Non rinnego assolutamente i miei colori, che da sempre sono due e resteranno per sempre tali, il bianco e il nero. Volo con la mia amata Juve che da anni mi fa gioire e ogni tanto mi delude, gli alti e i bassi, come nella vita anche nel calcio ci sono. Fortunatamente negli ultimi anni ho visto più alti che bassi bianconeri.
Oggi però non parlo della Juve, no, sarebbe scontato e facile dire che siamo tornati e vinceremo il settimo scudetto consecutivo.

Mi dirigo con la mente a Milano, sono arrivato in Piazza Duomo, ma non resisto, il calcio mi offusca la vista, io voglio vedere le luci di San Siro. Il tempio del calcio, lo stadio dove sono passati grandi campioni, leggende e fuoriclasse del calcio. Ma oggi le luci sono spente e i miei dubbi son venuti fuori, ormai penso che di calcio non capisco più nulla.

Ad agosto da juventino, ero timoroso, un po' invidioso e triste/arrabbiato. Il Milan stava costruendo una grande squadra, poi avevano preso il “mio” Bonucci, ero quasi disperato. Ho creduto fino a settembre inoltrato che il Milan avrebbe potuto vincere lo scudetto. Non è uno scherzo, neanche una presa in giro, non spargo benzina sul fuoco. Ho creduto veramente che il Milan stesse tornando.

Devo dire che ho sempre ammirato i rossoneri, da juventino ho sempre avuto un immenso rispetto per loro, ho avuto ed ho tanta invidia ed ammirazione per i loro successi in campo europeo. Ho sempre amato il confronto Juve-Milan in campionato, quella lotta a due che per anni ha rubato la scena anche in Europa.
Perché in fondo Juve e Milan sono le squadre principali che da sempre rappresentano l’Italia calcistica. Non l’Inter…

Ora però i miei dubbi sono troppi e sono venuti a galla. Non pensavo a questo disastro, non pensavo ad un percorso cosi difficile per i rossoneri, certo avevo pensato a qualche loro caduta nell’arco della stagione, ma non pensavo che poteva succedere tutto questo. Vedo un Milan abbattuto, triste e incapace.
Non veniamo a dirci che ci sono calciatori “scarsi” perché i rossoneri hanno una rosa rispettabilissima. Pensavo fosse una questione di guida tecnica anche io, ho creduto che Gattuso con la sua grinta potesse far emergere il meglio di ogni calciatore.

Ma cosi non è stato, probabilmente non capisco di calcio e mai ne capirò in questo settore. Sicuramente qualche aggiustamento tattico io lo farei (Cutrone e André Silva li farei giocare sempre ed ovunque) ma ho capito che il calcio si divide in tattica e mentalità. Oggi sento che il Milan non ha più quella mentalità di 10 anni fa. Sento che il Milan ha paura prima di scendere in campo, o forse non il Milan ma i calciatori del Milan.

Si, i calciatori, sono loro che vanno in campo e vengono strapagati. Qualcuno, vedendo le prestazioni dei calciatori del Milan, ha pensato che i cinesi non li stanno retribuendo, ricollegando il tutto alla UEFA che ha rifiutato il Voluntary Agrrement del Milan. Penso che tutto questo sia poco credibile, ma sono troppo sorpreso vedere il Milan all’undicesimo posto. Sono convinto al 100% che i calciatori presenti in squadra stanno pensando a tutto tranne che al Milan.

Sono convinto che sia una questione di mentalità, carisma e voglia.
Si, sono convinto anche che si possa far meglio dal punto di vista tattico. Ma i calciatori del Milan a mio modesto parere non hanno capito per che squadra stanno giocando. Indossano una maglia gloriosa che ora stanno sporcando, non la stanno sporcando di sudore o di fango, ma di presunzione, indegnità e vergogna. Non vorrei essere pagato, ma addirittura pagherei per allenare il Milan, mi accontenterei anche fare due chiacchiere con qualche calciatore.

Le luci di San Siro sono spente, ma qualcuno continua a giocare, credendo che si possa giocare senza luci, sono amareggiato e nostalgico.
Vorrei vedere il Milan tornare in Champions, vorrei vedere il Milan tornare a lottare per lo scudetto con la Juve.
Perché già lo so, il Napoli si spegnerà, e a me mancano i vecchi confronti con i rossoneri. Caro Babbo Natale pensaci tu.