In questi giorni, tra Colonia e Lisbona, stanno andando in scena le inedite Finals che chiudono una stagione a dir poco stravolta dall'emergenza Coronavirus. Sul campo, i migliori club europei si danno battaglia per conquistare Champions ed Europa League, ma la storia che prenderà vita nelle prossime righe è quanto di più lontano ci possa essere dai migliori palcoscenici d'Europa. E del Mondo.

The Other Final

Il 30 giugno 2002, gli occhi di tutti i calciofili del mondo sono puntati su Yokohama, Giappone. Lì Ronaldo, il Fenomeno, arriverà puntuale al classico appuntamento col destino. Nonostante una pettinatura simil-samurai assolutamente da rivedere, sarà lui infatti a timbrare la doppietta decisiva nella finale mondiale contro la Germania, andando a riprendersi ciò che due capocciate di Zidane, ed un male oscuro, gli avevano tolto quattro anni prima a Parigi.

Insomma, i migliori del mondo calcano il prato del Nissan Stadium di Yokohama, ma per qualcuno la finale vera è un'altra...

Thimphu è una cittadina che oggi conta poco più di 100mila abitanti. Si trova in una valle ai piedi dell'Himalaya e, con i suoi circa 2500 metri di altezza, è la terza capitale mondiale per altitudine, dopo La Paz e Quito. Sì, perchè Thimphu è anche la capitale del Bhutan, un piccolissimo staterello di 650mila abitanti incastonato tra Cina e India. Qui, dove per Costituzione al PIL si contrappone il FIL (indice di Felicità Interna Lorda), anche se poi viene vietato in alcun modo di guardare negl occhi il Re, esiste ed è pure affiliata alla FIFA dal 2000, una squadra Nazionale di calcio. Selezione che, un paio di anni dopo, occupa la posizione 202 del Ranking mondiale. Su 203!

Perché, evidentemente, c'è chi è capace di far peggio: si tratta della squadra del Montserrat.

Prendete il mappamondo, spostatevi ad Ovest e cercate una piccola isola delle Antille, immersa nel mar dei Caraibi, di fronte ad Antigua. Ecco, il Montserrat è proprio lì. Letteralmente un altro mondo rispetto a quello abitato e vissuto dai bhutanesi. Il paesaggio non è niente male, tanto che diversi gruppi musicali, dai Police ai Duran Duran, dai Dire Straits ai Black Sabbath, fino addirittura ai Pooh, scelsero quest'isola per incidere alcuni dei loro successi. Paesaggio stravolto però il 18 luglio 1995, dall'eruzione del vulcano Soufrière Hills, che distrusse Plymouth, la capitale abitata in quel periodo da circa 4000persone. E così l'anno dopo il presidente della Federcalcio locale, tale Vincent Cassel (solo omonimo del ben più famoso attore) decise di iscrivere la squadra alla FIFA, ottenendo una sovvenzione di circa 850mila dollari, nell'ambito del "Progetto Goal", utili anche a ricostruire il vecchio Stadio nazionale.

"Benissimo. Abbiamo individuato le due squadre peggiori del mondo, perché non metterle una contro l'altra?"

Deve essere stato questo, più o meno, il pensiero che ha attraversato la mente di Johan Kramer e Matthjis de Jongh, due filmmaker olandesi, scottati dalla mancata qualificazione al Mondiale della Nazionale Oranje e decisi a realizzare un documentario sulla sfida tre le due nazionali peggiori del mondo.

Ovviamente non è stato facile mettere insieme i pezzi. Convincere entrambe le federazioni della bontà del progetto è stato impegnativo. Quasi come il viaggio, di cinque giorni, affrontato dalla rappresentativa del Montserrat che, dopo aver attraversato il pianeta, rimanendo anche incagliata a Calcutta a causa dei monsoni ed essere sbarcata in un paesaggio lunare per gli standard caraibici, ha anche dovuto fronteggiare una brutta intossicazione alimentare che ha decimato la comitiva.

Eppure, in un modo o nell'altro, l'affare va in porto e l'appuntamento è fissato il 30 giugno 2002 (al mattino, perché tutto sommato vale la pena di dare un'occhiata anche alla Finale di quelli là, di Ronaldo e Rivaldo). Teatro della sfida è il Changlimithang Stadium di Thimphu. Uno stadio polivalente, lassù infatti il tiro con l'arco è molto diffuso, costruito nel 1974 capace di contenere 10-15mila spettatori. Bene, quel giorno ce n'erano almeno 25mila, assiepate un po' ovunque. Anche in panchina, perché non sembrava il caso di essere troppo formali.

L'atmosfera è incredibile anche a detta dell'arbitro, l'inglese Steve Bennet, che a guardar bene, è l'unico dei 23 in campo ad avere un'esperienza internazionale di un certo livello. Beh, poi ci sarebbe anche la partita.

Sarà stata colpa del viaggio infinito, delle improvvise defezioni oppure dell'altitudine che taglia il respiro ai colossi venuti dai Caraibi, fatto sta che dopo appena 4' la squadra di Arie Schans tecnico, guarda caso olandese, dei giallorossi padroni di casa, è già avanti 1a0. Il gol lo mette a segno Wangay Dorji, ventottenne capitano del Bhutan che al termine dei novanta minuti di gioco sarà elevato al ruolo di eroe nazionale grazie alla tripletta che contribuisce in modo fondamentale al 4a0 finale. Certo, avere un portiere avrebbe sicuramente aiutato Montserrat, ma tant'è...

Al termine della partita, i capitani di entrambe le squadre alzano un trofeo: si tratta della stessa coppa, divisa appositamente in due metà esatte. Perché a volte davvero, l'importante è partecipare.

E comunque, in questi diciotto anni, le due rappresentative ne hanno fatta di strada. Attualmente il Ranking FIFA vede Anguilla all'ultimo posto (210°). Il Bhutan occupa la posizione numero 189 e Montserrat, nonostante la bruciante sconfitta è sei posti più su.