Il motivo che mi ha spinto a scrivere quest'articolo è dettato da una trasmissione televisiva di ieri sera, dove era presente "una penna giornalistica  bianconera" di chiara fama che manifestava una certa "acredine sportiva" nei confronti di Sarri.
La considerazione che faccio è che ad ogni sconfitta della Juventus emergono sempre le vedove di Allegri, menzionando eventi nostalgici sulla presunta bravura del tecnico livornese.

Partiamo da un primo punto: ogni allenatore è bravo nel suo modo di concepire il calcio.
Secondariamente, invece, è tutto da dimostrare che sia efficace e produttivo. Allegri e Sarri sono due allenatori agli antipodi, mentre uno è un esteta del calcio l'altro è un risultatista. In altre parole mentre uno (Sarri) bada molto alla prestazione e allo spettacolo prima del risultato,  l'altro (Allegri) bada esclusivamente  al risultato a prescindere dallo spettacolo.
Evidentemente sono delle visioni diverse, che  ogni addetto ai lavori (giornalista, tecnico, giocatore e tifoso) può avere. Nessuno mette in discussione la bravura di Allegri e quello che ha vinto, ma vorrei ricordare ai suoi seguaci che il tecnico livornese ha vinto solo in Italia mentre è stato sempre sonoramente "bastonato" in Europa. Un allenatore che si è sempre fermato ai quarti, tranne due eccezioni. Quando diciamo che Allegri è un grande tecnico, diciamo la verità, in base ai numeri e a quello che ha vinto "in Italia"; ma omettere oppure nascondere i suoi grandi errori, non giova alla verità. Potrei citare una miriade di errori tattici, ma soprattutto di mentalità del tecnico livornese, ma ne cito solo alcuni, quelli più importanti: Bayern-Juventus 4-2 dopo i tempi supplementari (16 Marzo 2016) avanti di due gol, subisce il 2-2 nei secondi di recupero dal Bayern, che poi segni altri due gol nei tempi supplementari. Da riflettere ed analizzare il modo, la maniera come viene sconfitta. Allegri sostituisce Cuadrado e Morata, autori del gol ed  i migliori in quel momento, ad una decina di minuti dalla fine della partita. Errore marchiano, di mentalità, perché avviluppato dalla paura ed animato dal desiderio di difendersi, che, invece, favorì il recupero del Bayern fino a quel momento inesistente (si era sul 2-0  in favore della Juventus).
La storia bianconera racconta che un certo Tevez, grande giocatore argentino della Juventus, etichettò Allegri  come "cagon puro", alludendo allo scarso coraggio e audacia del mister (Juventus - Real Madrid 2-1 05/05/2015). Nella prima finale di Champions aveva un centrocampo superiore a quello del Barcellona, pensò solo a difendersi e giocare di contropiede e nell'altra finale con il Real Madrid ha presentato un centrocampo molto leggero rispetto a quello del Real Madrid giocando solo con due centrocampisti.
L'ultima perla è la sconfitta in casa con l'Ajax. Ho voluto solo citare alcuni episodi, ma se leggiamo attentamente le cronache di quegli anni si troveranno altri episodi.
Sarri, l'incompetente, secondo qualche penna bianconera, invece si è qualificato ai quarti con tre turni di anticipo, e, rispetto ad Allegri, la sua finale europea l'ha vinta.
Questi sono i fatti, aspettiamo come finirà questo campionato e la Champions, anche se ci sono già molti "de profundis", ahimè bianconeri, e non sul povero Sarri.