Il libero arbitrio è "l’espressione usata per indicare la libertà dell'uomo, i cui atti non sono determinati da forze superiori (di tipo soprannaturale o naturale), ma derivano da sue autonome scelte”. Questo quanto si legge nella Treccani.
Stiamo vedendo bene nel calcio come la tecnologia stia creando scompiglio, cosa che non è successa in altri sport, almeno in modo così clamoroso e forse anche assurdo. Goal annullati da righello e matita, dopo minuti di analisi. Ma il punto che crea più indignazione è il libero arbitrio dell’arbitro. Libero arbitrio che porta all’errore rispetto alla decisione assunta dalla macchina perché la macchina non può interpretare sul momento se un fallo sia un fallo di gioco, di agonismo o un fallo da sanzionare, la macchina ti immortala il fatto. Un fatto al fotogramma, che entrerà nella casa di milioni di tifosi, e con l’arbitro che ricorrerà al suo essere umano. E l’uomo può sbagliare. L’errore può fare infuriare, può scatenare milioni di polemiche, complotti, e quant’altro. Il problema c’è, il problema è irrisolto anche se i problemi esistono per essere risolti. Manca il compromesso, ma questo compromesso è accettabile. Annullare un goal con il righello, per un cm è forse più ridicolo e grave di un fallo di gioco interpretato in modo diverso dall’arbitro che era in campo, tra i giocatori e stava vivendo il momento dell’agonismo? Il sistema del VAR sta facendo discutere dalla Premier alla SerieA, la tecnologia deve essere da supporto ma non deve sostituire i protagonisti in campo.

Se vogliamo un calcio senza errori, allora dovremmo eliminare il libero arbitrio dell’arbitro, che significherebbe trasformarlo in una marionetta e a questo punto sarebbe come non averlo.
Forse è a questo che si arriverà? Si inizierà con gli arbitri per poi arrivare da altro. Il calcio deve interrogarsi seriamente su ciò, è una questione tanto filosofica, quanto etica quanto di pragmatismo ma una soluzione va trovata, quanto prima.