JUVENTUS: il concetto chiave, l'essenza di questa fede calcistica ( e io lo so bene ) è la predestinazione. Predestinazione diversa da ciò che si è portati a credere. Predestinazione sì alla vittoria, ma anche alla condanna di non veder mai riconosciuti i propri meriti e le proprie virtù. Predestinazione vincente e gloriosa, ma con un amaro fondo di infelicità che gli occhi bianconeri ogni tanto nascondono (: L'animale guida non è la zebra dal mio punto di vista, ma il bruco. Il bruco sì, quell'animale piccolo e anonimo che si affanna in un continuo lavorio per proteggersi dagli agenti esterni. Alla fine, tutti ammirano la farfalla che compare un solo giorno, e dimenticano la fatica e i successi del laborioso bruco. MILAN: l'essenza del tifo rossonero è il palcoscenico. Nel teatro milanista il sipario non scende mai, perché THE SHOW MUST GO ON, sempre e comunque, ad ogni costo e in ogni modo. Il tifoso milanista si abitua a coupe de theatre costanti e incessanti, nel bene e nel male: dall'arrivo dell'elicottero di Silvio agli amari insuccessi, dallo sguardo di Sheva ai sei minuti turchi più pazzi della storia del futebòl, dai colpi di mercato ad effetto, ai colpi allo stomaco forti come quelli di Rocky, sempre sul mercato. Per questo l'animale guida non può essere che un volatile: no, non il condor andino, ma il pavone. La sua ruota variopinta soggioga lo sguardo delle femmine e di chiunque l'osservi. In un modo o nell'altro, il suo fare elegante, da dandy della natura, ti cattura nella sua rete. INTER: l'essenza nerazzurra è l'eccesso, ed è piuttosto scontato che sia così. Eccessi positivi e negativi, nessuna fede sembra essere pazza come questa. Da un'ora all'altra si può passare dal giubilo alla depressione, dall'apoteosi al tracollo emotivo. L'eccesso di aspettare mezzo secolo una vittoria che poi si rivelerà talmente eccessiva da diventare storica. L'eccesso dell'Inter dei record contrapposta al ventennio senza scudetto, l'eccesso dei fantastiliardi morattiani e della politica del faidatè con prestiti e obbligazioni. Sì, l'Inter non è per i deboli di cuore. L'animale non è la serpe ma il leone maschio. Lascia alle leonesse la gran parte delle cacce, dorme quasi tutto il giorno, ma quando si sveglia è implacabile e il primo morso è suo. ROMA: come ne "La grande bellezza" il romanista trae la sua essenza dal sogno. Un sogno così bello e così pieno da tarpare troppo spesso le ali alla realtà, impedendo di viverla appieno. Un sogno talmente forte da creare bandiere eterne e odi infiniti, da vivere per sempre nella bellezza di una notte, dimenticando magari che la vita va avanti, inesorabile, e il sole sorgerà ancora domani. Non importa, perché la gioia del sogno è stata almeno per un momento reale e nessuno può togliere questo. L'animale guida non è la lupa ma il leopardo delle nevi: sulla vetta del mondo, in Himalaya, dicono che si può passare una vita senza avvistarlo mai. Chi lo vede però, anche una sola volta, trova il senso della propria vita. NAPOLI: Napoli è Maradona, ancora è così e sarà sempre così. Napoli ha vissuto poco in cima, ma in quel poco ha superato anche il confine del sogno, il sogno giallorosso, e si è trasformato in una cometa. La cometa è diversa dal leopardo delle nevi perché c'è chi nasce e sa già che non la vedrà mai, perché chi ha perso Halley non la ritroverà nel percorso della sua vita, mai più. Così è per i napoletani e chi ha visto e "vissuto" Maradona non può che compatire il vuoto che le nuove generazioni partenopee nutriranno dentro, anche con mille nuovi Messi. L'animale non è l’asinello, ma due pappagallini, detti inseparabili. Come Maradona e Napule: non c'è bisogno di spiegare perché. LAZIO: il tifoso laziale ( ovviamente si esclude da tutte queste considerazioni la follia ultrà ) me lo immagino come il tifoso zen che ha raggiunto il nirvana. Il tifoso laziale sembra nato per avere pazienza e per mostrare questa pazienza con assoluta dignità. La prima squadra di Roma si è vista sopravanzare nella fama e nella diffusione dai nuovi arrivati, e si sente un po' come il maestro che ha litigato con l'allievo, ora che quello l'ha superato. E tuttavia questo non emerge all'esterno, e l'estrema pazienza ed equilibrio laziale lasciano al minimo i proclami, portando spesso soddisfazioni concrete. Non da teatro o da sogno, ma comunque concrete. L'animale guida è la gru, in equilibrio su una zampa oppure su due ( e chi lo sa, non chiedetelo a Chichibio o a Boccaccio ): l'importante è rimanere in equilibrio, nello zen della propria fede. TORINO: Si potrebbe pensare che valga lo stesso discorso di Napoli. Sbagliato. Il Grande Torino è stato infinito, ma è scomparso troppo presto perché esistano ancora tifosi col calcio nel sangue e 24ore al giorno in testa che abbiano negli occhi le immagini nitide di Valentino Mazzola e compagni. L'essenza del tifoso torinista è diventata col tempo l'adattamento, il cambiare pelle verso un orizzonte diverso e limitato, mentre nella stessa città, sull'altra riva del Po, si cerca sempre l'infinito. L'adattamento che porta alla resistenza e ti rende la scorza coriacea come non mai, da vero Toro (; L'animale però non è il toro, né il serpente che cambia muta, perché voglio essere più elegante con gli amici granata, rendendo lo stesso concetto: l'animale guida è l'ermellino e chissà che un giorno non possa stare abbracciato alla sua dama, nella stessa città. FIORENTINA: non è stato facile trovare l'essenza di una città troppo bella per essere così spudoratamente legata a un calcio sanguigno ed eccessivo come quello fiorentino. Un calcio fatto di viola, ma ancora più di bianco e di nero, in un eterna guerra fredda dove i "rossi" non guardano a ovest, ma leggermente a nord-ovest dell'Arno e di Ponte Vecchio. L'essenza del tifo fiorentino è la torre, forse quella di Palazzo Vecchio. Sulla cima della torre viola puoi salirci a piccoli passi o con un contrappeso rapidissimo, così come gli idoli della curva Fiesole, ma la vera difficoltà è restarci. Se inizi a deludere Firenze, se abbocchi anche solo una volta alle trappole di quella città che sta a nord-ovest, con un fiume più lungo dell'Arno, allora dalla torre cadrai, e senza paracadute. L'animale guida è l'ariete, o il montone, fate voi. Testardo e territoriale, difende il suo feudo a capocciate sino alla fine. PICCOLE SQUADRE: l'articolo si sta facendo oscenamente lungo perciò OB TORTO COLLO raggrupperò le altre della serie A in una definizione unica e forse anche ingiusta, spero mi perdonerete. Detto questo farò una rapida ( si spera ) rassegna dei maggiori club continentali. L'essenza del tifo di una squadra non di prima fascia, che può andare dal povero Parma alle mille volte rinate genovesi, oppure Bologna o per arrivare addirittura alla "mia" Pro Vercelli, si definisce in un'unica parola, che può essere anche sinonimo di fede: MISSIONE. Al sole o sotto la pioggia, d'estate o d'inverno, sempre e comunque col coltello fra i denti in trincea, sapendo che non si porterà a casa nient'altro che una gloria effimera e poco duratura, sapendo che le delusioni supereranno sempre le soddisfazioni, sapendo di non avere la considerazione dell'alto. Non importa, una missione va portata a termine o si avrà sempre un vuoto dentro. I tifosi delle squadre di seconda fascia sono gli idealisti per eccellenza e forse meritano più di un semplice applauso dei giocatori a fine partita (; L'animale guida è il salmone: egli nasce per morire, come tutti ma in un modo diverso. Sa che non vedrà il frutto delle sue fatiche, ma non è una ragione sufficiente per fermare la sua avanzata verso una gloria silenziosa ma pura. REAL MADRID: più che un'essenza, qui si ha una vera e propria personificazione. Nella catena alimentare della società moderna il Real Madrid è il businessman, l'uomo d'affari, l'uomo di successo che spesso è self-made man, s'è fatto da sé, oppure è un ricco rampollo, ma ha comunque gli stessi frutti della sua ricchezza: belle donne, belle auto, bella vita. Il Real ha tutto quello che un tifoso può volere. Una bacheca sterminata e una rosa galactica, che per sempre sarà così. Può vedere tutti dall'alto verso il basso, eppure, guardando in basso a volte gli viene nostalgia. Così come il businessman quando esce dalla giungla della downtown cittadina, quando va in campagna e vede una fattoria solitaria tra gli olmi e gli ulivi, con un tranquillo fattore che si occupa dei suoi animali, e vede che il sorriso sul volto non gli manca mai. Allora sente un velo di tristezza e si chiede se la sua non sia più una condanna, che una benedizione. Perché stare sempre in alto è dura. La giraffa, l'animale guida, lo sa bene. BARCELLONA: l'essenza del tifo blaugrana non è cambiata dopo il filone di successi più lungo e completo della storia del calcio: è sempre la casa, la dimora, il focolare domestico. Ogni giocatore catalano sa che la sua squadra ha un blasone e un fascino unico, eppure nonostante dalle Ramblas siano passati i più forti di sempre, il Barcellona resta davvero sempre e comunque "MES QUE UN CLUB", resta una vera famiglia. E il figliol prodigo, nato piccolo, magrissimo e indifeso nella protezione del marsupio lo sa bene. L'animale guida è il canguro e il cucciolo nato nel marsupio ora è diventato grande, ha 4 palloni d'oro tendenti al 5 nel suo marsupio e sferra colpi di kick-boxing mica male a tutti gli avversari, me in primis (; LIVERPOOL & MANCHESTER UNITED: questi due club, anche se la storia li ha momentaneamente divisi sono nati per combattere in una incessante lotta titanica per il dominio di Camelot e il trono della regina. Furie Rosse o Diavoli Rossi, probabilmente si è solo mezzi inglesi se non si ha almeno un po' di rosso nell'anima. Gli animali guida sono due come le squadre: il serpente e la mangusta, due nemici irriducibili da duello apache all'ultimo sangue. Un duello che non si concluderà mai BAYERN MONACO: L'essenza del tifo bavarese è forse la più semplice da trovare. E' la sicurezza, un senso di forza talmente accentuato da sfociare quasi in noia, in routine abitudinaria. Proprio come si è soliti immaginare gli USA prima potenza del mondo, nessuno schema mentale può esimersi dal rinunciare a vedere le grandi fauci bavaresi distese su tutta l'Alemania. L'animale guida è il coccodrillo che attende, sicuro della scorpacciata, gazzelle, zebre e gnu sulle rive del Masai Mara. AJAX: Origine. E' sicuramente questa la parola chiave del tifo della squadra di Aiace, personaggio dell'Iliade. Decine e decine di giocatori sono "nati" calcisticamente ad Amsterdam e hanno ricevuto il battesimo tra i suoi canali e il battesimo del fuoco all'Amsterdam Arena. Ma non è solo questo. Nelle menti e nelle gambe di chi ha reso grande l'Ajax è nato probabilmente il calcio moderno, che ha la sua icona nel calciatore totale Johann Cruyff e l'onta inarrivabile di non aver mai consegnato una coppa Rimet ai tulipani oranje. L'animale è la libellula, ormai così rara eppure dominatrice dei cieli, ai primordi dei tempi. PSG-CITY-CHELSEA: squadre giovani, ricche, belle e forti, in città grandi, ricche, belle ( beh, più o meno ) e forti. Il futuro è loro, la loro storia appena iniziata. L'essenza è il periodo che stanno vivendo, cioé la primavera. Perché loro sono le rondini del calcio odierno (; Qui finisce il mio delirante primo articolo, un abbraccio virtuale e un "BRAVO'" a chi riuscirà a raggiungere la fine. E sarà come scalare una vetta inarrivabile, visto che io non ho voglia di rileggere tutto per vedere se ci sono errori XD Ce ne saranno sicuramente, ci saranno ripetizioni, spero non troppi/e e che non rovinino il messaggio finale. Spero anche di non aver scontentato qualcuno o qualche fede calcistica, dimenticandola, non caratterizzandola a dovere oppure semplicemente scegliendo l'animale sbagliato XD Se avete voglia dite quello che pensate. Buona serata dal sakem cheyenne, buona serata dall'infedele calcistico ( e non solo ... )