Al tempo della pandemia molte di quelle attività reputate di routine o quanto meno tipiche della nostra giornata hanno dovuto irrimediabilmente interrompersi, e tra queste anche il calcio, divenuto ormai una necessità per gli appassionati nel 2020, ha dovuto temporaneamente fermarsi. Eppure, non sembra esistere un momento migliore di adesso per riflettere sul tema della rinascita, perché con l’avvento della fase 2 introdotta poche settimane fa, sembra che lo stallo causato dal virus stia lentamente lasciando spazio al ritorno alla normalità.
Cercando di fantasticare un po’ con la mente su quello che potrebbe rappresentare questo momento adattato al mondo del pallone, non ho potuto far a meno di stilare una lista di ex campioni della serie A, i quali sembrano essere accomunati da un unico comune denominatore. Infatti, tra di loro si leggono sicuramente nomi importanti che hanno scritto la storia di questo sport per diversi anni, precipitati però nel corso del tempo verso il declino, che a volte, nonostante l’età avanzata, ha lasciato spazio ad un ultimo exploit degno di nota. Ecco perché ho cercato di racchiudere il significato della parola “rinascita” nel senso sportivo del termine in 5 nomi di calciatori illustri, divenuti idoli delle rispettive tifoserie, nonostante per molti fossero già a fine carriera.
Per evitare di scrivere un articolo della lunghezza di un trattato sul manuale del calcio, ho pensato di dividere questi 5 campioni in altrettanti spazi dedicati ad ognuno di loro, per meglio approfondire quelle che sono state le loro carriere in serie A e non solo. 

Al quinto posto c’è un attaccante argentino dalle doti straordinarie in grado segnare addirittura una doppietta in finale di Champions League: stiamo parlando di Hernan Crespo, una macchina da goal nel suo primo periodo italiano trascorso con le maglie di Parma e Lazio. I ducali lo prelevarono nel 1996 dal River Plate quando sulla carta d’identità di Hernan gli anni erano ancora 21, per una cifra intorno ai 4,3 milioni di euro (fonte: Transfermarkt); con la maglia gialloblù segna 62 reti in 116 presenze vincendo una Coppa Uefa ed una Supercoppa Italiana, attirando l’attenzione della Lazio, fresca di scudetto conquistato nella stagione 1999/2000 che decide di acquistarlo per un importo pari a quasi 57 milioni di euro. Con i biancocelesti il centravanti argentino si laurea capocannoniere del nostro campionato realizzando 26 reti, a due lunghezze di distanza dal milanista Andriy Shevchenko.
Nel giro di un paio di stagioni diventa un nome sempre più pronunciato, secondo la critica è uno dei più forti attaccanti in circolazione, e la sua incredibile vena realizzativa dei primi anni italiani sembra proprio confermarlo, fino a quando non viene ceduto all’Inter due anni dopo il suo arrivo nella capitale. A Milano riceve grandissime attenzioni anche perché i nerazzurri lo ingaggiano per sostituire Ronaldo sborsando 72 miliardi di lire, una cifra che sottintende l’arrivo di un grandissimo campione, magari chissà in grado di riportare lo scudetto sulla maglia dell’Inter. Peccato però che lì, nonostante le aspettative Hernan Crespo deluda segnando solo 7 reti in campionato, motivo per cui viene ceduto un anno dopo al prosperoso Chelsea dell’imprenditore russo Roman Abramovic.
Con gli inglesi le cose invece di migliorare, prendono un corso opposto e l’argentino complici diversi infortuni non lascia praticamente mai il segno.
Torna in Italia poco tempo dopo, in prestito al Milan dove realizza una doppietta nella maledetta finale di Istanbul: quello sembra essere l’ultimo grande momento della carriera di Crespo, che in seguito continua a rimbalzare tra Inter e Chelsea, fino a quando i neroazzurri non lo spediscono definitivamente al Genoa per 5 milioni di euro. Con la maglia del grifone quest’ultimo prova a rinascere, ma le buone prestazioni vengono interrotte quasi subito dalla strategia di mercato di Enrico Preziosi, il quale dopo soli 6 mesi incoraggianti lo rivende al Parma. Il centravanti sudamericano ritorna dunque a vestire i colori ducali nel gennaio del 2010 ed i suoi capelli bianchi, oltre alla tenuta fisica ormai lontana dai tempi d’oro trascorsi 10 anni addietro, sembrano presagire ad un ruolo più relegato alla guida dello spogliatoio. Al contrario però, Hernan Crespo si riscopre ben presto un killer dell’area di rigore, e nonostante l’età avanzata realizza ben 9 reti nel corso della stagione 2010/11 in cui si segnala tra l’altro una doppietta contro l’Inter a San Siro. E così con 94 reti in 200 presenze è ancora oggi il miglior marcatore di sempre del Parma in serie A, con la sua carriera che si chiude proprio in Emilia-Romagna tra gli applausi di quella gente che per prima in Europa aveva potuto ammirare il suo indiscutibile talento, perché l'Hernan Crespo di Parma non verrà mai ricordato come uno qualunque, ma come una vera e propria leggenda in carne ed ossa.