Essere una grande squadra non passa solo dagli sviluppi di un campionato sul campo o dai giocatori che si hanno nella propria rosa, è una questione di bilanciare le cose che accadono sul campo a quelle fuori, e così forse si arriva a competere seriamente per qualcosa di importante. 

Non bastano qualche finale di coppa Italia negli ultimi anni qualche acquisto buono per poter dire di essere veramente competitivi, ma bisogna avere anche il polso per gestire tutte le componenti che fanno parte del gioco, ma che se questo viene a mancare prima o poi si rischia il flop clamoroso.

La Lazio guidata da Claudio Lotito in questi anni al di là di una supercoppa italiana e qualche finale di coppa Italia non è andata oltre una qualificazione in Europa Lague, nonostante lo scorso anno è sfuggita all'ultimo, però quest'anno andava confermata la stagione scorsa e magari con qualche innesto in più per allungare la panchina quest'anno forse sarebbe stata tutta un'altra stagione, oltre il raggiungimento della solita (anche se importante) finale di coppa Italia, nella stagione in cui le premesse erano altre forse non basta. E sì, perchè non è solo questo a far infuriare i tifosi della biancocelesti, ma la scarsa voglia del presidente di voler veramente cambiare le cose per questa squadra, e lo si vede anche dalla poca chiarezza di quest'estate sul futuro di alcuni giocatori importanti ed indispensabili per questa squadra, lo si è capito anche quando poco prima della partita più importante della scorsa stagione De Vraj firmò per l'inter, e non si capì se avrebbe giocato o meno. Poca chiarezza anche sul mercato con l'acquisto di un quasi impercettibile Caseres poi venduto alla Juve, e tutte le varie vicende occorse anche per quanto riguarda il tecnico Simone Inzaghi.

Ecco, proprio Inzaghi rappresenta uno dei punti di forza, ma anche di debolezza della squadra capitolina, perchè lo stesso allenatore che prese una squadra con le ossa rotte, è riuscito a portarla nei limiti della rosa ad un buon margine di crescita, conquistando una super coppa Italia e con questa che dovrà giocare la seconda finale di coppa Italia, e lo scorso anno ad un passo dalla Champions che ormai alla Lazio manca da anni ormai. Ma dall'altra parte abbiamo un allenatore che con le grandi squadre in campionate fatica e non poco, soffre molto le rimonte e la pressione di alcune partite. In questa stagione nel momento decisivo per l'arrivo al quarto posto non ha saputo gestire il momento, magari non per demeriti suoi, ma comunque un punto con il calendario a favore non è proprio ill massimo da aspettarsi per una squadra così. 

Negli ultimi mesi, però, la squadra capitolina ha fatto i conti con diversi giocatori che soffrono di mal di pancia e hanno offerto prestazioni molto al disotto delle loro possibilità. In mente abbiamo tutti il gesto di Milinkovic contro il Chievo la poca incisività di Luis Alberto sono segnali chiari che devono esse gestiti nel modo giusto in corso di quest'estate. Per arrivare al discorso delle riserve che ha disposizone i tecnico, poca roba, i vari Drumi e Berisha che hanno fatto se si vuole anche peggio di Caseres, Walace che domenica ha combinato più disastri che altro, cancellando di fatto le speranze della Lazio di arrivare in Champions. 

E allora la domanda è consequenziale, ma la Lazio ha davvero intenzione di voler tornare in Champions in poco tempo oppure vuole contiuare a vincere (Juve permettendo) la solita coppa Italia ed eventualmente la super coppa? Bhe queste risposte le potrebbe avere solo se Lotitito deciderà di investire e non di far dichiarazioni del tipo: "la Champions per una società come la Lazio non è importante", perchè l'essere grande squadra passa da queste dichiarazioni, che potrebbero essere risparmiate dal presidente, e appunto anche dalle piccole cose che devono essere gestite in maniera differente.