In Italia 4,6 milioni di persone giocano a calcio, il 23% di incidenza sul totale dei praticanti sportivi italiani. Il mondo del pallone attrae una mole di persone sempre più ampia, così negli anni questo sport si è trasformato in una vera e propria azienda, in grado di dare lavoro a 9899 contribuenti (dato 2016). Secondo il bilancio integrativo Figc, nel 2018 il calcio italiano ha fatturato 4,7 mld di euro, il 7% del pil nazionale. Numeri che lo posizionano tra le dieci principali industrie del paese, avendo così un forte impatto, non più solo a livello sportivo, ma anche dal punto di vista economico. Sempre secondo i dati divulgati dalla Figc infatti, dal 2006 al 2016, l'ammontare della contribuzione fiscale e previdenziale del calcio, è stata di 11,4 mld di euro ( da solo il 70% di quella generata dallo sport italiano ). Nello stesso arco di tempo, i contributi erogati dal Coni alla Figc sono stati 749 milioni. Per ogni euro investito nel calcio, lo stato, ne ha quindi guadagnati 15,2, in termini fiscali e previdenziali.

Confronto con le grandi squadre europee
Nella classifica stilata dalla Deloitte sports buisness group, tra le prime venti squadre europee dal fatturato più alto, sono quattro le italiane presenti: La Juventus con 459,7 milioni è decima, l'Inter quattordicesima con 364,6 milioni, la Roma sedicesima con 231 milioni, e infine il Napoli chiude la top venti con 207,4 milioni. La Deloitte football money league è guidata dal Barcellona, con 840,8 milioni di fatturato, che nella stagione 2018/19 è riuscito a superare i rivali del Real Madrid, primi nell'annata precedente. A fare da padrone però è il calcio inglese con otto squadre ( Manchester United 3°, Manchester City 6°, Liverpool 7°, Tottenham 8°, Chelsea 9°, Arsenal 11°, West Ham 18° ed Everton 19°), che insieme hanno totalizzato 3836 milioni di fatturato. 

Vince chi fattura
Osservando questa classifica, possiamo notare come ci sia un forte legame tra fatturati elevati e risultati sportivi positivi. Barcellona e Real Madrid dominano da anni la Liga spagnola, e insieme hanno vinto cinque delle ultime sei edizioni della Champions League. Il Bayern, prima squadra tedesca per fatturato, vince la Bundesliga da sette anni consecutivi. Simili i dominii di Juventus e Psg nei rispettivi campionati. Il calcio inglese, che domina le classifiche dei fatturati in europa, la scorsa stagione ha portato quattro squadre nelle finali delle coppe europee.
Su questo argomento il portale calcio e finanza, nel 2017, ha pubblicato un articolo dove è messa in evidenza la netta correlazione positiva, tra fatturati e vittorie. Prendendo in considerazione la Champions League 2016/17. Statisticamente quell'anno, i club più ricchi hanno vinto quasi otto partite su dieci ( 77,8% ), e ottenuto la qualificazione alla fase successiva quasi nove volte su dieci ( 86,8% ). Il portale inoltre sottolinea come il binomio fatturato-vittoria, sia sempre più evidente nel calcio moderno, facendo un confronto con il passato.
Nell'edizione 2015/16 della Ucl infatti, le percentuali di successo per le squadre più ricche sono state minori: 72,5% per la vittoria, e 76,7% per la qualificazione.
Dati che confermano un trend sempre più evidente, anche se non mancano le eccezioni. L'Atalanta per esempio nella stagione 2017/18 è stata la settima squadra per fatturato in Italia, eppure ha terminato l'annata seguente al terzo posto in classifica qualificandosi per la prima volta nella sua storia in Champions. Un caso completamente inverso è invece quello del Manchester United.
Dall'addio di Alex Ferguson in poi, i red devils hanno vissuto una serie di annate fallimentari sotto il punto di vista sportivo, con continui cambi in panchina e molte campagne di mercato errate.
Nonostante questo però, il club è terzo nella Deloitte football money League, ed è considerato il più ricco al mondo da due anni a questa parte.