dell'Inter, a meno che Pioli non abbia deciso di cambiare gioco.
Forse se andasse via Leao, allora il tecnico di Parma potrebbe optare per la seconda punta vicino al centravanti. Per ora non sembra proprio che si vada in questa direzione.
Colombo è stato dato al Lecce con la stessa formula con cui Pobega fu mandato a Pordenone: prestito con diritto di riscatto per i salentini e diritto di controriscatto per i rossoneri. Sarebbe una maniera per corrispondere, fra un anno, un premio di valorizzazione al Lecce.
 Occorre capire, infatti, se il ragazzo è un talento vero o uno di quelli che parte a razzo e poi scompare. Cremonese e Spal, forse, avendolo preso in prestito secco, avevano poco interesse a valorizzarlo. O forse no, è  chiaro, ma sta a Colombo dirci se c'è o meno.

FLorenzi resta, è ufficiale e il suo riscatto costerà poco. Messias potrebbe rimanere, ma se non rimanesse, ci dovrebbe essere il Monza.
Intanto i tifosi pensano al Milan e cantano: "Noi restiamo tutti con te, perché tu... tu sei Jeeg...". Perché in fondo il Milan è un po'... Jeeg robot d'acciaio.

 

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