La cronaca ‪#‎nera‬ dei 106 anni degli ‪#‎accattoni‬ 1. Furto del primo scudetto nel 1910 (Pro Vercelli costretta dall'Inter a giocare coi bambini,in un ineguagliato esempio di totale mancanza di sportività).Nel 1910 la Federazione (casualmente...) scelse, in prima istanza, una data per la finale scudetto Pro Vercelli-Inter.In quella data,però, la squadra titolare della Pro Vercelli era già impegnata con la Nazionale Militare. La Pro Vercelli chiese,ovviamente, lo spostamento della finale scudetto. La Federazione rispose che a loro andava bene se anche l'Inter avesse accettato. L'Inter, scandalosamente, RISPOSE DI NO e la Federazione non esitò a mantenere la data stabilita, del tutto inadeguata.La Pro Vercelli, giustamente indignata per questo gesto vergognoso, mandò in campo la 4^squadra (bambini di 11 anni...) L'Inter vinse la partita 10-3 (riuscendo però a prendere 3 gol pure dai bambini...) e vinse in questo modo il suo primo scudetto. Tra il primo e l'ultimo cambiano i metodi, non cambiano le furbate e la prepotenza. 2. Salvezza(A TAVOLINO) nel 1922, dopo una retrocessione sul campo.Nel 1922 l'Inter arriva ultima, meno punti di tutti, meno gol fatti e più gol subiti. A fine campionato si decide che invece di far salire in A le squadre che ne hanno diritto bisogna fare i play-out. Non basta. All'Inter viene data come avversario l'Alta Italia, squadra però già fallita da settimane, per cui vince gli scontri diretti a tavolino!! 3. 1961 SCARSA SPORTIVITA’ Nel 1961 l’Inter protesta perchè la partita Juve-Inter viene fatta ripetere anzichè essere assegnata all’Inter a tavolino per sfondamento delle recinzioni del pubblico che stava troppo stretto e si era portato a bordo campo. Quando viene disputato il recupero della partita (ultima di quel campionato) l’Inter aveva già perso lo scudetto in quanto era a 3 punti dalla Juve capolista (una vittoria valeva 2 punti). Allora molto sportivamente e con il solito seguito di lacrime, manda in campo la squadra primavera e perde 9-1! 4.1960-1968 IL PERIODO "Helenio Herrera,Angelo Moratti "Al tempo delle dichiarazioni di Ferruccio Mazzola Facchettinon era ancora morto.4. Nel campionato 1960/61, due rigori in due minuti.L'Inter stabilisce il record di avere 2 rigori a favore(entrambi ovviamente regalati) nel giro di due minuti. Si tratta dell'incontro Fiorentina-Inter. I viola sono in vantaggio per 1-0, quando l'arbitro Concetto Lo Bello,''amico'' di Angelo Moratti, si inventa un rigore per l'Inter,che viene sbagliato. Comprensibilmente infastidito per il furto subito, un giocatore viola, a gioco fermo (!!!)ironizza con Lo Bello, e in un momento di pausa del gioco dà una tiratina di maglia ironica a un interista dicendo a Lo Bello: "Ma se era rigore quello, allora è rigore anche questo!!" e Lo Bello risponde: "Esatto, è rigore!!" e regala il secondo rigore (stavolta realizzato) all'Inter, neanche due minuti dopo il primo, scatenando la ovvia furia del Comunale di Firenze. La partita finisce 1-1 e Lo Bello deve lasciare lo stadio scortato dalla polizia. 5. PILLOLE NEL CAFFE' che Herrera dava ai giocatori molti dei quali sono morti.Un ex, Ferruccio Mazzola, racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i giocatorii di allora. Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping come Giacinto Facchetti, terzino sinistro e,poi,presidente dell'Inter o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez, Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella ''grande Inter'' che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo."Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto", disse Ferruccio.A che cosa si riferisce, Mazzola?"Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in primapersona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto.Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via e così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno 'il caffè' di Herrera divenne una prassi all'Inter".Cosa c'era in quelle pasticche?"Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...".Suo fratello?"Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti,troppi...".A chi si riferisce?"Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino,è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia.Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...".A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni."Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ('Il terzo incomodo', scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma".Perché?"Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice?Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare.Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità".Ma lei di Facchetti non era amico?"Sì, ma lasciamo perdere Facchetti, non voglio dire niente su di lui. Sarebbero cose troppo pesanti".Pensa che dal dibattimento uscirà un'immagine diversa dell'Inter vincente di quegli anni?"Non lo so, non mi interessa. Se avessi voluto davvero fare del male all'Inter, in quel libro avrei scritto anche tante altre cose. Avrei parlato delle partite truccate e degli arbitri comprati,specie nelle coppe. Invece ho lasciato perdere...".Ma era solo nell'Inter che ci si dopava in quegli anni?"Certo che no. Io sono stato anche nella Fiorentina e nella Lazio, quindi posso parlare direttamente anche di quelle esperienze. A Firenze, il sabato mattina, passavano o ilmassaggiatore o il medico sociale e ci facevano fare delle flebo, le stesse di cui parlava Bruno Beatrice a sua moglie. Io ero in camera con Giancarlo De Sisti e le prendevamo insieme come se fossero obbligatorie, ma chi non le prendeva poi difficilmente giocava. Di quella squadra,ormai si sa, oltre a Bruno Beatrice sono morti Ugo Ferrante (arresto cardiaco nel 2003) e Nello Saltutti (carcinoma nel 2004). Altri hanno avuto malattie gravissime, come Mimmo Caso,Massimo Mattolini, lo stesso De Sisti...".De Sisti smentisce di essersi dopato."'Picchio' in televisione dice una cosa, quando siamo fuori insieme a fumare una sigaretta ne dice un'altra...".E alla Lazio?"Lì ci davano il Villescon, un farmaco che non faceva sentire la fatica. Arrivava direttamentedalla farmacia. Roba che ti faceva andare come un treno".Altre squadre?"Quando Herrera passò alla Roma, portò gli stessi metodi che aveva usato all'Inter. Di che cosa pensa che sia morto il centravanti giallorosso Giuliano Taccola, a 26 anni, durante una trasferta a Cagliari, nel 1969?".Ma secondo lei perché ancora adesso nessuno parlerebbe? Ormai sono - siete - tutti uomini di sessant'anni..."Quelli che stanno ancora nel calcio non vogliono esporsi, hanno paura di rimanere tagliati fuori dal giro. Sono tutti legati a un sistema, non vogliono perdere i loro privilegi, andare in tv,e così via. Prenda mio fratello: è stato trattato malissimo dall'Inter, l'hanno cacciato via in una maniera orrenda e gli hanno perfino tolto la tessera onoraria per entrare a San Siro, ma lui ha lo stesso paura di inimicarsi i dirigenti nerazzurri e ne parla sempre benissimo in tv. Mariolino Corso, uno che pure ha avuto gravi problemi cardiaci proprio per quelle pasticchette, va in giroa dire che non mi conosce nemmeno. Anche Angelillo, che è stato malissimo al cuore, non vuole dire niente: sa, lui lavora ancora come osservatore per l'Inter. A parlare di quegli anni sono solo i parenti di chi se n'è andato, come Gabriella Beatrice o Alessio Saltutti, il figlio di Nello. È con loro che, grazie all'avvocato della signora Beatrice, Odo Lombardo, ora sta nascendo un'associazione di vittime del doping nel calcio".Certo, se un grande campione come suo fratello fosse dalla vostra parte, la vostra battaglia avrebbe un testimonial straordinario..."Per dirla chiaramente, Sandro non ha le palle per fare una cosa così".E oggi secondo lei il doping c'è ancora?"Sì, soprattutto nei campionati dilettanti, dove nonesistono controlli: lì si bombano come bestie. Quelloche più mi fa male però sono i ragazzini...".I ragazzini?"Ormai iniziano a dare pillole e beveroni a partire dai14-15 anni. Io lavoro con la squadra della Borghesiana, a Roma, dove gioca anche mio figlio Michele, e dico sempre ai ragazzi di stare attenti anche al tè caldo, se non sanno cosa c'è dentro. Ho fatto anche una deposizione per il tribunale dei minori di Milano: stanno arrivando decine di denunce di padri e madri i cui figli prendono roba strana, magari corrono come dei matti in campo e poi si addormentano sul banco il giorno dopo, a scuola.Ecco, è per loro che io sto tirando fuori tutto". 6. Record assoluti nella storia dei campionati sia a 16 che a 18 squadre di rigori a favore nell'arco di un campionato (dati ufficiali). Grazie a Rino Tommasi, veniamo a sapere di uno dei più vergognosi record nella storia dello sport: 99mPARTITE CONSECUTIVE SENZA AVERE UN RIGORE CONTRO! In più, nello stesso articolo, vi invito a notare un rivoltante episodio raccontato dallo stesso Tommasi, che spiegafin troppo bene le origini dei successi interisti dell'epoca. Ecco un estratto dell'articoloI:"... Chi ha buona memoria oppure una certa età ricorderà che negli anni sessanta l'Inter di Herrera rimase 99 partite senza vedersi assegnare un rigore contro. Quella serie fu interrotta il19 marzo 1967 all' Olimpico da Concetto Lo Bello che assegnò alla Roma un rigore che però il tedesco Jurgen Schultz sbagliò colpendo la traversa... Sempre nella stessa partita un episodio che mi era sfuggito dalla tribuna ma che lo stesso Lo Bello mi ha raccontato in una cena molti anni dopo.''Ad un certo punto Armando Picchi colpì con un pugno Schultz. Lo Bello non se ne accorse ma il segnalinee attirò la sua attenzione. Lo Bello corse da lui e tornando al centro dell'area disse."Armandino, mi sa che te ne devi andare". "D'accordo, gli rispose il giocatore, però s'esce in due". Fuori tutt'e due, Picchi e l'incolpevole tedesco. Questi era Concetto LoBello." 7. Tentativo di rubare uno scudetto alterando le provette di urina del Bologna nel 1964. Erano gli anni in cui, secondo quanto riferiscono tutti gli addetti ai lavori dell'epoca, Angelo Moratti regalava orologi d'oro agli arbitri.Da un'intervista a Bulgarelli.''Sono passati più di quarant’anni ma sembra che nel mondo del calcio non sia cambiato niente. Che cosa ricorda di quei giorni del 1964?“''Alla vigilia dell’incontro di San Siro contro il Milan Fulvio Bernardini, il nostro allenatore, ci disse che se avessimo vinto sarebbe successo qualcosa di grave. Noi non capimmo a che cosa si riferisse e scoppiammo a ridere. Vincemmo 2-1, ma pochi giorni dopo Pavinato, Fogli,Tumburus, Perani e Pascutti furono trovati positivi al controllo antidoping relativo alla partita contro il Torino, che battemmo per 4-1. Una cosa ridicola, eravamo puliti e le controanalisi lo dimostrarono. In tutti i campi d’Italia, però, ci chiamavano drogati. Se avessimo davvero assunto sostanze proibite, avremmo rischiato pesanti conseguenze dal punto di vista fisico”.Poi le manifestazioni di piazza in vostro favore, la riabilitazione e lo spareggio contro l’Inter.Quanto contribuì la reazione della città in vostro favore?“L’affetto della gente fu straordinario e ci diede una grande forza d’animo per andare avanti.L’atmosfera del giorno dello spareggio fu unica: non c’era la diretta televisiva, molti bolognesi si ritrovarono sui colli e la città era avvolta da uno strano silenzio. La paura era destinata a passare: vincemmo e portammo a casa un meritatissimo scudetto. Fu molto importante anche l’appoggio della stampa (Il Resto del Carlino e Stadio, all’epoca stampato proprio a Bologna, si mobilitarono per una campagna in favore dei giocatori rossoblù, ndr): senza l’apporto di tanti bravi giornalisti forse il nostro caso non avrebbe avuto la stessa risonanza”. 8. 1966 ANGELO MORATTI IMBROGLIONE (tratto dal Times del 02/09/2006 – di Emilio Marrese da Repubblica.it)Angelo Moratti era un imbroglione e l'unica cosa buona che si possa dire di suo figlio Massimo è che s'è messo alle spalle le malefatte del padre (io piuttosto direi che ne è stato degno erede). Questo è quanto incredibilmente sostenuto sabato dal londinese Times che ha ripreso -nella rubrica di Brian Glanville titolata sulla "storia gloriosa ma macchiata" dell'Inter - la confessione dell'arbitro ungherese Gyorgi Vadas su un tentativo di corruzione da parte di Moratti senior prima della semifinale di Coppa Campioni col Real Madrid del 20 aprile '66:denaro, orologi d'oro ed elettrodomestici in cambio di rigori. Il quotidiano scrive che "le vittorie dell'Inter degli anni '60 furono frutto di corruzione e imbrogli nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un sistema messo in piedi da due uomini ora deceduti: Deszo Holti,faccendiere ungherese, e Italo Allodi", definito "serpentina". L'Inter, si sostiene, fece offerte per tre anni consecutivi agli arbitri delle semifinali e le prime due volte, nel '64 e '65, la cosa funzionò, ai danni di Borussia e Liverpool. La terza no, perché Vadas (le cui rivelazioni furono pubblicate nel libro di un giornalista ungherese), rifiutò una somma con cui avrebbe potuto comprarsi 5 Mercedes: 10 milioni per un rigore all'ultimo minuto, addirittura 25 per un rigore ai supplementari. Il giorno della partita Vadas fu ospite di Moratti nella sua villa e ricevette un orologio d'oro. Moratti promise anche televisori ed elettrodomestici. Ma Vadas non aiutò inerazzurri a rimontare lo 0-1 dell'andata, la gara finì 1-1 e fu la sua ultima apparizione internazionale. L'articolista del Times si chiede infine il perché di questo strano debole degli italiani per i "condottieri" alla Moratti. Una bella palata di fango su vivi e morti. 9. 1971-72 LA LATTINA DEL BORUSSIA Qualificazione in Coppa Campioni rubata grazie alla famosa finta lattina di Moenchengladbach.L'Inter, sconfitta sul campo 7-1, consegnò una lattina tirata fuori dal nulla all'arbitro e disse che aveva colpito Boninsegna su suggerimento dell'avvocato Prisco. In sede di giudizio, il potere politico dell'inter, nettamente superiore a quello del provinciale Borussia, spinse i parrucconi Uefa a disporre l'incredibile ripetizione dell'incontro. Anni più tardi gli stessi interisti protagonisti della vicenda ammisero di avere truccato le carte. 10.Tentativo di rubare un mondiale per club juniores schierando giocatori più anziani del lecito. La Ladrinter 'vinse' il torneo, ma fu scoperta. Le fu ordinato dalla Fifa di restituire il trofeo, cosa che avvenne tra gli sbeffeggiamenti generali e l'indignazione dell'opinione pubblica e della Fifa per il comportamento della dirigenza mafiosa interista (anni '80). 11. 1991 Coppa Uefa rubata (Tratto da "Indagine sul calcio" di O.Beha e A. DeCaro) L’8 maggio del 1991 a San Siro si gioca l’andata della finale della coppa Uefa Inter-Roma.Partita strana: normale per tutto il primo tempo, in bianco; nel secondo l’arbitro russo SPIRIN, decide di animare la partita e dà un rigore inventato che Matthaus realizza. Finirà due a zero. Negli spogliatoi il tecnico della Roma,Bianchi, e alcuni giocatori, a partire da Giannini, contestano la giustezza del rigore. Ma appunto, succede.Succede anche, però, che ormai 15 anni dopo, il figlio di Viola, Ettore, allora punto diriferimento per il club ad interim presieduto da sua madre, ci racconti una storia veramenteinteressante. «La finale con l’Inter? L’ho persa io. Mi proposero di comprare l’arbitro. Fu una mediatrice russa che lavorava in Italia e frequentava anche l’ambiente del calcio adavvicinarmi per dirmi che Spirin era accomodabile: con 150.000 dollari si vinceva la partita. Io dissi no per due ragioni. La prima era legata all’illecito ovviamente, la seconda è che la Roma era già di fatto passata di mano. Avevamo concluso il passaggio di proprietà a Ciarrapico e francamente di rischiare io per regalare a lui la gioia di una coppa proprio non mi andava…Quello che non potevo immaginare e che invece poi mi è apparso chiaro è che qualcun altro accettò la proposta della mediatrice… Alla fine della partita ero nervosissimo. La squadra aveva giocato bene ma era stata punita da decisioni molto discutibili. Negli spogliatoi del Meazza incrociai proprio la mediatrice, bastò uno sguardo. Lei mi vide allargò leggermente spalle e braccia senza dire una parola. Un modo come un altro per farmi capire che qualcun altro aveva detto sì… e questo era il risultato. Hai visto, potevi farlo tu… lessi nel suo sguardo. E così la Roma perse quella Coppa Uefa»Ps: nei sedicesimi di finale di quell’anno l’Inter aveva perso con l’Aston Villa la partita di andata per 0-2. Nel ritorno di San Siro riuscì clamorosamente a ribaltare il risultato vincendo 3-0.Sapete chi era l’arbitro di quell’incontro: un certo SPIRIN. 12. 2000 GLI ELETTROSTIMOLATORI NERAZZURRI. E’ l’anno dei “famosi” Rolex giallorossi regalati da Sensi agli arbitri. Platealmente scoperti questi sono costretti a restituire il gentile cadeau. Ma un arbitro più solerte degli altrirestituisce anche un elettrostimolatore regalato dalla dirigenza interista, dichiarando di averloricevuto dall’Inter e come lui molti altri arbitri professionisti. 13. Passaporto di Recoba falsificato. L'Inter schiera illegalmente, per ben un campionato e mezzo(1999/2000 e 2000/01), Alvaro Recoba come comunitario,sfruttando un passaporto italiano poi risultato completamente falso e mai emesso da nessuna Questura. Il passaporto falso di Recoba serviva per superare i limiti al numero degli extracomunitari. Moratti ha ottenuto da Guido Rossi (quello super partes) lo scudetto per un tributo all’onestà nerazzurra e “ha dimenticato” che il suo direttore generale Lele Oriali ed il suo pupillo Alvaro Recoba hanno da poco patteggiato una pena per aver falsificato il passaporto (Recoba non aveva antenati in Europa) e ricettato patente rubata(ricettazione - quella di Recoba) e sono stati condannati a 6 mesi di carcere ciascuno(tramutata in pena pecuniaria di 21.420 euro). Moratti forse non ricorda che c’è un tetto all’ingaggio di extracomunitari e superare quel tetto significa voler imbrogliare chi,regolarmente, ne utilizza il numero consentito.Ps: Nel 2001 il St Etienne è retrocesso in B a causa della penalizzazione di 7 punti e della multa comminata per i passaporti falsi del brasiliano Alex e dell’ucraino Levitsky (ha impiegato 3 anni per risalire in Ligue 1). 14. 2001 Plusvalenze e bilanci taroccati, con buchi di milioni di euro, ma l'Inter comunque si iscrive ai campionati regolamente come se non fosse successo nulla, l'Ischia nel '97 in serie C1 per molto meno venne sbattuta in ECCELLENZA, ma vabbè l' Ischia non conta nulla, l'Inter invece... di quella inchiesta non si hanno più notizie. 15. IL 5 MAGGIO 2002- Materazzi che, il 5 maggio 2002, chiede all'avversario in partita (la Lazio) di farli vincere(e dire che i laziali – a parte Poborsky - ci hanno pure provato...) Peruzzi fa fare il gol a Vieri più finto della storia! Il 4 maggio Cragnotti rivela di esser stato contattato da Moratti prima della partita affichè gli cedesse Nesta...Dopo l'umiliazione dell'Olimpico non si fece più sentire.... 16. M.TRONCHETTI PROVERA E TELECOM Dalle indagini condotte in questi ultimi anni emerge che nel 2002 M.Tronchetti Provera, maggiore azonista della società Telecom e importante azionista della società F.C. Internazionale, commissiona un sistema di spionaggio con utilità prettamente personali e/o private. Vittime di tale sistema sono calciatori, persone pubbliche e società come la F.C. Juventus,la Fiat e la stessa FIGC. Dalle azioni condotte,come ammesso dal capo della sicurezza Tavaroli, si,evincono azioni di spionaggio industriale di assoluta gravità nei confronti delle società citate. Lo stesso Moggi a seguito della apertura di farsopoli più volte ha confessato di sentirsi spiato eperseguitato nel suo lavoro, vedendosi per tale ragione, costretto ad usufruire di SIM 'segrete'(sim svizzere) consegnate ai suoi interlocutori appartenente all'ambiente del calcio.Poi, pensandoci un pò su, si nota che: Massimo Moratti è azionista Telecom, Marco Tronchetti Provera presidente Telecom è il principale azionista Inter (attraverso il gruppo Pirelli).Guido Rossi diventa presidente dopo Tronchetti Provera dopo essere stato consigliere Inter, Carlo Buora è vice-presidente Telecom ed è anche vice-presidente Inter... Dirigenti interisti, nell’estate 2006 dichiarano di AVER FATTO PEDINARE DE SANTIS DA UN INVESTIGATORE PRIVATO, cosa hanno trovato? Lo hanno trovato che annullava un gol regolare di Trezeguet nella finale della Supercoppa Italiana. A tal proposito, da un articolo di Giuseppe D’Avanzo su Repubblica del 23 maggio 2006, si rimanda a Emanuele Cipriani - bossi nvestigativo che, su input dell’Inter di Massimo Moratti e ordine di Marco Tronchetti Provera,raccoglie un dossier sull’arbitro romano e sua moglie, su Mariano Fabiani del Messina e Luigi Pavarese del Catanzaro. Successivamente (scandalo intercettazioni illegali Telecom) si viene a sapere che si spiavano anche Bobo Vieri (allora giocatore dell’Inter) e Fabio Capello (allenatore della Roma prima e della Juve poi) e che la società di Moratti ha pagato circa 20 milioni di euro alla società “Polis” per i vari pedinamenti. 17. 2003 Pagamento fideiussione fuori tempo ma poi, di nascosto, fatta risultare “regolare” tramite atto doloso (l’Inter sarebbe stata cancellata dal campionato ed oggi non esisterebbe più. 18. DECRETO SPALMADEBITI UTILIZZATO DA TUTTE LE SQUADRE (INTER IN PRIMIS)MENO CHE DALLA JUVENTUS (permette di pagare ratealmente senza interessi – le famose 2000 rate a interessi zero)così molte squadre hanno scampato la retrocessione. 19. 2005 Fidejussioni false firmate da Facchetti per la Reggina. In un'intervista del settimanale "OGGI" a Luciano Moggi: 'Ma è vero che esistono delle fideiussioni bancarie firmate da Facchetti per qualche società di calcio? Moggi: "L'ho scoperto leggendo una deposizione di Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna. Mi ha stupito molto. Gazzoni ha messo a verbale, davanti ai giudici, certe cose. Bisognerebbe chiederlo a lui, o a Facchetti o ai giudici. Certo è un bel mistero". 20. 2005 Vendita fasulla dei diritti di sfruttamento del marchio Inter in modo da consentirle di truccare i bilanci per 158 milioni di Euro.Si ricorda che non avrebbe potuto partecipare al campionato 2005-06 (quello dello scudetto di cartone...) ma Guido Rossi della COVISOC riammette l'Inter ed addirittura concede uno sconto (ricapitalizzazione di soli 40 milioni e non di 158, con decurtazione del75% del malloppo) 21. 2005 UN BEL SOSPETTO. Lo Spezia,di proprietà di Moratti,è stata venduta ad una società che appartiene ad una Fiduciaria parmense; nessuno conosce (chissà perché) il proprietario attuale di tale Fiduciaria parmense: se si trattava di Moratti o di un suo parente fino al quarto grado, è illecito (punibile con la retrocessione). 22 FARSOPOLI. Lo scandalo farsopoli con l' Inter in primo piano con le intercettazioni della TELECOM il cui propretario era Tronchetti Provera DIRIGENTE DELL' INTER,contemporaneamente un' ex dirigente dell'Inter Guido Rossi,veniva nominato commissario straordinario della FIGC e assegnò lo scudetto all'Inter,al termine di un ''processo'' lampo,avendo stravolto tutte le regole,fino ad allora vigenti,sostituendo i giudici ed invertendo l'onere della prova che,comunque,non era consentita alle Società ed alle parti coinvolte che avevamo minini spazi e margini per replicare alle accuse di un Palazzi ben ''orientato'' che correva come un treno per ''distruggere,come da mandato,la Juventus eliminando pure,per il futuro,le altre potenziali avversarie degli SPIONI!!!Esaurito con un semplice comunicato stampa,motu proprio,pur avendo affidato a tre ''amici'' saggi il compito di emanare un parere(????)il suo DOVERE di assegnare lo scudetto a tavolino alla squadra per cui teneva e di cui indossava la lurida maglietta, dopo un mese magicamente Guido Rossi si dimette ed entra a far parte della TELECOM!!! Ovviamente nelle intercetazzioni solo l'Inter non compare mai,come ribadì,in seguito, l'altro ''amico'' Narducci nel processo penale a Napoli.Questa,in poche parole,è la fedina penale,se così si può dire degli ''onesti'' a prescindere,tutti questi scempi sono stati perpetrai dalla dinastia di quei gran ''signori'' dei Moratti che se lo sono ben tramandato da padre in figlio!!! Ma dopo la relazione di Palazzi del I luglio 2011 che ha stabilito che i dirigenti della cartonese,Facchetti e Moratti avevano tenuto comportamenti che configuravano l'illecito sportivo e art. 6 del CGS che avrebbe portato all'immediata retrocessione dei nerazzurri in serie inferiori,tutti sanno,anche se fingono di non saperlo perchè servi del gran ''Signore'' e del santo protettore dei prescritti,Giacinto che gli indossatori della seconda squadra di Milano hanno perso la loro tanto sbandierata onestà e che ''ruvvano senza vincere'' perchè,ad essere buoni,almeno dal periodo del passaporto del figlio prediletto dell'onesto petroliere,il chino Recoba,avrebbero meritato di scendere di categoria fino a SPARIRE definitivamente dal panorama calcistico professionistico italiano altro che triplete!!! Credits: Timbro Bianconero & Vecchiasignora.com