# L' HASHTAG #

Lancio un hashtag su VxL: #lattesadeltifoso .

Dunque, se è vostra opinione, vi invito ad utilizzare questo hashtag seguito dal nickname personale così da intitolare il vostro articolo! Lo schema è di argomentare le sensazioni relative al prossimo weekend di campionato, la tenebrosa 38esima giornata... come vi state preparando al cospetto di quest' agitata, ultima giornata di Serie A? Preoccupati, timorosi o ottimisti? Scaramantici?

Chiedo, logicamente, la benedizione dello staff di VxL per quest'iniziativa, sono loro che mettono a disposizione questo spazio dove potersi esprimere riguardo l'argomento che genera coesione in questo blog: Lei. Appunto Lei, lo leggete sempre, no? Vivo-Per-Lei. Lei è la suadra che tifiamo, a cui abbiamo giurato fedeltà. E certamente fino alla giornata finale, quella degli ultimi bilanci, ancora indistinti.

 

 

#lattesadeltifoso ... Fallerini

 

Se il Calcio è una fede, dunque la mia è una preparazione spirituale alla sfida prossima ed importante. Espira-inspira, via la negatività dai polmoni. Eppure ottimista io, non direi. No. Non direi.

 

Dunque conosco il fenomeno della meteoropatia, un termine che indica disturbi fisici e psichici nell'individuo a seconda delle variazioni del tempo meteorologico. Mi dichiaro meteoropatico. Come, tu Damiano meteoropatico? Non lo sapevamo! Forse non ve ne eravate accorti semplicemente... a seconda dei risultati del mio Milan, io vedo diversamente e trasparentemente, spesso trovando il mio tempo fuori che non corrisponde a quello altrui, riesco ad osservare l'umore di chi gestisce il traffico dei venti, delle piogge e delle luci, Colui che vive lassù, forse lo stesso dio del Calcio, mi mostra la Terra con i suoi frutti, ma in maniera differente. Quando il Milan vince per me l'orizzonte è luce splendente ed il mio sulla testa diventa un cielo d'Irlanda, estivo. Il vento coccola come un gatto che ha appena mangiato, quello che fa le fusa al padrone. Luce e luce che pare abbia aumentato la lucentezza di ciò che mi circonda nientemeno che il regista Wes Anderson, padre delle fotopsie: brilli e luccichii lucenti, una cromaticità relatività all'arte della colorimetria, ma in verità non vedo gli oggetti saturi in quei periodi, anzi bianchi quanto le scintille sulle superfici pulite, dovute al riflesso esterno, spesso si osservano proprio nei film di Anderson.

Ma... oggi non è così. Se ormai la rabbia ricavata nella serata della scorsa domenica è dietro la schiena, il timore mi segue parallelamente alla spalla destra. A sinistra la speranza di chi non giura, appunto infonde qualche pensiero sereno. Che sarà che sarà? Di nuovo rimango come Charlie Brown sulla panchina a domandarmi i miei "perchè" calcistici. Preparazione spirituale, no?

Domenica sera io vorrei, ma nemmeno quel giorno accadrà, no... non mi vestirò con la mia maglia a tinte rossonere durante la serata cruciale. Ma come??? È scaramanzia. Tre volte lo devo aver fatto, mi sono vestito con quella maglia. In un derby nefasto, in una serata in cui mi sentivo assai orgoglioso degli ultimi successi ma dove ricavai una sonora batosta contro il Lille, poi contro la Juventus nella gara d'andata. Tre sconfitte su tre. Un ottimo score, direi.

 

Ho un'attesa spasmodica. "Tormentoso e convulso" è la definizione di Internet riguardo il termine in questione, "spasmodico". Si addice parecchio al mio stato psichico. Ma chi era poi quell'artista-poeta che trattò la Divina Indifferenza nelle sue opere? Non ricordo. Nel ​​"waiting..."  infinito verso domenica personalmente mi viene da mangiarmi le mani. Mani, non unghie. Proprio le mani e con tutti i polsi. Posso guardare uno schermo nero e non il mio Milan per ora.

Quanto ad attendere ancora! Me lo preannunciò Carlo Pellegatti lunedì mattina: "con questo pareggio contro i Sardi siamo obbligati a vivere un'altra settimana di trepidazione." Io avevo minimizzato. La Divina Indifferenza era Montale in "Spesso il male di vivere ho incontrato", sì! Infatti io non mi devo dare pensiero, cado in pensieri ripetitivi e calcoli su calcoli. "Ma se noi giochiamo e poi intanto immagina se accade che..." Ecco perchè non devo immaginare nulla. Sono schiavo dei miei pensieri. Mi posso rifugiare nella Divina Indifferenza no, perchè in me c'è un tifoso che batte i gomiti sul tavolino della cucina di casa nell'attesa. Posso però tentare di ignorare. Tentare di non pensare. Non riflettere riguardo quell'argomento. Non devo riflettere, come gli stupidi o i cretini dei proverbi. La Divina Ignoranza come la Divina Indifferenza tenta di limitare il pensiero del soggetto.

"Ho sentito che anche il dolore limite il pensiero! Sì infatti... che c'entra il dolore? Stai cambiando tematica! Ma niente niente... stai parlando col tuo subconscio forse Damiano? Ehm... no! Perchè lo fai? Perchè? Per tentare di dimenticare che il Milan giocherà domenica contro l'Atal... diamine! Non ci riesco!"

E da capo! La mia testa non riesce a distrarsi! Damiano, sai che per te rimanere al di sotto della zona Champions League... sai quanto potrebbe turbarti? Potrebbe tormentati dopo una stagione esaltante e fantastica dei tuoi Ragazzi! Non deve succedere, rischi proprio poi!

 

La sera mi guardo un film la sera, studio, è un periodo impegnativo ed offro la mia fatica in sacrificio verso la Scuola e poi, spesso... mi informo sul mio Milan. Che rabbia che dà andare sul web! "Contro l'Atalanta vincete", chiudo subito le schede di Internet io! E per non parlare dei miei amiconi del gruppo Whattsapp del fantacalcio! Ma chi me l'ha fatto fare! Mi ritrovo in un covo di gufi! Due sono juventini e da giorni, ore e minuti mi ripetono "siete già in Champions League, tanto vincete". Poi c'è un interista un po'... spregevole, definiamolo così, mi ripete qualcosa del tipo: "Da una parte vorrei che la Juve non vada in Champions League perché se lo merita, dall'altra vorrei vederti mentre sbrocchi ai danni dei tuoi pupilli perchè arrivate quinti in classifica... quindi non lo so chi tifare... cioè mi divertirei parecchio in entrambi i casi", poi qualcun altro si sta zitto come mummie nei sarcofagi del tempio funerario di Hatshepsut in Egitto. Ah ovviamente chi manca? Mi rimane un laziale nel gruppo, hater del Milan senza alcun motivo ma... gli piacerebbe vederci out. E che ci vuoi fare. Non posso fargli cambiare idea.

Ieri stavo tranquillo, coatto con il mio telefono e mi sento dire: "Avete già vinto" all'infinito. Che nervi! Via la iella! Io ho bluffato dunque: "Sono amministratore, voi no e... e... vi caccio tutti. Smettetela!" Hanno visto quell'uccellino che ero, indifeso, il figlio della pernice. Nessuno a favore del mio Milan, lo fanno per indispettirmi. D'altronde io faccio uguale, a volte. Ammetto. Anzi, sarei il più colpevole. Avevo il ghiaccio nelle vene, avvertivo freddo. Che paura, quanta negatività nell'aria di quella chat Whattsapp. Chiudi chiudi chiudi!!!! Chiudi Damiano! Abbandona! Non che abbia litigato, avevo proprio bisogno di evitare quei gufacci però, quelle civettazze, quei barbagianni, quegli uccellacci notturni che tanto irritano! Via via! Via! Sono scampato! Non li vorrei più sentire. Ma scamperò anche dall'Atalanta famelica? Questo mi rimane da chiedermi.

Ed oggi entrando nuovamente su quel gruppo io me li sono beccati "il Milan dà il barbecueeeee invece che allenarsi", "looool". Come farò, povero milanista che sono?

Voglio un angelo custode a proteggermi, ma milanista! Un angelo un po' Diavolo voglio!

 

"Bene non seppi, fuori del prodigio  

che schiude la divina Indifferenza:  

era la statua nella sonnolenza  

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato."

Dalla raccolta "Ossi di Seppia" di Eugenio Montale, tratto da "Spesso il Male di vivere ho incontrato" (1925)

 

In preparazione spirituale, Damiano Fallerini