La notizia dell’addio di Zinedine Zidane al Real Madrid ha preso di sorpresa il mondo del calcio: il tecnico francese, entrato nella storia dopo aver vinto con la sua squadra tre Champions consecutive, ha deciso di lasciare per dare nuovi stimoli a se’ stesso e alla squadra. Non poteva essere un addio migliore, fatto da vincente e da figura che entrerà diritto nella storia del sodalizio madrileno.

Come ben sappiamo, il calcio moderno brucia tutto ad una velocità spesso sconcertante e, di conseguenza, in casa merengues è già iniziato il casting per la scelta di chi dovrà raccogliere l’eredità di Zidane. Molti nomi si sono susseguiti nelle ultime ore e certamente ne usciranno altri nelle prossime; nomi che non necessariamente potranno poi portare ad un tecnico rinomato e “altisonante”: spesso Florentino Perez ha fatto scelte, vedi Zidane, che hanno favorito la storia e l’attaccamento al mondo “blanco” e non necessariamente nomi di allenatori con curriculum già importanti. In questo senso sono tutt’altro che da scartare le piste “interne” legate ai nomi di Guti e Santiago Solari, due icone del Real Madrid fine anni ’90. Altra pista fortemente accreditata pare essere Mauricio Pochettino, attuale allenatore del Tottenham, per il quale tuttavia il fresco rinnovo di contratto fino al 2023 potrebbe rappresentare un importante vincolo alla felice riuscita della trattativa.

Ecco che quindi, tra la selva di nomi molti dei quali sicuramente sotto traccia, pare si stia facendo calda anche una “pista italiana” che vedrebbe anche alcuni allenatori italiani tra i papabili per raccogliere l’eredità di Zidane. E’ emerso, per esempio, il nome di Antonio Conte in procinto di sancire il divorzio con il Chelsea; si è parlato di Maurizio Sarri, ipotesi questa tuttavia assai remota ed è stato fatto anche il nome dell’ex Fabio Cannavaro. Tra questi nomi, tuttavia ce n’è uno che, giorno dopo giorno, si sta facendo strada maggiormente: e risponde al nome di Massimiliano Allegri. L’allenatore della Juventus non è un mistero che, ormai da tempo, sia un profilo seguito e apprezzato da Florentino Perez; del tecnico toscano piacciono pragmatismo, duttilità tattica e soprattutto la innata capacità di rapportarsi con i calciatori secondo un metodo che potremmo riassumere con “bastone e carota”. Uno dal polso fermo, che magari non sbraita a differenza di altri colleghi ma che non abbassa lo sguardo e non lo farebbe neppure in uno spogliatoio come quello del Real fatto di calciatori che, in più di un’occasione hanno defenestrato allenatori.

Già in pezzi precedenti ho manifestato come, forse, l’avventura di Allegri alla Juventus sia arrivata alla sua naturale conclusione e che forse in Corso Galileo Ferraris avrebbero dovuto prendere in considerazione questo passo per dare nuova linfa ad una squadra che, nonostante un campionato incredibile, ha a mio avviso iniziato a dare segni di saturazione verso i metodi di allenamento e tattici di Allegri. Convinzione, questa, che ovviamente sarò ben lieto di ritirare ammettendo l’errore, qualora Allegri dovesse rimanere e confermare sul campo che aveva ancora qualcosa da dire in bianconero.

Tuttavia non cedere alla corte del Real Madrid è impresa non semplice per qualsiasi allenatore sulla faccia della terra; il mio giudizio a riguardo è che la Juventus, qualora veramente ci fosse un interesse ricambiato tra Allegri e il Real, agevolasse questo passaggio. A maggior ragione se, dall’altra parte, ha appena lasciato un allenatore che, a mio avviso, rappresenterebbe la naturale guida della panchina bianconera. Sì perché Zinedine Zidane, a mio avviso, rivestirebbe tutte le caratteristiche per poter avviare una prolifica avventura sulla panchina della Juventus. Innanzitutto perché c’è il fascino del grande ex che lasciò la Juve a fronte di un incasso che allora fu record ma che ha sempre nutrito un profondo sentimento di stima e affetto; secondariamente perché è un allenatore che ha dimostrato, a dispetto della giovane età, di avere la stessa stoffa di quando era calciatore. Certo, in molti mi potranno obiettare che ha sì vinto tre Champions di fila ma con una squadra che è la più forte dell’ultimo decennio e forse tra le migliori della storia; tuttavia nessuna vittoria viene per caso e, in questi tre anni, Zidane ci ha sempre messo la firma; valorizzando calciatori prima messi in disparte e soprattutto sapendosi interfacciare alla perfezione con uno spogliatoio, come detto prima, tutt’altro che semplice da gestire. Zidane alla Juventus troverebbe un gruppo già di per se’ molto forte e che necessita, a mio avviso, solo di qualche miglioria soprattutto in difesa; a differenza di Allegri, che ha chiesto una profonda rivoluzione della rosa, potrebbe invece rimodulare alcuni calciatori oggi un po’ annebbiati; proprio come fece Allegri quando subentrò a Conte.

Ovviamente, ad oggi, siamo nell’ambito delle fantasie di mercato; tuttavia non posso nascondere che, unitamente alla convinzione che, forse, è meglio che Allegri lasci da vincente e da uno dei migliori allenatori della storia della Juventus e che, allo stesso tempo, la Juventus si tuteli con un nuovo allenatore. E se quest’ultimo dovesse essere Zidane ne sarei più che contento.