Dopo il Sassuolo nella stagione 2015-16, è toccato all'Atalanta fare il miracolo di quest'ultima stagione. La squadra bergamasca ha infatti raggiunto il quarto posto in Serie A, che per essa è valso il miglior piazzamento in campionato della storia della Dea (eguagliata la quinta posizione della stagione 1947-48) e il ritorno in Europa dopo ben 27 anni. Una stagione memorabile dunque quella compiuta dagli Orobici.
Stagione che però non è destinata a ripetersi. Sembra strano dirlo, ma è proprio la società a non volerlo. Perché dico così? Semplice, il presidente, così come ogni presidente di una delle cosiddette provinciali, pensa solo ai suoi interessi. Dal mercato sono finora entrati 30 milioni e la cifra è destinata a salire addirittura a 70. Proprio così, perché tutti i top sono o verranno venduti. Da Caldara (20 milioni dalla Juve, anche se rimane a Bergamo per un altro anno) a Kessie (prestito oneroso a 8 milioni con obbligo di riscatto a 20 al Milan), da Gagliardini (prestito di 2 milioni con riscatto di 20 all'Inter) a Conti (probabile cessione al Milan per 25 milioni), da Spinazzola (era in prestito, tornerà alla Juventus, che sembra disposto a tenerlo) al Papu Gomez (probabile cessione per 15 milioni). E la società finora non si è posta il problema di portare giocatori all'altezza per sostituirli, quasi dimenticando che il prossimo anno si giocherà l'Europa League. Gli acquisti fatti finora sono stati quelli di Haas, Schimdt, Gosens e Cornelius, spendendo in totale 4,5 milioni con i primi due presi a parametro zero. Si potranno pure rivelare ottimi giocatori, ma momentaneamente la squadra ha bisogno di giocatori pronti, con un minimo di esperienza in campionati internazionali. L'unico tra questi che reputo un acquisto molto azzeccato per ora è quello del danese, il quale in questa stagione con la maglia del Copenhagen ha collezionato 21 presenze e 9 gol in campionato, 5 presenze e 1 gol in Champions, 6 presenze e 5 gol nelle qualificazioni di Champions e 4 gol e 2 gol nella coppa nazionale danese. Gli altri, giocatori a parer mio abbastanza mediocri. Per rimanere ad alti livelli in Serie A e cercare di avanzare in Europa League servono tutti altri calciatori.

Per continuare in quest'ottica uno che secondo me potrebbe far molto comodo a Gasperini è Giannelli Imbula, costo 15 milioni (fattibilissimo viste le entrate), che a Bergamo verrebbe di corsa visto che è in uscita dallo Stoke City, club con il quale non si è trovato molto bene. Oppure in difesa faccio il nome di Abdennour, anche lui dal prezzo di 15 milioni e anche lui in uscita dal proprio club, ovvero il Valencia. Poi secondo me si potrebbe fare anche un tentativo per Sturaro offrendo una cifra che va dai 15 ai 20 milioni, ma anche per Foket del Gent, il cui cartellino vale 7 milioni. Insomma, una serie di giocatori che non solo sarebbero in grado di sostituire i partenti, ma farebbero fare anche un salto di qualità per quanto riguarda l'esperienza internazionale.

Invece, le strategie della società bergamasca sono ben altre, addirittura si chiedono ancora prestiti ai grandi club come fossero una squadra di bassa classifica (alla Juventus chiesti Favilli e Cassata e al Milan Locatelli e Vido). I nomi più "appetibili" sul taccuino di Sartori sono quelli di Lo Faso, Politano e Wakaso, che sono per carità buoni giocatori e con discreto talento, ma che sicuramente non ti fanno compiere il salto di qualità che servirebbe. Questo complice soprattutto l'indisposizione di Percassi a cacciare i soldi, che ci sarebbero e non sarebbero neanche pochi: se si vendesse quanto incassato sicuramente ben altri nomi circolerebbero dalle parti di Zingonia.

Dunque, per questo penso che la favola Atalanta finirà nel dimenticatoio già dalla prossima stagione, d'altronde come successo al Sassuolo, ultimo per ordine cronologico, o più clamoroso ancora alla Sampdoria, che dopo aver raggiunto l'obiettivo preliminare di Champions piazzandosi quarta nel 2010, l'anno dopo è addirittura retrocessa.
E l'Italia così resterà dominata sempre dalle solite squadre: Juve, Roma, Napoli, Inter e Milan, ma anche Fiorentina e Lazio quando "si impegnano".