Le vedove inconsolabili della cessione di Nicolò Zaniolo, ogni domenica infestano i social di peana e di improperi nei confronti dell'incompetenza dei dirigenti dell'Inter

Chissà se sono gli stessi che si sono strappati le vesti per l'operazione Robert Acquafresca e Mattia Destro, sacrificati per piani di mercato o esigenze di bilancio: il primo fu ceduto al Genoa nel 2009 nell’ambito della trattativa che portò all’Inter due eroi del Triplete, Milito e Thiago Motta; il secondo fu mandato in prestito e poi riscattato dal Genoa per 4 milioni di euro

Davide Faraoni, terzino che l’Inter prese dalla Lazio per circa 50mila euro, per poi cederlo all’Udinese nel 2012 nell’ambito dell’operazione Handanovic, con una valutazione di 8 milioni.

Si è già spiegato in salse di vario genere, come sia diverso l'approccio tra il calcio giovanile e la serie A, senza dimenticare come al Meazza basta sbagliare un mezzo passaggio per essere etichettato come bidone.

Poco importa se la maggior parte dei nostri direttori sportivi da tastiera,non avesse la minima idea di chi fosse Zaniolo prima di essere imbeccati da Gazzetta e dintorni. Poco importa se questa estate, tutti a sperticarsi le mani per l'operazione di mercato che ha visto il talentuoso giocatore della primavera interista, come pedina nell'affare Nainggolan

Lo ribadisco subito, Naingolan integro fisicamente ( e mentalmente) è lontano anni luce dal giovane trequartista, l'acquisto del Ninja è stato propedeutico all'inserimento di giocatori di spessore ed esperienza per giocare in CL.

Insomma non si tratta di una cessione dovuta al fatto che Zaniolo venisse considerato giocatore di scarsa qualità, malascia perplesso il fatto che sia stato sacrificato per risparmiare un po' di spiccioli.

Detto questo rammento che, finanziariamente, l'operazione è tutt'altro che disprezzabile: Piero Ausilio C faranno incassare alla società, il 15%  dell'importo di un eventuale cessione di Zaniolo, il cui valore di mercato è aumentato di dieci volte..