Ieri (09 Dicembre) è terminata la fase a girone delle tre coppe europee, e partiamo da quello che è oggettivo: 6 squadre italiane su 7 proseguiranno il loro cammino europeo. Bene, direte voi, ma la domanda che ci dobbiamo porre è se si poteva fare meglio o no. Proviamo quindi ad analizzare quello che è accaduto.

CHAMPIONS LEAGUE - Partendo dalla principale competizione europea è difficile parlare di un vero e proprio fallimento, dato che il 50% delle squadre italiane che partecipano si è qualificata alla fase successiva, ma senza dubbio vi è un calo rispetto allo scorso anno ( dove 3 squadre su 4 si erano qualificate al turno successivo).  
Se la Juventus è la nota più lieta con il suo primo posto nel girone, a discapito del Chelsea campione d'Europa in carica, e che ha confermato il risultato ottenuto l'anno precedente, lo stesso non si puo' dire delle altre italiane.
Per quanto riguarda l'Inter vi è senza dubbio un'ottima qualificazione, soprattutto data dal fatto che l'ultima volta che la compagine nerazzurra partecipò ad una fase ad eliminazione diretta della Champions League fu nel 2011-2012, ma il secondo posto nel girone lascia non pochi rammarichi ed anche qualche preoccupazione; infatti i campioni d'Italia hanno si battuto il modesto Sheriff nel doppio confronto, ma si sono arenati in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk e soprattutto hanno registrato due sconfitte su due contro il Real Madrid, a dimostrazione che la squadra deve ancora migliorare molto per affrontare al meglio le top d'Europa. E ora il rischio è proprio di affrontare una delle squadre più forti del panorama europeo.

Male, anzi malissimo, l'altra squadra meneghina, ovvero il Milan; la compagine di Pioli si è classificata all'ultimo posto nel girone e deve dire addio ad ogni ambizione europea. La fortuna non è stata di certo dalla parte del Diavolo, visto che si è ritrovato con Liverpool, Atletico Madrid e Porto in un girone che possiamo definire di ferro; ma allo stesso tempo ci si aspettava di più dalla squadra che è attualmente la prima in classifica in Italia e, se è vero che con il Liverpool la missione era alquanto ardua, una sola vittoria nelle quattro sfide tra Atletico Madrid e Porto è un bottino piuttosto magro. Il merito del Milan è quello di averci provato fino all'ultimo secondo, a dimostrazione che la squadra parte da un'ottima base e che può solo migliorare. Ora tutte le forze verranno concentrate sul campionato, alla ricerca di uno Scudetto che manca dal 2011.

La delusione più grossa di questa Champions League arriva sicuramente dall'Atalanta; la squadra di Gasperini era reduce da 2 anni consecutivi in cui si qualificava per la fase ad eliminazione diretta, con il secondo posto nel girone ottenuto lo scorso anno a discapito dell'Ajax, ma quest'anno il suo cammino si è bruscamente interrotto ai gironi. Un'eliminazione che fa rumore, specialmente dopo l'ottima partenza con 4 punti nelle prime 2 giornate da parte della Dea, che in seguito ha clamorosamente registrato un solo punto contro il modesto Young Boys e il Villarreal, squadra che ha condannato l'Atalanta alla retrocessione in Europa League; una competizione che la squadra bergamasca ha il dovere di provare a vincere, avendo un forte organico a disposizione.

EUROPA LEAGUE - Detto della retrocessione in Europa League dell'Atalanta, le due squadre italiane presenti dall'inizio in questa competizione sono il Napoli e la Lazio. La squadra allenata da Luciano Spalletti era la favorita numero uno del proprio girone alla vigilia, ma si è ritrovata a chiudere al secondo posto, alle spalle dello Spartak Mosca. Un risultato che in ottica generale potrebbe anche essere sufficiente, se non che ora per proseguire l'avventura europea la squadra dovrà vedersela in uno spareggio contro una delle squadre retrocesse dalla Champions League, e mai come quest'anno la concorrenza è fortissima, il rischio infatti è di incontrare una tra Barcellona ( che è stata eliminata clamorosamente dai gironi di Champions dopo 21 anni consecutivi tra le 16 migliori d'Europa ), Borussia Dortmund, Siviglia, Porto e Lipsia. Per usare un eufemismo diciamo che poteva andare meglio. 

Stessa situazione attende la Lazio, anch'essa qualificatosi al secondo posto dietro i turchi del Galatasaray. La squadra di Sarri non ha brillato nel girone, con soltanto due vittorie ottenute, ma sufficienti a passare il turno; ovviamente il rischio di incontrare una squadra tecnicamente superiore allo spareggio è altissimo, ma quel che piiù preoccupa è l'involuzione di gioco, spesso lento e compassato, che la squadra mette in mostra in questa competizione.

EUROPA CONFERENCE LEAGUE - E' la nuova competizione targata Uefa, una sorta di Europa League con delle squadre meno blasonate, e a rappresentare l'Italia è la Roma di Mourinho; data come una delle favorite alla vittoria finale (insieme al Tottenham di Conte), la Roma è stata inserita nel proprio girone come testa di serie, con delle avversarie nettamente inferiori. Nonostante ciò non sono mancate le difficoltà, come la clamorosa sconfitta con i norvegesi del Bodo Glimt per 6-1, ma i giallorossi sono comunque riusciti a qualificarsi al primo posto e ad approdare direttamente agli ottavi di finale. Ovviamente è difficile paragonare questa competizione alla Champions League o all'Europa League, ma dobbiamo ricordarci che l'ultima volta che una squadra italiana ha alzato una coppa europea è stata l'Inter nel 2010... e anche all'epoca sulla panchina nerazzurra sedeva Jose Mourinho.
C
orsi e ricorsi storici, chissà che non tocchi proprio allo Special One dare questa gioia ai tifosi giallorossi e una soddisfazione per l'intero movimento calcistico italiano. 

Il prossimo appuntamento è lunedì 13 dicembre a Nyon, quando le squadre italiane scopriranno le avversarie nella prima sfida ad eliminazione diretta. Sperando che il cammino prosegua fino a San Pietroburgo per Inter e Juventus; a Siviglia per Atalanta, Lazio e Napoli e a Tirana per la Roma. Direzione finale, per provare a spezzare questa maledizione che dura da 11 anni.