E' tornata la Champions League ad allietare le nostre serate. Per gli appassionati di calcio, i quarti di finale di questo torneo tutto da gustare, preannunciavano uno spettacolo di lusso certamente da non perdere. Si sono disputate le quattro gare di andata all'insegna delle sfide più accese e delle tradizioni storiche più sentite. Basti pensare che, escludendo la gara fratricida tutta inglese, l'unica in cui le due compagini non hanno mai vinto il prestigioso trofeo europeo, nelle altre tre gare sono scese in campo ben 21 Champions conquistate:

5 vinte dal Liverpool
2 vinte dal Porto
3 vinte dal Manchester United
5 vinte dal Barcellona
4 vinte dall'Ajax
2 vinte dalla Juventus

Più che sufficiente per affermare di poter ammirare l'elite del calcio Europeo attuale e quello storico. Grande assente la squadra del Real Madrid con 13 coppe vinte, eliminata da uno strepitoso Ajax di Amsterdam.

Gli incontri di andata si sono conclusi con il seguente punteggio:
Liverpool – Porto 2 - 0
Tottenham – Manchester City 1 – 0
Manchester United – Barcellona 0 – 1
Ajax Amsterdam – Juventus 1 – 1

Liverpool – Porto.
Durante la serata di martedì non mi pare di aver assistito a un incontro irresistibile. Tuttavia l'abilità tecnica e la superiorità tattica dei Reds nei confronti del Porto è stata alquanto evidente, specie se consideriamo l'atteggiamento estremamente prudente dettato più che altro dalla paura denunciata in campo dagli uomini di Sergio Conceicao. Forse Jurgen Klopp avrebbe desiderato un ulteriore goal per ipotecare la qualificazione, ma in ogni caso nella gara di ritorno, sono convinto che i britannici potranno vincere ancora qualificandosi agevolmente. Lo fa supporre il fatto di annotare la superiorità dei singoli giocatori che sarà determinante a Oporto. La gara di ritorno infatti vedrà i lusitani costretti ad attaccare e quindi ad abbandonare ogni rafforzamento difensivo. D'altronde la velocità di Salah e di Manè in assetto di contropiede potrà essere devastante al Do Dragao ancora più di quanto lo sia stata all'Anfield Road.

Tottenham – Manchester City
Il derby tutto inglese ha dato vita a un incontro a tratti noioso. Poche emozioni e pochi spunti irresistibili. Mi auguro soltanto che l'arbitro Fabbri abbia assistito all'incontro e che abbia abbia imparato qualcosa osservando l'arbitraggio del collega olandese Bjorn Kuipers, molto quotato in campo internazionale, la cui direzione della partita è stata irreprensibile, assegnando un calcio di rigore a favore della compagine di Guardiola per un fallo in area commesso da un difensore degli Spurs fallo in scivolata che ci ricorda parecchio quello commesso sabato scorso da Alex Sandro contro il Milan, ma non punito dal nostro arbitro Fabbri. Il Kun Aguero ha calciato male il penalty sprecando la grande occasione di passare in vantaggio, goal che nella gara di ritorno sarebbe stato vantaggioso per le chances dei Citizens, aldilà del risultato finale maturato al Tottenham Hotspur Stadium di Londra.
I Citizens del Manchester City sono comunque i favoriti nell'incontro di ritorno all'Etihad Stadium considerando l'assenza forzata di Harry Kane, il quale infortunatosi alla caviglia dovrà restare a riposo almeno per un mese. L'incontro si è concluso con la vittoria del Tottenham che ha trovato il goal per merito della caparbietà del coreano Son.

Ieri mercoledì 10 aprile si sono disputati gli altri due incontri di andata dei quarti di finale, sicuramente più esaltanti degli altri due disputati nella precedente serata.

Manchester United – Barcellona
Il Barcellona, all'Old Trafford, ha esercitato un costante predominio nei confronti della squadra inglese, la quale comunque si è resa pericolosa in più di un'occasione, dimostrando di poter ribaltare l'esito nell'incontro di ritorno allo stadio catalano del Camp Nou.

I Catalani attualmente in testa alla classifica della Liga con 73 punti, conservano un vantaggio di 11 punti sull'Atletico Madrid a 7 giornate dal termine del campionato e il particolare momento di forma lo si è ben notato nella gara di Champions in cui “la Pulce” Messi ha espresso quanto del suo meglio poteva dare, se una ferita al naso con abbondante perdita di sangue non ne avesse frenato la sua brillantezza, all'insegna di un finale di stagione comunque in crescendo. Il Barca ha vinto 1 – 0 con la rete di Suarez su assist di Messi.

Ajax – Juventus
L'incontro più atteso era questo. A dire il vero temevo molto questa partita poiché, avendo già ammirato in più di un'occasione i giovani lancieri biancorossi, credevo molto nelle loro qualità, rivelatesi ieri in tutta la loro giovane impetuosità.
La Juventus è stata costretta a contenere (e bene ha fatto) le folate dei ragazzi di Erik Ten Hag, i quali sono scesi in campo decisi a vincere una partita in cui hanno mostrato grande volontà, coraggio e una sorprendente personalità espressa in modo continuo ed efficace. Fra tutti forse, il più appannato è sembrato Tadic. Il serbo, autore della grande gara giocata contro il Real Madrid, sembrava fosse lo spauracchio dello schieramento olandese, tanto più che l'assenza di Chiellini si preannunciava grave tra lo schieramento bianconero. Invece il merito va tutto a Rugani, il ragazzo ex Empoli che ha saputo attendere sempre in silenzio che arrivasse il suo momento. Infatti il difensore juventino è stato tra i migliori, in una serata in cui il centrocampo della Juventus non mi è sembrato al meglio della condizione. Evidentemente l'assenza di Emre Can si è fatta molto sentire.
Infatti i ragazzi olandesi hanno costretto a un super lavoro i vari Matuidi, Pjanic e Bentancur, coadiuvati in linea sul medio schieramento di fascia da Cancelo e Alex Sandro. I due esterni hanno sofferto parecchio per arginare la veemenza di Ziyech e Neres, i quali troppo spesso stazionavano sulle fasce alternandosi nei compiti propulsivi loro assegnati e spesso scambiandosi di ruolo in modo automatico e programmato. Togliere dei meriti ai 2 esterni bianconeri sarebbe ingeneroso, ma sarà opportuno fare molta attenzione a Torino quando la prossima settimana i ragazzi di Ten Hag si ripresenteranno con la stessa baldanza e lo stesso vigore atletico mostrato ad Amsterdam.

E' opportuno dedicare una particolare menzione alla tecnica di gioco dei tulipani olandesi.
Tradizionalmente predisposti al movimento totale in campo e all'ampia copertura di tutte le zone del rettangolo di gioco, i giovani dell'Ajax in gran parte cresciuti nel vivaio olandese, sono dotati di una tecnica sopraffina con fraseggi stretti e scambi a un tocco accompagnati da una rapidità di manovra davvero impressionante. Velocità e smarcamenti nel breve sono favoriti da un altruismo di gioco che facilita tutta la manovra della squadra, impostata per opporre un pressing a volte asfissiante.
Schone, Van De Beek e soprattutto Frenkie De Jong sono il motore del centrocampo olandese. Bene ha fatto il Barcellona a impossessarsi di quest'ultimo gioiello che potrà rinverdire nella squadra catalana gli antichi fasti dell'indimendicato Xavi.
Nel pacchetto difensivo dell'Ajax brilla la stella De Ligt, certamente dotato di una personalità straripante per la sua abilità di marcatore e di colpitore di testa, ricorda per certi versi la potenza fisica del grande Jaap Stam. In definitiva un grande Ajax che ha mantenuto in modo elevato il possesso palla e che si farà rispettare a Torino nella partita di ritorno.

La Juventus però non dovrà temere più di tanto perchè schierare in campo un giocatore come Cristiano Ronaldo significa sicurezza per tutto il resto della squadra. Il fenomeno Portoghese è stato il vero allenatore e trascinatore in campo, la cui devastante personalità è garanzia certa per superare qualsiasi futuro ostacolo. Il suo goal è stato un'altra perla da aggiungere al suo nutrito palmares di grande campione quale egli è. Il fenomeno portoghese per eludere la vigilanza stretta degli arcigni difensori olandesi è partito da lontano chiedendo il triangolo al compagno di squadra Cancelo, quindi si è fiondato in area a velocità impressionante andando a colpire al centro area il pallone crossato puntualmente dal terzino juventino. Un grande goal, come sempre!

In definitiva sarei desideroso, da appassionato, nel vedere confrontarsi i due assi del calcio mondiale nella finale di Madrid al Wanda Metropolitano.

Non sarebbe né la prima e spero nemmeno l'ultima volta poter ammirare Messi e CR7 l'un contro l'altro fronteggiarsi direttamente in campo. Questa volta la posta sarebbe ricchissima: Champions e Pallone d'oro!

 

1942pipporossonero