La serata di ieri ha reso un po' di giustizia ai rossoneri, che domenica erano stati penalizzati oltre i loro demeriti da una decisione arbitrale, diciamo così, creativa. Oltretutto, il Milan aveva dovuto sopportare anche il massiccio tentativo di far passare la decisione dell'arbitro Massa come, non solo normale, ma addirittura sacrosanta. I Milanisti si sono anche sentiti dire che, dal momento che c'è una regola, dovevano accettarne l'applicazione. La regola c'è, è vero, ma dice tutt'altra cosa. E quindi... no, non c'è proprio limite alla faccia tosta di certi buotemponi. Il Napoli è un'ottima squadra, ben allenata, e farà un ottimo campionato, nonostante l'imprevista sconfitta di ieri. E' ancora in corsa per lo Scudetto. Tuttavia, il gol di Kessie era buono e andava convalidato.

Premesso quanto sopra, il titolo di questo articolo non è un semplice gioco si parole. L'Empoli ha incontrato il Diavolo facendo il proverbiale diavolo a 4. In certi momenti, il Milan ha visto le, altrettanto proverbiali, streghe, ma ci sono stati momenti del match in cui l'Empoli ha dovuto rifiatare e in quei momenti il Diavolo ne ha fatti 4. Ha colpito con lo stesso cinismo che, la stagione scorsa, aveva fatto la fortuna dell'Inter di Conte.
Pioli ha avuto il merito di aver colto una sfumatura importante nel gol annullato a Kessie ovvero la capacità dell'ivoriano di inserirsi in area ed essere pericolosissimo. Certo, nel derby della Madonnina Kessie aveva graziato Handanovic sparando al lato un gol già fatto, ma si era comunque messo in condizione di battere un rigore in movimento. L'ivoriano calcia in una maniera che lo rende inadatto al tiro dalla grande distanza, perché tende a metterla di piatto o a schiacciare la palla sul terreno tenendola bassa. Sono giocate da tiro ravvicinato o dalla media distanza, scoccato dall'interno o al massimo dal limite dell'area di rigore. Sono quelle giocate che ieri lo hanno aiutato a realizzare una coppia di reti. 
In realtà, come aveva già dimostrato Bennacer con il  gol a Bologna e Tonali con la rete a Bergamo, tutti e 3 i centrocampisti titolari possono giocare insieme dall'inizio, con uno di loro in posizione avanzata. Se non ci sono impegni ravvicinati che richiedono il  turn-over e se non ci sono assenze per infortunio, non c'è e non c'è mai stata una ragione tattica per essere restii a impiegarli insieme
Con l'impiego di Kessie avanzato, è stato tolto Diaz, che non si è mai ripreso dopo lo stop per il Covid. Non è affatto una bocciatura, ma un normale avvicendamento dovuto allo stato di forma. Lo spagnolo formato tascabile avrà tempo e modo di rifarsi in una stagione lunga. Lo stesso Krunic, a mio avviso decoroso contro il Napoli, resta una riserva affidabile e tornerà utile al momento giusto.
Giroud è un finalizzatore, non uno che fa salire la squadra come Ibra. Ieri gli è stato chiesto, comunque, di fare la sponda per scambi e triangolazioni. In tal senso, il suo contributo è apparso valido.

La partita, in sostanza, ha confermato tutti i punti deboli del Milan. Provando a salire palla al piede, infatti, Bennacer, Hernandez e Tonali sono stati costretti a retrocedere fino quasi all'area di porta, in attesa di compagni che, in realtà erano troppo lontani o fermi e, quindi, nascosti dietro gli avversari. In qualche occasione la palla è stata persa, ma almeno ieri sera non ci sono state conseguenze.
Per costringere i rossoneri a indietreggiare, tuttavia, come per rendere densi tutti gli spazi a centrocampo e in difesa, gli empolesi hanno corso come dannati. Cosa che, ogni tot minuti, li ha costretti a rifiatare. Già Napoli e Inter, per stroncare i rossoneri, erano calate nel finale, mentre l'Empoli lo ha fatto a intermittenza. Il Milan è stato bravo a reggere l'urto nei momenti migliori degli avversari.
Segnatevi questi range di minuti: a) 10°-15° b) 40°-45° c) 60°-70°. Sono le fasi del match in cui l'Empoli ha rifiatato e il Milan, con la cattiveria di una squadra da scudetto, lo ha punito 2 volte con Kessie, una con Florenzi su calcio piazzato e l'altra con Hernandez. In mezzo troviamo un gol e una traversa dell'Empoli con Bejrami, nonché un penalty trasformato da Pinamonti, più una papera clamorosa dell'estremo difensore toscano che. peraltro, ha poi anche piazzato male la barriera sul calcio da fermo di Florenzi. Il portiere si riscattato nel finale volando in cielo per negare a Romagnoli il capolavoro dalla grande distanza.
In sostanza, il fatto che il Milan abbia un'identità precisa, gli ha permesso di sfruttare il calo degli avversari, come era accaduto nel derby, a Udine e, diciamolo, anche contro il Napoli, fantasie folli e lussuriose dell'arbitraggio a parte.

Bakayoko sta diventando un problema. Non ho condiviso la prevenzione di molti rossoneri nei confronti di questo giocatore, ma devo riconoscere che sta diventando un oggetto misterioso. E' vero che nel primo anno in rossonero ci aveva messo un paio di mesi per ingranare. E' anche vero che, dopo l'infortunio di settembre, è rientrato a ottobre. Ma ora siamo a Natale e Baka ti fa una cosa che vedi fare solo a pulcini ed esordienti: saltare di testa a occhi chiusi. Il rigore non ha riaperto la partita, ma avrebbe potuto farlo. E il suo sì che è stato un errore individuale, tutto del giocatore.
Con la vittoria di Empoli non è cambiato nulla nel bene, come in precedenza non era cambiato nulla nel male. Potremmo vivere ancora giornate di gloria, ma anche di tortura. Dipenderà dal fattore prevalente: i difetti o i pregi. Non stupiamoci quando il Milan sembrerà, anzi sarà, in balia degli avversari, per poi dilagare come ieri. Dalla somma algebrica dei numeri positivi e negativi dipenderà lo Scudetto.
In un contesto simile, conteranno i particolari. Ieri, per esempio, Pioli ha tirato bene le somme di quanto era accaduto negli ultimi tempi
e, oltre a schierare gli uomini giusti tutti insieme, li ha impiegati a ragion veduta. La mossa dei 3 centrocampisti titolari schierati insieme dal 1° minuto, più che la posizione avanzata di Kessie in sé stessa, hanno dato una vittoria importantissima al Milan.
Chiariamo che Messias non è un laterale alla Angelo Colombo, anche se in quel ruolo soffre meno di Diaz
, del tutto inadatto. Giocando in quel ruolo, perde il potenziale offensivo. Però, se la scelta serve a impiegare Saelemaekers a sinistra, un po' esterno e un po' mezz'ala, allora il sacrificio ci può stare. Ieri ha avuto un senso.

Atalanta, Napoli e Inter, leggendo la classifica dell'alto verso il basso, sono realtà molto care, nel senso che, praticano un calcio molto dispendioso. L'Atalanta per mantenere uniti i reparti, mentre Napoli e Inter per produrre quelle accelerazioni che conquistano rapidamente metri avanti. Prima o poi potrebbero dover rifiatare e l'Atalanta lo sta già facendo, meno il Napoli. Allora il Milan dovrà essere attento a ripetere in un intero campionato le fiammate che a Empoli gli hanno consentito di trafiggere gli avversari quando erano con la borraccia alla bocca. I rossoneri dovranno stare attenti a non scoppiare a loro volta inseguendo a vuoto gli avversari per il campo.
Il Milan, comunque, non è l'anti-Inter. Affermare che lo sia è offensivo.
Il Diavolo è una squadra in lotta per il titolo esattamente come Inter, Napoli e, forse ancora, l'Atalanta. Non c'è nessun anti-nessuno, meno che mai un Milan anti-Inter.
Se passasse quel messaggio, sarebbe già un pezzo di scudetto assegnato all'Inter
, che ha tutto per vincerlo, ma deve farlo.