La notizia è ora ufficiale: il Milan cambia proprietà, passando da Elliott, che comunque resta con una quota di minoranza, da definire, al Fondo Finanziario Americano, RedBird. 

Ho sempre pensato che il calcio fosse ben altro, non certo sperpero di denaro, ma nemmeno finalizzato agli utili. Basato su passione e partecipazione, innanzitutto, ma si vede che sbagliavo.
Fin da bambino ho sempre amato il calcio ed anche molti altri sport, tanto da sviluppare il desiderio di organizzare eventi sportivi. Il fatto di esserci riuscito e di aver tratto guadagno da questa abilità, mi ha riempito di orgoglio, sapete perchè? Perchè l'evento organizzato, con i nomi più importanti del ciclismo nazionale ed estero, era completamente gratuito per il pubblico, che sempre numerosissimo, ne ha sancito il successo.  Questa breve introduzione serve per chiarire che non ho alcuna invidia se la proprietà del Milan vuole arricchirsi con la squadra che tanto amo, conosco la vita e quanto si possa essere venali, ma c'è ugualmente un limite, per quanto solo etico, che oltrepassato porta a conseguenze che probabilmente al mondo della Finanza sfuggono.                                                                       
Il mio allarmismo, per molti probabilmente eccessivo, non è certo rivolto alla preoccupazione di trascorrere anni ai margini sportivi, cosa peraltro che già succede a moltissimi club, senza particolari agitazioni, ma essere complice di chi ha un unico fine, GUADAGNARE e nel farlo esibisce le sue qualità, la bravura a spendere meno di altri, a trasformare "una Sagra", in "un Evento" in mondovisione, la passione sportiva, in utili di bilancio. Io ho trattato personalmente i compensi di campionissimi, con risposte diverse, ma ero l'unico, in Italia, a pagare il compenso prima dell'inizio della gara. Quello era parte del mio guadagno, ma non levavo nulla alle migliaia di spettatori che accalcavano le transenne, che toccavano i Campioni che adoravano.
Sono queste considerazioni che mi impediscono di definire il Fondo di Investimenti come una Proprietà protesa a portare il Milan a competere con i più forti. Ha agito bene? Dipende dai punti di vista. E a quale prezzo? Ha rilevato il Milan, sottostimandolo, riuscendo a fare utili così "corposi", ma impossibili con una valutazione più "coerente" Il Fondo Elliott, ha messo in "dieta" il Milan, tagliando gli stipendi, non autorizzando acquisti costosi, vendendo Casa Milan e cavalcando il Brand, gli sponsor e la passione, ricordiamolo, di uno dei club calcistici più famosi al mondo. Riuscendo a portare i bilanci di gestione al pareggio. Bravissimo. Però in quel pareggio di bilancio, più teorico che reale, sfugge un piccolo particolare, che i soldi degli investitori hanno avuto un costo minimo del 15% annuo e quelli sono soldi che prendono altre direzioni, che con il calcio non hanno nulla a che vedere.
Giusto? Per il mio modo di ragionare, NO, ma probabilmente posso sbagliare. Elliott nella vendita che ha portanto a conclusione, ottiene un guadagno di 400 o 500 Milioni di dollari, a me sembrano eccessivi, perfetti in ambito affaristico, ma non certo in quello sportivo, poichè quel guadagno e figlio dei limiti che ho esposto sopra e che sono stati attuati non per il "bene del Milan", ma per i guadagni del Fondo.
Vedremo a breve come Redbird potrà fare guadagno partendo da un investimento triplo rispetto a Elliott. La frase con cui Gerry Cardinale ha voluto preparare il suo arrivo: "Non è un hobby è un'industria" è sufficientemente chiara per non autorizzare voli pindarici.
Se la "Nuova proprietà", come appare probabile, sarà solo un prestanome della vecchia, utile a Elliott per vedere se lo stadio è realmente fattibile, con tutta l'area immobiliare collegata (per quello lo stadio è più piccolo, per avere più metri cubi edificabili), senza rischiare contestazioni che danneggerebbero la sua immagine, probabilmente la situazione sarà meno negativa di un "reale" passaggio di consegne. Spetterà a Maldini valutare se il progetto di Redbird sarà effettivamente concreto e noi tifosi ci fideremo della sua scelta.          

Sarà, come sempre, una questione di numeri, o se preferite di soldi. Conoscendo il tetto di spesa, più aumenteranno le entrate, più queste diventeranno guadagno. Sono gli investimenti e quindi gli acquisti a incidere notevolmente, meno verrà speso e più si potranno mettere in tasca, o, in modo più elegante, dividere fra gli investitori.
Per esporre dei numeri, il Milan per la prossima stagione dovrebbe avere queste entrate, in milioni di euro: 33,4 (di cui 10 dalla Uefa) per lo scudetto conquistato; 41,16 per la partecipazione (minima) alla CL oltre ad altri 10 per gl'incassi da botteghino con le partite del girone. A questo totale, 84,5 si andranno ad aggiungere i premi degli sponsor "personali", sempre per la partecipazione alla CL come testa di serie e per la vittoria in campionato, cifra indicativamente non lontana dai 15-20mil. Stiamo parlando di una stima di ricavi per 100 milioni, che potrebbero diventare 130 se solo si superasse la fase a gironi. Ai quali aggiungere le cessioni, dove Hauge è stato il primo e sarà a bilancio in questa stagione e non come viene erroneamente raccontato da "pifferai di corte" sempre attenti a non toccare punti dolenti. Come vedete cifre sufficienti per fare un mercato estivo di rafforzamento equilibrato e migliorare la posizione economica di alcuni calciatori già in rosa. Monitorando l'utilizzo di queste somme, stimate al ribasso, sarà facile comprendere quanto la "cassa Milan" possa venire depredata, come già successo in queste recenti stagioni e, ribadisco, al di là di qualsiasi giustificazione conseguente ai risultati sportivi, siano essi positivi o negativi.

Ora la parola passa a Gerry Cardinale, arrivato ieri a Milano, dove già era presente la scorsa settimana. Non può sfuggire questo dettaglio. Maldini è un DIPENDENTE del Milan, non agli occhi dei tifosi, ma fin troppo chiaro per chi detiene il potere.
Non è stato minimamente coinvolto in questo passaggio, ma perché avrebbero dovuto? Rispondere per RISPETTO sarebbe il minimo, ma siamo sempre su posizioni e principi che nulla hanno a che spartire con il "mondo degli affari". Non resta che aspettare l'incontro, consapevoli che Redbird è un fondo "piccolo" che raccoglie soldi dai sottoscrittori, per 4 o 5 miliardi di dollari, un valore decisamente inferiore a Elliott, ma anche a Berlusconi, proprietario del Monza, che ha un capitale di 7 miliardi di dollari. Dietro a Redbird ci potrebbe essere un unico investitore, che acquista passando attraverso le quote del Milan detenute nel Lussemburgo dalla Project Redblack (che controlla il 99% della Rossoneri Lux) che a sua volta è controllata dalle due società del Delaware, la King George Investment e Genio Investment, i riferimenti a Whea e Savicevic, non sono casuali. Insomma non è certo la "trasparenza" il fiore all'occhiello di queste operazioni di Alta Finanza, che ad esempio potrebbero mascherare operazioni di cui non abbiamo nessuna cognizione, compresa una cessione "apparente" al solo scopo di aspettare se la realizzazione di stadio e complesso immobiliare sia fattibile.
La ciliegina finale, abbattere uno stadio da 80 mila posti, un'icona mondiale, per costruirne uno da 55 mila, un'area immobiliare altamente redditizia, che non porterà alcun beneficio alle casse del Milan, ma solo alle loro tasche.
Signori, tutti in piedi ad applaudire, questa è l'alta finanza, non hanno bandiere da sventolare, ma banconote. La colpa non è loro, ma di chi ha permesso che si potesse trasformare lo Sport, in altro. Noi riempiamo gli stadi, compriamo abbonamenti tv, giornali, gadget o merchandising, noi viviamo di passione e i soldi non dovrebbero interferire.
Il prossimo passaggio sarà  il "tifoso sostenibile", quello che andrà allo stadio se rimborsato, quello che farà da promotore ad altri, per compensi (già ci sono), quelli che vorranno vedere la partita in tv gratuitamente con l'inserimento di spot pubblicitari, o illegalmente, quelli che stanno a rimorchio, affidandosi a chi sostiene realmente la squadra.

Come vedete è sempre e solo una questione di soldi e la patente del tifoso non è ancora un documento sufficiente. Non ci resta che... ridere, aggrapparci a frase fatte come: le proprietà passano, il Milan resta.
Verissimo!