Eya alalà (nun te reggae più)
Pci psi (nun te reggae più)
Dc dc (nun te reggae più)
Pci psi pli pri
Dc dc dc dc
Cazzaniga (nun te reggae più)
Avvocato Agnelli, Umberto Agnelli
Susanna Agnelli, Monti Pirelli
Dribbla Causio che passa a Tardelli
Musiello, Antognoni, Zaccarelli (nun te reggae più)
Gianni Brera (nun te reggae più)
Bearzot (nun te reggae più)
Monzon, Panatta, Rivera, D'Ambrosio

Sono in vena di polemiche, e mi scuso in anticipo con il mio collega di blog Arsenico17 se anche in questo mio articolo non manifesto quella crescita letteraria che ci si auspica, però non fa parte del mio modo di scrivere. Quindi passo subito al sodo.

Non capisco come mai questo campionato debba essere differente dagli altri in Europa. Ci stupiamo se il nostro paese viene visto male, ci preoccupiamo dello spettacolo e di riportare il tifoso allo stadio. Ma cosa si fa effettivamente per ottenere questo risultato? In realtà ad oggi mi pare che il vento non sia cambiato affatto, e anzi quel vento di burrasca che sta soffiando da diversi anni, e che sta togliendo competitività e suspense al nostro campionato, sta aumentando di intensità senza alcun motivo.

Inizialmente abbiamo accolto la Var come uno strumento positivo che avrebbe rivoluzionato il calcio e spento le polemiche, ma questo non è accaduto, anzi in questi anni di continuo cambiamento e rivoluzione, le polemiche sono aumentate. Certamente questo è dovuto anche alle molteplici trasmissioni TV che non fanno che lucrare audience a vicenda pur di spettegolare. Ho già avuto modo di affrontare questo argomento in un altro articolo, quindi non mi soffermerò oltre. Il focus è un altro, e come dicevo qualche riga sopra, vorrei capire per quale motivo il campionato italiano debba godere di privilegi rispetto agli altri europei. In realtà non è il campionato italiano che ne gode, bensì le solite squadre. Se a giugno accogliemmo favorevolmente la modifica provvisoria del numero di cambi consentiti durante la partita, ad oggi non c’è una motivazione tecnica o scientifica per la quale questa modifica è stata fatta propria per tutto il campionato anche quest’anno. Lo abbiamo visto con la partita Inter – Fiorentina quanto abbiano inciso i cambi. Sono completamente d’accordo con il Dott. Sconcerti, questo campionato è falsato in partenza. Non tutti possono permettersi una rosa extra large di qualità, e questo rende ancora più evidente il palese squilibrio che si è venuto a creare tra le squadre di vertice e le altre.

Mi domando come mai Conte a fine partita non ha sollevato questa polemica? All’Inter sono usciti dal campo Young – Barella – Brozovic – Perisic – Eriksen, e sono entrati Hakimi – Sensi – Vidal – Nainggolan – Sanchez. L’Inter si è permessa il lusso di cambiare un intero reparto, cosa che normalmente, in qualsiasi società, sarebbe pressoché impossibile.

Questa scorciatoia tutta italiana inoltre, non solo non fa bene al campionato e al suo appeal interno, ma la metterà in difficoltà sia sul piano del giocato che sul piano mediatico anche in Europa. Inutile dire che sicuramente, quando ci sarà veramente da soffrire nelle partite europee che contano, gli allenatori non potranno aggrapparsi a situazioni simili, e mediaticamente questa a mio avviso sarà una di quelle situazioni che ci porteremo dietro come il caso Suarez. Scorciatoie, di questo siamo capaci. Aspetto con ansia la prossima uscita del Presidente Gravina che vuole insegnarci come rendere più competitivo il campionato, perché ad oggi non mi pare che le scelte prese stiano andando in quella direzione.

Ne parlavo con il mio amico/blogger Indaco, se si vuole rendere competitivo questo movimento, le modifiche devono essere di sistema, ma le uniche che vengono prese sono sempre a favore "dei potenti del calcio". Non credo che i play off siano la strada giusta percorribile, così come non credo che questa scelta scriteriata di confermare i 5 cambi possa essere in un qual modo equa per tutti. Certo tutti nella lista della Serie A da consegnare alla Lega inseriscono la stessa quantità numerica di giocatori, ma la stessa qualità? Veramente, aspetto in trepidante attesa il primo passo falso dell'Inter, e non per chissà quale forma di antipatia verso la società, ma per sentire le scusanti del suo allenatore. Il suo tono cupo, malinconico e polemico. Espressione accigliata alla Calimero quando nel carosello diceva la sua famosa battuta tutti ce l’hanno con me perché sono piccolo e nero. Ve la ricordate? Benché il Carosello sia di un’altra epoca anche rispetto alla mia, Calimero è stato un personaggio che ha attraversato il tempo, e se non siete abbastanza grandi per ricordarvelo, cercate le vecchie pubblicità.

Altro che stile Bayern, o il voler imitare campionati più avvincenti come quello inglese. Queste cose ci fermano, ci rendono bersaglio di critiche, e aveva ragione il buon Rino Gaetano, cantautore geniale e spregiudicato, sempre pronto con le sue rime a dar battaglia e polemica contro il solito savoir faire del nostro bel paese.

Dopo la prima giornata per la mia amata squadra, mi sarebbe piaciuto poter parlare soprattutto di calcio, ma abbiamo visto come le cronache in realtà incidano sul nostro calcio ben più delle prestazioni esaltanti di talune squadre. Anche sotto l’aspetto più complicato come quello della epidemia che ci sta colpendo. È di ieri la notizia che il Genoa ha nella propria società ben 14 positivi al Covid-19. 14 è un numero esorbitante del quale non ci si riesce nemmeno a capacitare. Il nostro campionato è stato l’ultimo a ripartire, ma per non si sa bene quale motivo, rischia di essere il primo a subire un nuovo stop se questi numeri vengono confermati. E anche qualora non lo fossero, ci sarebbe da aprire una inchiesta sul metodo con il quale vengono effettuati questi controlli. Non sono un virologo, e non mi voglio improvvisare tale, questo argomento però si può e si deve ricollegare all’altro aspetto fulcro di questi giorni, ossia la riapertura degli stadi. Solo un folle, vedendo quanto sta accadendo in Europa con numeri che galoppano, può pensare di riportare alla normalità la questione spettatori. In Francia, così come in Spagna e in Inghilterra, gli spettatori, in numero elevato, sono tornati da subito allo stadio, e quanto la stanno pagando questa scelta è evidente e sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, è una situazione straordinaria, e non possiamo permetterci distrazioni o leggerezze.

Leggendo e rileggendo questo pezzo mi viene una mia piccola idea vista la mia natura. Potrei aprire una rubrica intitolata “la polemica del martedì” e affrontare così ogni tema che può essere centro di discussione. Forse lo farò, e quindi, in attesa della mia prossima vena polemica, vi saluto sapendo perfettamente che questo non sarà uno dei top pezzi del mio blog, ma sapete che vi dico, non importa, questo spazio è mio, e decido solo io cosa scrivere.

Avanti con le critiche, saranno sempre oggetto di un prossimo articolo.

EDM