La rincorsa di Tare al parametro zero di grande nome necessario per infondere nell'ambiente entusiasmo a costo zero, sembra destinata a non esaurirsi al capolinea dell'affare Silva.
Una cosa appare chiara. Il raggiungimento della tanto agognata Champions, non darà alcun grande impulso al mercato biancoceleste.
I nomi di Fares, un buon laterale che viene pero' da un lungo stop, di Bonaventura e di quel F. Anderson che l'esperienza inglese ha definitivamente bocciato quale giocatore con qualche sporadico numero ma assente per gran parte delle gare, son lì a testimoniare di quale sarà l'andatura di Tare sul mercato.
In un tale contesto, un nome del passato, oggi fatalmente gratuito, diviene allora essenziale per fare copertina.
Ad oggi i vari Lulic, Radu, Patric, Felipe, Parolo, gli anelli deboli del roster biancoceleste, sono destinati ad un'altra stagione da alti minutaggi e sorprende quanto si trascuri l'emergenza al centro del centrocampo, dove non e' pensabile che Cataldi possa fare le veci di un Leiva convalescente e con un anno in più.

De Paul rappresenterebbe, lui sì, un vero colpo da "Champions". Il don Rodrigo potrebbe fare il vice Leiva alla Pizzarro in una squadra che Inzaghi convertisse al possesso, principio di gioco irrinunciabile in champions, ma che la Lazio non percorre nemmeno con le piccole del nostro campionato. Potrebbe giocargli accanto, come mezz'ala alternandosi con Milinkovic o agire da trequartista, alternandosi con Luis Alberto. De Paul però costa molto. Moltissimo.
E allora, attendiamo di quale "over 33" sarà chiamato a fare da ingiallito fiore all'occhiello di casa Lazio 20-21.