Le notti che hanno avvolto il fascio di luce europeo sembrano ormai tramontate nel clamore dei campioni, quelle entità minacciose che incarnano la gloria con sudore, fiato e passione. Notti che profumano di allegria, incapaci di terminare, ricche di sentimenti contrastanti che si attaccano ai secondi del tempo, perché le magie di quelle notti, come spesso succede al tramonto di un’era, difficilmente vengono ritrovate.    

Un po’ come nel gioco della zara citato da Dante Alighieri nel Purgatorio, passatempo che seminava uno spirito competitivo e un desiderio soffocante di vittoria. C’è chi esce trionfante, osannato dalla folla, e chi invece piange per gli errori commessi, trafitto da una cicatrice che forse col tempo potrà essere definitivamente rimossa. Tradizioni e miraggi che possono diventare realtà, notti di amicizia e di fratellanza, tutto ciò che è necessario per appoggiare una squadra, per tirare fuori il fanciullo che è in noi, perché sono notti stellate, sono le notti europee di football.

La notte di Messi e della sua umiltà, capace di illuminare la saggezza e la perfezione stilistica del Barcellona, coronato da guerrieri illustri. A farne le spese questa volta è stato il Manchester United, che ha visto allontanare il sogno tipico di Old Trafford da una squadra che obiettivamente è superiore in tutto. Una fase difensiva importante, quella guidata da Pique, in grado di impostare da dietro per dirigere la macchina perfetta verso la porta avversaria. Onore al Barcellona, che nella sua città ricca di musica e allegria, si è aggiudicata il passaggio alla semifinale di Champions. 

Proprio la musica, quella dolce armonia che distingue gli umani dagli animali, sta alla base della splendida vittoria dell’Ajax sulla Juventus di Allegri. Un modo unico di giocare, portato avanti da una filosofia assai particolare, con De Ligt muro in difesa e il giovane De Jong ad impostare. Una vittoria che segna il tracollo juventino, guidato dal solo Ronaldo che “non può fare miracoli da solo”; saranno notti intense in quel di Torino, con il dito puntato su Allegri e la voglia di ripartire il prossimo anno per tentare di nuovo la scalata. 

E se parliamo di scalate immense non possiamo non pensare a quanto è accaduto all’Etihad Stadium di Manchester, con il club di Guardiola che viene eliminato da un Tottenham aggressivo e quasi incredulo dal passaggio del turno. Come l’alpinista che scala la montagna per la passione che ha in corpo, gli Spurs sono andati sul campo dei campioni di Inghilterra con la voglia di giocare, di rischiare, perché sono notti magiche e devono essere trattate come tali. Scelta vincente, in grado di regalare una sfida da urlo, tipica del torneo più affascinante al mondo, la Premier League. Un 4-3 stellare, che assegna il pass per gol segnati in trasferta agli uomini di Pochettino.

La Premier è questa, non ti abbandonerà mai perché “You’ll never walk alone”. Un po’ come il Liverpool di Klopp, che non si accontenta del 2-0 ottenuto ad Anfield ai danni del Porto, ma che vuole giocare con la passione del suo popolo; il risultato è il saccheggio portoghese, propiziato da una splendida vittoria al Dragao per 4-1.

La Champions delle sorprese, come vuole il Dio del calcio. Una coppa che regala emozioni nelle due notti infrasettimanali; pensiamo ai giovani dell’Ajax, alle prodezze di Messi e all’attesa di Anfield per l’ultima corsa europea della stagione. Insomma, culture e tradizioni diverse che si uniscono in una sfera, anche se manca ancora una pedina per completare il quadro: il Napoli di Ancelotti, che se la vedrà questa sera contro l’Arsenal in una sfida valevole per i quarti di Europa League. La sfida che vale una stagione per i partenopei, anche perché con un campionato consegnato alla Juventus e una Coppa Italia deludente, i tifosi del Napoli si aspettano una prova di orgoglio visto il 2-0 patito in Inghilterra. Recuperare un doppio svantaggio sarà difficile e stare a ragionare di tattiche è un’impresa proibita; c’è la consapevolezza però di aver passato delle notti magiche, sia per i padroni di casa che per i ragazzi dell’Arsenal. Ecco che allora la tensione della sorpresa aleggerà sulla testa dei protagonisti e chissà chi sarà il vero eroe di questa ultima battaglia settimanale. Certo è che il calcio è un moto unico di eventi che si intrecciano con la casualità più estrema e le notti così, colme di idee e suggerimenti improvvisi, in uno stadio ricco di tifosi si percepiscono il doppio. 

Le notti che passano alla storia, le notti del calcio europeo.