Un vero e proprio incubo. Così si può riassumere l’esordio stagionale dell’Inter in Champions dove solo il gol di Lautaro salva la faccia alla squadra di Inzaghi che evita così una sconfitta che avrebbe complicato,e non poco,il cammino europeo. Lenti,impacciati,fuori fuoco e soprattutto surclassati per quasi tutta la partita da una Real Sociedad formato Champions questi sono stati i nerazzurri apparsi lontani parenti rispetto a quelli ammirati solo pochi giorni fa nel Derby. Che sia un contraccolpo da euforia post vittoria stracittadina o semplicemente stanchezza dovuta ai primi impegni ravvicinati (gli impegni con le Nazionali vanno sommati alle prime giornate di campionato) non è dato saperlo o meglio lo si scoprirà nel prosieguo delle stagione, quello che conta però è che i nerazzurri hanno offerto una pessima prestazione dopo un inizio di stagione di alto livello e questo deve essere considerato come un primo campanello d’allarme anche se dare troppa importanza ad una serata storta rischia solo di peggiorare le cose.
Come mai l’Inter ha offerto una prova del genere? Domanda lecita come lecito è chiedersi se l’undici scelto da Inzaghi (che per la prima volta cambia pelle alla sua squadra) abbia influenzato la prova dei suoi. Ben cinque sono state le novità apportate da Inzaghi al suo undici base: in difesa vicino a Bastoni Inzaghi ha dato finalmente spazio a Pavard con De Vrij tornato al centro della difesa dopo aver saltato il Derby in luogo di Acerbi. In mezzo al campo visto l’infortunio di Calhanoglu è toccato ad Asllani il ruolo di regista mentre Carlos Augusto ha preso il posto di Dimarco. Davanti con capitan Lautaro spazio ad Arnautovic preferito a Thuram. Se le scelte difensive sono logiche (Pavard è arrivato per fare il titolare e Acerbi veniva dal suo esordio stagionale dopo aver saltato le prime sfide per infortunio) così come quella in mezzo al campo (giusto dare spazio ad Asllani per sopperire all’assenza di Calhanoglu anche perché l’albanese è il doppione del turco) meno logica è sembrata la scelta di lasciare fuori sia Dimarco che Thuram apparsi in questo inizio di stagione tra i più pimpanti in rosa.
Considerando però le caratteristiche dell’avversario viene da pensare che Inzaghi puntasse a dare ritmo con i cambi nella seconda parte di partita quando la forza e la corsa degli avversari sarebbe calata. In più l’alternanza è stata la chiave di volta della parte finale della passata stagione e proprio in fase di presentazione della nuova annata Inzaghi aveva fatto capire di puntare molto sul concetto di due giocatori per ruolo in modo da alternarli visti i tanti impegni ravvicinati.
Cosa però non ha funzionato in questa prima sfida europea? Per dare una risposta basta analizzare i primi quattro minuti di partita che praticamente bastano per riassumere tutti i novanta di gioco: da una parte una Real Sociedad aggressiva,rapida nel pressing e brava a trovare le giuste linee di passaggio,dall’altra un Inter lenta e compassata e soprattutto in ritardo sulle seconde palle cosa questa che è stata la vera fortuna degli spagnoli. In questi primi quattro minuti la Real Sociedad ha prima scaldato i guantoni di Sommer con un colpo di testa di Mendez,poi ha preso il palo con Barrenetxea ed infine ha sbloccato la partita con Mendez bravo a soffiare la palla ad un Bastoni ingenuo e ad involarsi verso la porta avversaria.
Il resto del primo tempo offre poche emozioni con i padroni di casa che vanno sempre a mille all’ora e i nerazzurri che faticano a fare due passaggi di seguito. Sul finire di frazione aumenta di nuovo il pressing degli spagnoli che sfiorano il gol con Le Normand (palla fuori di poco) e con Kubo (attento Sommer).
Nella ripresa sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più dalla squadra di Inzaghi che invece ricalca alla perfezione l’inizio di primo tempo (amnesie difensive comprese). I baschi, infatti, sfiorano il raddoppio prima con Mendez su punizione e poi con Oyarzabal su azione da corner (dove trova uno strepitoso Sommer). Inzaghi per dare una svegliata alla squadra punta sui cambi mettendo dentro prima il terzetto formato da Thuram,Dimarco e Frattesi e poi Sanchez per un Inter più offensiva con il cileno versione trequartista alle spalle del duo formato da Thuram e Lautaro. I cambi portano l’effetto sperato con i nerazzurri che grazie anche ad un pizzico di fortuna trovano il gol del pari sul finale grazie a Lautaro bravo ad inserirsi sulla conclusione sporca di Frattesi. Alla fine i nerazzurri provano anche a vincerla senza però trovare la giusta conclusione per fare di nuovo male agli avversari.
Termina così per 1-1 la prima giornata di Champions dei nerazzurri. Un pareggio che premia troppo la squadra di Inzaghi che ora deve però fare tesoro di questa partita per evitare di ripetere figure del genere in futuro. Un punto importante che permette ai nerazzurri di restare in scia al Salisburgo (vincente sul campo del Benfica a dimostrazione del girone piuttosto equilibrato) e che potrebbe diventare fondamentale per la qualificazione agli ottavi.
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