Il calcio è uno sport di squadra e, lo sappiamo tutti, senza una buona organizzazione difensiva, accompagnata da un portiere affidabile, e un centrocampo capace di mettere insieme geometrie e fantasia, nessun team può ottenere i risultati prefissati.
Ma è altrettanto vero che, oggettivamente, il ruolo di trascinatore, colui che incarna i sogni di tutti gli appassionati, è l’attaccante, capace di trasformare tutto il lavoro sviluppato dai compagni nel prodotto finito: il goal.
Se il Pallone d’Oro è stato ideato per celebrare il calciatore che più si è messo in mostra durante l’anno solare (sebbene, a conti fatti, sia stato quasi sempre appannaggio dei giocatori offensivi), dal 1968 viene assegnato un premio concepito sostanzialmente per premiare i cannonieri, andando a incoronare il più grande bomber del continente: la Scarpa d’Oro.
Nell’ultimo decennio, neanche a dirlo, a trionfare sono stati per ben 6 volte Messi (record assoluto) e, in 3 occasioni (oltre al successo ottenuto nel 2008 che lo porta a 4 totali), Cristiano Ronaldo, che nel 2014 ha dovuto condividere il titolo insieme a Suarez, unica eccezione al duopolio, capace di vincere anche nel 2016 da solo.
Prima di loro, ovviamente, non sono mancati grandissimi nomi che hanno portato nella loro bacheca il prestigioso riconoscimento: dai “nostri” Luca Toni e Francesco Totti, al Fenomeno Ronaldo, fino ai grandi del passato come Eusebio e Muller.
Insomma, sicuramente, centravanti di successo e dai grandi numeri.

Ma qual è il meccanismo di assegnazione?
Vengono tenuti in considerazione tutti i campionati delle federazioni affiliate alla UEFA, escludendo i goal segnati nelle coppe (nazionali e internazionali), assegnando un punteggio per ogni rete realizzata in base ad un coefficiente di difficoltà attribuito ad ogni singolo torneo (per esempio, alle attuali 5 leghe top, ovvero Liga, Premier League, Serie A, Bundesliga e Ligue 1, vengono assegnati 2 punti; a quelle immediatamente dopo nel ranking, come Paesi Bassi o Turchia, 1,5 punti; per quelli meno performanti, 1 punto).
Ciò, però, vale solo dal 1997: fino ad allora, infatti, i campionati erano considerati allo stesso livello e, pertanto, non di rado, a trionfare erano calciatori misconosciuti al grande pubblico, che hanno potuto fregiarsi di questo ambito titolo grazie ad un grosso limite (indiscutibilmente) del regolamento, presente sin dalla sua istituzione.

Ma chi sono i calciatori che mai avreste pensato di poter ritrovare nell’albo d’oro di uno dei riconoscimenti più importanti del panorama calcistico?
-1968/69: Petar Zekov (CSKA Sofia, 36 reti)
Dopo il primo trionfo assoluto di Eusebio nella stagione precedente, fu la volta del calciatore bulgaro. È un’icona per il calcio del Paese dell’est, avendo vinto nella sua carriera diversi titoli nazionali e, soprattutto, essendo il più grande finalizzatore della storia della federazione.
La vittoria del trofeo ha rappresentato il punto più alto a livello internazionale, spuntandola per una sola rete sul greco Ethniki.

-1970/71: Josip Skoblar (Marsiglia, 44 reti)
Un’edizione dominata dal calcio transalpino: l’attaccante croato, simbolo degli scudetti marsigliesi di inizio anni ’70 e capocannoniere per tre stagioni consecutive, la spuntò per sole due lunghezze sul maliano Salif Keita del Saint-Étienne. Una stagione pazzesca, che, tuttora, rappresenta un record imbattuto per il calcio francese.

-1973/74: Hector Yazalde (Sporting Lisbona, 46 reti)
Argentino, con le sue marcature trascinò la squadra della capitale portoghese al 14° titolo. Vinse per due volte di fila la classifica cannonieri del campionato lusitano. Curiosità: l’anno successivo a questa straordinaria stagione, fu ceduto al Marsiglia, che cercava un bomber per sostituire proprio il succitato Skoblar. È purtroppo deceduto a soli 51 anni a causa di una emorragia.

-1975/76: Sotiris Kaiafas (Omonia, 39 reti)
Prima dell’impresa europea di qualche anno fa dell’APOEL Nicosia, l’altra squadra cittadina di Cipro salì alla ribalta grazie al suo attaccante, tale Sotiris Kaiafas, vincitore di innumerevoli titoli in patria, in cui è ovviamente un idolo.
La sua vittoria avvenne in mezzo ai due successi del rumeno Georgescu.

-1978/79: Kees Kist (AZ Alkmaar, 34 reti)
Al quarto posto nella classifica “all time” dei goleador di Eredivisie (dietro un certo Johan Cruijff), fu protagonista due anni dopo la vittoria della Scarpa d’Oro, del primo campionato nazionale vinto dalla squadra di Alkmaar.
L’esperienza con la squadra olandese si concluse, in aggiunta, con un totale di tre coppe nazionali vinte.
Giocò un anno anche con il PSG, vincendo la Coppa di Francia.

-1980/81: Georgi Slavkov (Trakia Plovdiv, 31 reti)
Dopo dodici anni, il calcio bulgaro ritrovò un suo rappresentante a prendersi la scena, appartenente ad un club non di primissimo piano, che riuscì a vincere quell’anno la coppa nazionale.
Giocò anche con il CSKA Sofia vincendo due campionati.
Scomparso nel 2014 a causa di un arresto cardiaco.

-1986/87: Toni Polster (Austria Vienna, 39 reti)
Esploso in patria segnando 119 reti in cinque anni, che valsero la bellezza di tre trofei e, in ultimo, la vittoria del titolo individuale come miglior bomber d’Europa, fu acquistato in quella stagione dal Torino, dove non lasciò il segno. Si prese la sua rivincita con il Siviglia, segnando 33 reti in una singola annata. Dopo il ritiro, divenne cantante, frontman della band Achtung Liebe.

-1987/88: Tanju Colak (Galatasaray, 39 reti)
Attaccante dalla carriera limitata, fu il più grande bomber di tutti i tempi del campionato turco, battuto successivamente solo dall’immenso Hakan Sukur.
Una stagione sublime, che valse la vittoria della massima serie, la quale permise di partecipare alla Coppa dei Campioni della stagione successiva, approdando fino alle semifinali.
Il record di 39 reti in un anno è ancora tale in Turchia.

-1988/89: Dorin Mateut (Dinamo Bucarest, 43 reti)
Il rumeno vinse nella stessa stagione il titolo di capocannoniere, la Scarpa d’Oro e il premio di miglior calciatore rumeno dell’anno. La stagione successiva, continuando a segnare con continuità, trionfò in campionato e partecipò ai Mondiali italiani del ’90.
Grazie a questo exploit, giocherà prima nel Saragozza e poi anche in Italia, con le maglie di Brescia e Reggiana, prima di rientrare in Romania.
Dopo la vittoria di Pancev nel 1990/91, straordinario in patria (molto meno con la casacca dell’Inter), il premio non fu più assegnato fino al 1996 e, stando alle regole precedenti, avrebbero trionfato altri calciatori non propriamente celebri (per usare un eufemismo), quali lo scozzese McCoist, che avrebbe vinto due volte consecutive con i Rangers Glasgow, il gallese Taylor, autore di 43 reti nel 1993/94 con la maglia del Porthmadog, l’armeno Avetisyan nel 1994/95 e, infine, il georgiano Endeladze, che nel 1995/96 siglò 40 reti con il Margveti.
Con il nuovo regolamento sopra anticipato, ovviamente, hanno vinto calciatori arcinoti, ma non sono mancati un paio di nomi che al grande pubblico potrebbero non dire molto.

-1997/98: Nikos Machlas (Vitesse, 34 reti)
Attaccante ellenico, è esploso con la maglia giallonera in Olanda, con una stagione devastante. Le prestazioni gli valsero la chiamata dell’Ajax, che, all’epoca, fece uno sforzo economico senza precedenti, divenendo l’acquisto più caro dei Lancieri. Vinse una Eredivisie e, a fine carriera, un campionato cipriota con la maglia dell’APOEL.

-1999/00: Kevin Philips (Sunderland, 30 reti)
Calciatore inglese mai considerato dalle big di Premier durante la sua carriera, con la maglia del Sunderland visse comunque stagioni brillanti, toccando l’apice nella stagione in cui fu re dei cannonieri della terra di Albione. Fino alla vittoria di Kane nel 2015/16, fu l’ultimo inglese ad avere troneggiato nel campionato di Sua Maestà.

Fatta questa rassegna, voglio chiudere con una curiosità.
Come sarebbe stato l’albo d’oro se fossero sempre state valide le nuove regole? Di seguito i risultati (in grassetto le differenze).

NUOVE REGOLE (NUMERO DI RETI CALCOLATE CON COEFFICIENTE)
1968: Eusebio (Benfica, 42 reti)
1969: Muller (Bayern Monaco, 30 reti)
1970: Muller (Bayern Monaco, 38 reti)
1971: Skoblar (Marsiglia, 44 reti)
1972: Muller (Bayern Monaco, 40 reti)
1973: Muller (Bayern Monaco, 36 reti)
1974: Yazalde (Sporting Lisbona, 46 reti)
1975: Geels (Ajax, 30 reti)
1976: Geels (Ajax, 29 reti) e Fischer (Schalke 04, 29 reti)

1977: Georgescu (Dinamo Bucarest, 47 reti)
1978: Geels (Ajax, 32 reti)
1979: Kist (AZ Alkmaar, 34 reti)
1980: Vanderbergh (Lierse, 39 reti)
1981: Rummenigge (Bayern Monaco, 29 reti)
1982: Kieft (Ajax, 32 reti)
1983: Houtman (Feyenoord, 30 reti)
1984: Rush (Liverpool, 32 reti)
1985: Fernando Gomes (Porto, 39 reti)
1986: Lineker (Everton, 30 reti)
1987: Hugo Sanchez (Real Madrid, 34 reti)

1988: Colak (Galatasaray, 39 reti)
1989: Baltazar (Atletico Madrid, 35 reti)
1990: Hugo Sanchez (Real Madrid, 38 reti)

1991: Pancev (Stella Rossa, 34 reti)
1992: Wright (Crystal Palace, 5 reti e Arsenal, 24 reti)
1993: Bebeto (Deportivo La Coruna, 29 reti)
1994: Andy Cole (Newcastle, 34 reti)
1995: Shearer (Blackburn, 34 reti)
1996: Shearer (Blackburn, 31 reti) e Pizzi (Tenerife, 31 reti)

1997: Ronaldo (Barcellona, 34 reti)
1998: Machlas (Vitesse, 34 reti)
1999: Jardel (Porto, 36 reti)
2000: Philips (Sunderland, 30 reti)
2001: Larsson (Celtic, 35 reti)
2002: Jardel (Sporting Lisbona, 42 reti)
2003: Makaay (Deportivo La Coruna, 29 reti)
2004: Henry (Arsenal, 30 reti)
2005: Henry (Arsenal, 25 reti) e Forlan (Villareal, 25 reti)
2006: Toni (Fiorentina, 31 reti)
2007: Totti (Roma, 26 reti)
2008: Cristiano Ronaldo (Manchester United, 31 reti)
2009: Forlan (Atletico Madrid, 32 reti)
2010: Messi (Barcellona, 34 reti)
2011: Cristiano Ronaldo (Real Madrid, 40 reti)
2012: Messi (Barcellona, 50 reti)
2013: Messi (Barcellona, 46 reti)
2014: Cristiano Ronaldo (Real Madrid, 31 reti) e Suarez (Liverpool, 31 reti)
2015: Cristiano Ronaldo (Real Madrid, 48 reti)
2016: Suarez (Barcellona, 40 reti)
2017: Messi (Barcellona, 37 reti)
2018: Messi (Barcellona, 38 reti)
2019: Messi (Barcellona, 36 reti)

Vincitori plurimi
Messi 6
Muller 4
Cristiano Ronaldo 4
Geels 3
Hugo Sanchez 2
Shearer 2
Henry 2
Forlan 2
Suarez 2

Con un’impostazione del genere, il tedesco Gerd Muller avrebbe avuto un riconoscimento in più, portandosi allo stesso livello di CR7 nel totale.
Importante sarebbe stato anche l’exploit della leggenda olandese Ruud Geels, calciatore tra i pochi ad aver vestito tutte e tre le maglie delle grandi d’Orange (Feyenoord, Ajax e PSV) e che in ben tre occasioni negli anni ’70 avrebbe avuto il premio di miglior bomber del continente, di cui una in condivisione con il teutonico Klaus Fischer.
Grandi attaccanti avrebbero avuto il loro momento di gloria da capocannoniere: da Rummenigge nel 1981 all’immenso Gary Lineker al top della carriera nel 1986, fino ai vari Wright, Bebeto ed Andy Cole, vincitori ad inizio anni ’90.
Ci sarebbe stato spazio anche per alcuni outsider come Houtman del Feyenoord nel 1983 e Baltazar con la maglia dell’Atletico Madrid nel 1989.
Da segnalare le doppiette di Hugo Sanchez (1987 e 1990 in solitaria) e dell’icona british Alan Shearer (1995 e 1996, quest’ultima condivisa con Pizzi).
Bisogna constatare che per la nostra Serie A non sarebbe cambiato nulla: assumono ancora maggior peso, dunque, i successi conseguiti da Toni e Totti a metà anni 2000.




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