Ormai è una costante che segue ad ogni passo falso del Milan. La schiera di tifosi che criticano l'operato di Mister Pioli, si ingrossa, quasi fossero contenti di veder concretizzate tutte le loro perplessità, sull'allenatore e sull'uomo, certificate da quel #Pioliout, che avevano rimosso, schiacciati dall'evidenza dei risultati ottenuti, ma con molto dispiacere. Ventinove giornate di campionato e 60 punti, costantemente occupando i primi due posti in classifica, esprimendo un buon calcio e affrontando anche l'Europa League in modo più che soddisfacente, non sono stati sufficienti per accantonare ogni critica e concentrarsi su questa volata finale che dovrebbe riportare il Milan in Champions, competizione da cui manca da ben otto edizioni.  

Ci sono studi, fatti sul comportamento delle tifoserie più numerose, che affermano che i milanisti, in mancanza di risultati positivi, sono meno critici, di altri, verso la propria squadra, preferendo sostenerla o abbassando i toni.    Se così fosse, allora essere tornati a competere per traguardi importanti, porta ad una agitazione e ad una scontentezza, poco comprensibile. Lo scorso campionato si era concluso con la Juventus, Campione d'Italia, per la nona volta consecutiva, con 83 punti. Seconda l'Inter allenata da Mister Conte, dopo una campagna acquisti, importante e costosissima, con 82 punti. La sorprendente Atalanta era terza con 78 punti, come la Lazio allenata da Simone Inzaghi che fino a prima della sospensione per il Covid, viaggiava ad una media che poteva portare allo scudetto. Fuori dalla Champions, ma qualificate per l'Europa minore, la Roma, con 70 punti, il Milan fermatosi a 66 dopo l'inizio, imbarazzante del "maestro" Giampaolo e il Napoli con 62 punti, dove Gennaro Gattuso, subentrato ad Ancellotti, aveva conquistato la Coppa Italia.

L'obiettivo sportivo di questa stagione era : migliorare il piazzamento dello scorso anno, sesto posto, consolidando la squadra e facendo crescere i singoli. Sullo slancio del finale della scorsa stagione, il Milan ha inanellato una serie di risultati positivi e nonostante una sequenza di infortuni, quasi impossibile, è arrivato alla sosta di Natale primo in classifica. Da quel momento, la squadra ha rallentato il suo splendido rullino di marcia, sono arrivate le sconfitte e le difficoltà che erano più che preventivate, riuscendo a mantenere, seppure notevolmente distaccata, il secondo posto in classifica, solitario. Considerato che la campagna di rafforzamento è stata quasi nulla, chiudendo con un notevole guadagno di bilancio , che almeno cinque formazioni,  sceglietele voi, sulla carta sono più forti e competitive e che il Milan partiva con un ritardo di 12 punti sulla quarta, stando ai risultati dello scorso anno, diventa difficile non essere soddisfatti della classifica attuale a nove giornate dalla conclusione. Purtroppo i sacrifici fatti dalla Società per rafforzare la squadra nel mercato invernale, per quanto importantissimi, non hanno portato quell'aiuto che era indispensabile per colmare le puntuali assenze di Ibraimovic. Il Milan è attualmente in piena corsa per un ottimo piazzamento finale. E' secondo, ha un buon vantaggio sulla quinta in classifica e il vantaggio dello scontro diretto con molte contendenti.

Perchè essere pessimisti ? Forti anche del recupero degli infortunati e delle prestazioni esibite nell'arco di un anno ?. In queste situazioni si sta compatti, si alza un muro di gomma a difesa di squadra, ambiente e Società. Non si creano polemiche, non si esprimono giudizi negativi, nulla di nulla, zitti, come e più dei pesci poichè l'unica cosa che conta è arrivare fra le prime quattro. Per tutto il resto, chiedere a Califano che ne ha fatto una canzone, Ecco perchè chi si considera TIFOSO, chi esprime giudizi, forte di una notorietà, grande o piccola che sia, deve tacere sui rinnovi di contratto, sui giocatori che non gradisce o che sono in evidente calo di condizione, sull'allenatore e le sue scelte, o su qualsiasi argomento che possa creare distrazioni. Abbiamo pagato caro questo giochetto già due anni fa, quando Gennaro Gattuso, ferito, più da Leonardo che dai commenti dei giornalisti e dei tifosi, ha perso prima la serenità necessaria per affrontare le ultime partite e poi la qualificazione per un "misero" punto. La lezione non ci è servita a nulla ?

Lasciamo ad altri le contestazioni. Pensate forse che Juventus, Napoli, Lazio e Roma non sentano il peso di tutte le polemiche, sia interne che esterne ? Che allenatori in bilico non perderanno concentrazione e punti ? Guardate l'Atalanta, tutti zitti e testa bassa, cacciato Gomez, emarginato Ilicic, ma i tifosi, fanno quadrato e i giornalisti guardano altrove.

Il Milan non mancherà questo obiettivo. Tutto è rivolto a far si che venga concretizzato. L'allenatore e la squadra sono motivati, la Società già con l'imminente annuncio del rinnovo di Zlatan, vuole dimostrare che tutto procede nel percorso tracciato e i risultati, per quanto meno brillanti continuano ad arrivare, anche se la stanchezza e qualche naturale pressione esterna, si fanno certamente sentire. In tempo di Covid, non si può andare allo stadio o a Milanello a sostenere dal vivo i "nostri ragazzi", ma ogni minimo gesto, anche attraverso i social, diventa importantissimo. Questo è tempo di tifare, di gridare la nostra passione e il nostro entusiasmo, in modo diverso dal passato. Noi non facciamo le formazioni, non scendiamo in campo, ma evitiamo anche di farci il PEGGIORE DEGLI AUTOGOL, fino alla fine: FORZA MILAN, senza se e senza ma.