"Calcio di agosto, non ti conosco!" ripetevano giornalisti e tifosi riguardo le amichevoli estive negli ultimi anni.
Per cui cosa possiamo commentare del calcio di luglio? Poco e niente, forse, ma per quanto riguarda questo nuovo ciclo del Napoli qualche valutazione si può fare.

Ancelotti riceve un'eredità pesante, 91 punti, una lotta al titolo serrata fino alle ultime giornate e un allenatore che nonostante i difetti comunicativi ha ammaliato il calcio italiano e quello europeo ricevendo consensi da top del ruolo come Guardiola e Sacchi.
De Laurentiis in cuor suo aveva piazzato il colpo mediatico dell'estate, finchè non si è palesata la presenza di CR7 a Torino ad oscurare ogni altra ipotesi di sfida. Lo stesso ADL ripete in questi giorni di non poter prendere Cavani nonostante le invocazioni per l'arrivo del Matador da parte di tutta la tifoseria.
L'Inter dal canto suo si sta rinforzando negli undici titolari, cercando di colmare il gap di 19 punti con il Napoli palesatosi nell'ultima stagione, come la Roma, che da un lato ha trovato una miracolosa seminifinale di Champions, perdendo però 14 punti in campionato sulla compagine partenopea, e ora dopo aver ceduto i "pezzi pregiati" ha scommesso su giovani di ottimo livello (con una strategia simile a quella di De Laurentiis).

Come rispondere quindi? 
Le critiche smosse verso Sarri l'anno scorso riguardavano la scarsa rotazione dell'undici titolare, questo proprio per via delle scarse risorse in panchina.
Ancelotti, pragmatico e geniale, conosceva le qualità di questa rosa, anche nelle riserve, difatti nella sua avventura al Bayern chiese informazioni per Zielinski e Diawara in quanto giovani di grandi prospettive, e in questi giorni ha proprio lavorato col mediano guineano per farlo crescere a livello tattico e mentale. 

Al Napoli mancavano i ricambi sulle fasce, sono arrivati Verdi e Younes (infortunato, dovrebbe tornare ad allenarsi ad ottobre), mancava una mezzala di piede sinistro ed è arrivato Fabian Ruiz, giocatore che nelle prime uscite ha mostrato qualità tecniche e fisiche di altissimo livello, arrivando quasi ad oscurare Hamsik, giocatore che nel nuovo ruolo di regista sembra rinato in questi 180 minuti di sgambate. Il capitano ha i piedi del campione ma ultimamente aveva perso la forza in progressione dei primi anni di carriera, il nuovo ruolo potrebbe rivitalizzarlo, la sua capacità di cambiare gioco con entrambi i piedi e la velocità di pensiero potrebbero trasformalo in un giocatore nuovamente fondamentale.

Meret è un prospetto ritenuto tra i migliori in Europa tra i pali e nonostante l'infortunio le voci di spogliatoio dicono che potrebbe rientrare per la prima di campionato.
In attacco Milik è un giocatore di livello assoluto, nel Napoli a causa degli infortuni ha giocato poco negli ultimi due anni, segnando però con una media di 1 gol ogni 99 minuti, il polacco in condizioni ottimali potrebbe rilanciarsi come bomber di questa squadra.

La società ha fatto un mercato oculato e indirizzato a colmare i buchi nell'organico, senza prime donne, sapendo che Ancelotti avrebbe mantenuto l'impronta sarriana aggiungendo le giuste varianti tattiche: scambi di prima, verticalizzazioni improvvise e cambi di gioco, cercando di evitare la monotematicità degli ultimi mesi di Sarri.

Le prossime amichevoli saranno sicuramente più provanti e forse il Mr di Reggiolo potrebbe richiedere ancora uno sforzo alla società, ma le premesse, checché se ne dica, sembrano promettenti per quanto riguarda la lotta al titolo e il cammino europeo.