Il Milan torna dalla trasferta di Lecce, non solo con i tre punti, frutto di una vittoria che era fondamentale per continuare a sperare di poter conquistare l'accesso alla Europa League del prossimo anno, ma specialmente con certezze che fanno ben sperare per il futuro. Ho già scritto più volte che queste dodici partite, giocate in quaranta giorni, potrebbero regalarci soddisfazioni inimmaginabili prima della sosta a causa del Covid 19. Quali sono le motivazioni che mi regalano così tanto ottimista, ora ve le espongo.

MODULO - E' servita la cessione di Suso, per far barcollare quel 4-3-3 che, proposto da Montella, ha visto prima Gattuso, poi Giampaolo, fino allo stesso Pioli, della prima parte, non riuscire a costruire una fase offensiva incisiva. Non c'erano gli interpreti adatti a quel modulo e di conseguenza si segnavano pochissimi gol, oltretutto senza garantire una adeguata copertura del centrocampo, mettendo la difesa in difficoltà con conseguente perdita di punti e partite. Se l'arrivo di Ibra è servito per dare un punto di riferimento per l'attacco e maggiore consapevolezza nei propri mezzi, il passaggio di Mister Pioli a questo 4-2-3-1 ha finalmente garantito  i giusti equilibri ad un centrocampo che, per quanto contati, ha gli interpreti giusti per esprimersi nel modo migliore. Già prima della sosta e specialmente i due incontri di Coppa Italia, avevano dato segnali confortanti.  Ora sono cinque i giocatori pronti a rincorrere l'avversario e se serve difendere per invogliare gli sganciamenti dei due terzini, specialmente quello sinistro, Theo, ed allo stesso tempo, attivi anche in fase d'attacco, garantendo quegli inserimenti di sui avevamo perso ogni ricordo.

I SINGOLI - Che il Milan sia una squadra giovane, non è certamente un segreto. Logico che un inizio di stagione così difficile, abbia messo maggiormente in difficoltà chi, privo di esperienza, non sapeva come venirne fuori. Il rendimento anche dei giocatori più bravi e mi riferisco, per fare un esempio, a capitan Romagnoli, non erano all'altezza delle aspettative. L'arrivo di Ibra e di Kjaer, in ruoli e modi diversi, hanno portato esperienza, forza e tranquillità. Non è un caso se il rendimento di molti è notevolmente migliorato, con giovamento per tutto l'organico.

LA SITUAZIONE SOCIETARIA - Il probabile cambio di allenatore se è vero che porta quotidianamente a parlare di mercato, con molti giocatori più partenti che confermati, per calciatori giovani può essere di stimolo a mettersi in mostra. Certamente è l'allenatore che deve riuscire a motivare il gruppo nel modo migliore e Mister Pioli, ha tutte le carte in regola per mostrare il suo valore e magari conquistarsi la fiducia di Ralf e restare in panchina anche per il prossimo anno. Rangnick è un ottimo acquisto, come Dirigente, ha esperienze e conoscenze che dovrebbero garantire l'acquisto di ottimi calciatori, ma non è certamente un Top allenatore e crederlo sarebbe il peggiore degli sbagli.

11 PARTITE - Questo inedito finale di campionato, non ci priverà certamente di risultati a sorpresa. La condizione fisica, sarà fondamentale, specialmente se il caldo dovesse aumentare ed ecco che il calendario è l'ultimo dei problemi. Non ci saranno partite facili o difficili, ma finali. In lotta per un obiettivo sono quasi tutte le formazioni e la zona retrocessione si sta talmente allargando, che sono in molti ad essere preoccupati, al punto che speravano che il campionato non ripartisse. La paura sono gli infortuni, una variabile che evito di commentare nella speranza che siano pochi o pochissimi, ma già ieri a Lecce abbiamo visto che bisogna metterli in preventivo, come gli arbitraggi, che troppo spesso danneggiano il Nostro Milan.

Concludo con una dedica a Prati. Essere Milanisti è qualche cosa di "unico", non è solo festeggiare le vittorie, moltissime, o ricordare le sconfitte, è sfogliare un album di ricordi ed emozioni, lungo 120 anni, dove chi ha vestito la gloriosa maglia rossonera, poco importa se un "campionissimo" o un "calciatore normale", entra di diritto nel nostro cuore e nella nostra famiglia. Ero a Verona, campo neutro, ad assistere a Milan-Roma, quando Prati segnò il gol della vittoria per i giallorossi, ma quel gol non faceva così male, troppi ne aveva fatti con il Milan.  E' mancato, un GRANDISSIMO CAMPIONE, mentre il Milan vinceva 4 a 1 a Lecce, a ricordare lo stesso risultato con cui battemmo l'Aiax, con tre gol proprio di Pierino, cosa mai fatta da altri, perchè anche Dio è Milanista e nulla è lasciato al caso.