Una bella Juventus sabato sera stende un Cagliari che non ha, comunque, rinunciato a giocare soprattutto nel secondo tempo. Una partita convincente giocata molto bene dall’undici bianconero, forse la migliore prestazione da quando Pirlo è l’allenatore della Juventus, una difesa impenetrabile formata dal muro Delight – Demiral che si conferma essere, con molta probabilità, la coppia difensiva del futuro. Un centrocampo che corre e aggredisce gli avversari pressandoli alti all’interno della propria area di rigore, tocchi di prima e scambi veloci tra le linee dei giocatori avversari e un super Ronaldo li davanti pronto a catalizzare ogni occasione che gli capita, davvero un ottima prestazione che risponde benissimo a ciò che Pirlo aveva dichiarato nella conferenza stampa pre-partita ecco le sue parole:
"Il periodo di adattamento è finito, gli esperimenti sono terminati: ora fino a Natale avremo dieci partite da giocare come delle finali. Già col Cagliari voglio vedere spirito diverso e combattivo per fare risultati. Voglio vedere una squadra che punta a raggiungere il risultato in ogni modo, che non tralasci nemmeno il minimo dettaglio come ha sempre fatto in questi anni".

Con queste parole il Maestro ha intimato i suoi giocatori a fare meglio, ma soprattutto ha voluto ribadire che il suo periodo di apprendistato è finalmente terminato e che alla Juventus non è arrivato solamente per fare la comparsa, ma per dimostrare il suo valore, con delle idee di calcio ben specifiche con le quali vuole dare un’impronta alla propria squadra e che, dunque, lo dovranno contraddistinguere attraverso un “marchio di fabbrica” come è stato per allenatori del calibro di Guardiola con il Barcellona e Zidane al Real Madrid. E’ un bene che Pirlo lo dica e che voglia scrollarsi di dosso, al più presto, l’etichetta di “allenatore allo sbaraglio” o di “allenatore nel pallone”, sa benissimo che alla Juventus il tempo è sovrano e che gli esperimenti sono tollerati fino ad un certo punto anche se è stato un grande campione oltre ad essere il prescelto del presidente Andrea Agnelli. Pirlo è consapevole che il momento è delicato e che adesso non c’è spazio per gli errori. Da qui fino alla sosta natalizia ci sarà un vero e proprio tour de force che vedrà coinvolti i bianconeri con nove gare ravvicinate in meno di trentatré giorni. Il calendario, sulla carta, non sembra essere proibitivo per la Juventus che avrà come impegni abbastanza complicati soltanto l’Atalanta, in campionato, e il Barcellona in Champions al Camp Nou. Diventa quindi fondamentale vincere per avvicinarsi alla vetta della classifica a patto che non vengano persi punti preziosi come già accaduto sia con la Lazio che contro il Crotone.

LE NOTE POSITIVE DELLA PARTITA CON L’UNICO DIFETTO
Come detto all’inizio la Juventus vince meritatamente contro il Cagliari e la partita di sabato sera mette in mostra molti aspetti positivi su cui Pirlo potrà sicuramente ripartire per affrontare le partite successive.

La linea difensiva
Il primo aspetto che voglio mettere in evidenza è la solidità difensiva ritrovata
. Pirlo ha dovuto fare a meno da inizio stagione, per via dell’infortunio alla spalla subito in estate, di Matthijs Delight, il giocatore olandese è un grande difensore, già sabato sera dopo tre mesi di inattività ha fatto intravedere le sue doti di grande campione facendo una prestazione super con grandi anticipi sugli attaccanti avversari. E’ il perno della difesa juventina del futuro e si è trovato benissimo con l’altro compagno di reparto della serata ovvero Merih Demiral. Il turco è un difensore granitico, oserei dire un giocatore alla “Chiellini”, ringhia sugli avversari, contrasti duri e precisi, ordinato in campo. E’ stato anche propositivo in avanti fornendo un assist e sfiorando il gol del tre a zero con un pallone che si stampa sulla traversa, anche lui sta ritrovando una condizione fisica importante dopo la rottura del crociato subito la scorsa stagione all’olimpico contro la Roma. Una certezza per Pirlo che quindi potrà riproporre il tandem non solo in caso di emergenza ma anche quando tutti i giocatori saranno pienamente recuperati dai rispettivi infortuni.

Il centrocampo
Altra nota positiva è sicuramente la crescita del centrocampo bianconero, un nome su tutti merita molta attenzione Arthur Melo
. Il giocatore brasiliano è uno che con il pallone tra i piedi ci sa fare, ha una grande visione di gioco, non perde mai il pallone pressato dagli avversari, ha un giro palla veloce e tocca un gran numero di palloni oltre ad una grande efficacia nei passaggi riusciti. Numeri pazzeschi su 110 palloni toccati sabato ha realizzato efficacemente ben 97 passaggi, ciò dimostra che è molto cercato dai compagni e che sta diventando un giocatore centrale nel centrocampo bianconero. Può fare il regista e diventare il perno da cui partono le giocate della manovra bianconera. E’ lo stesso Pirlo a dirlo durante la conferenza stampa di fine gara, spiegando il motivo per cui il brasiliano non sia ancora titolare inamovibile alla Juventus:
E’ un giocatore importante per noi, è venuto da un periodo d’ambientamento, veniva dal calcio spagnolo. Si allenava in modo diverso, gli serviva tempo per trovare la forma fisica. Al Barcellona era fuori, gli serviva ritrovare il livello fisico sa giocare a calcio come pochi”.

Le parole del tecnico sottolineano il fatto che il giocatore abbia ancora bisogno di un periodo di ambientamento che è assolutamente necessario visto che il nostro campionato e molto ben più complicato rispetto al calcio spagnolo. Altra nota di rilievo, del centrocampo bianconero, è Adrien Rabiot. Un giocatore che dal post lockdown ha cambiato il suo status da “sopravalutato” a fondamentale. Prestazioni ben al di sopra delle aspettative che gli sono valse anche la titolarità nella nazionale francese. Rabiot sta crescendo sempre più è bravo in entrambe le fasi, sia zona difensiva che in fase offensiva, forte fisicamente sta dimostrando di avere anche un buona tecnica e visione di gioco e lo stesso Pirlo a dirlo nel postpartita:
“E’ un giocatore completo, raramente ho visto uno così forte fisicamente che tecnicamente. Non sa neanche lui le potenzialità di miglioramento che può avere, ci lavoriamo mentalmente per fargli capire che è un campione. Sta migliorando partita dopo partita”.
E’ vero che il centrocampo bianconero forse ha bisogno di un vero leader che prenda le redini in mano della manovra bianconera ma io non penso che la linea mediana sia di così basso livello come più volte ribadito dalla critica. Ha degli ottimi prospetti giovani che ancora devono maturare calcisticamente come Bentancur e Meckennie che daranno un grossa mano durante la stagione.

Le fasce
Come le precedenti partite, si conferma ancora una volta Juan Cuadrado
il colombiano, con la fascia inedita da capitano, sforna la sua solita grande prestazione a tutto campo. Corsa, dribbling, recuperi difensivi, sta confermando a trentadue anni di essere uno dei migliori esterni destri del Mondo. E’ una delle certezze di Pirlo che soltanto una volta lo ha fatto partire dalla panchina nel corso della stagione. Da segnalare come nel secondo tempo ripiega sulle scorribande di Riccardo Sottil che ha gamba e corsa ma lui lo tiene bene e praticamente non gli fa creare pericoli, grande gara. Un nome un po’ a sorpresa, che ho sempre criticato, è Federico Bernardeschi. Il carrarese, dopo le buone prestazioni con la nazionale, sembra un giocatore rigenerato, ottima gara fatta di spinta, corsa, dribbling e ottime giocate che lo hanno portato a sfiorare il gol a più riprese. Onestamente credevo che questo giocatore si fosse ormai perso invece Pirlo sorprende, ancora una volta, tutti nelle sue scelte e lo fa partire titolare. Lui lo ripaga bene facendo quello che il suo Mister gli ha chiesto, elogiandolo a fine gara:
Sono felice per lui, della sua prestazione, si meritava di giocare una partita del genere. Giocare in Nazionale gli ha fatto bene ma è forte, ha solo bisogno di sentirsi libero di testa. Non deve pensare tanto a quel che succede fuori, ma pensare a tante qualità ed esprimerlo in campo”.

La speranza è che non sia soltanto un caso isolato ma che possa diventare una conferma e quindi essere una pedina importante nello scacchiere di Pirlo.
Altra grande prova da parte di Kulusevsky, lo svedese è un giocatore imprevedibile, Balzaretti a fine partita lo paragona a Kevin De Bruyne per caratteristiche tecniche, ci andrei piano con i paragoni ma sicuramente ha grande talento come il belga. Per essere come lui, lo svedese deve migliorare in zona realizzativa e diventare un giocatore affermato anche a livello internazionale. Anche sabato sera, così come contro la Lazio, conferma di essere un esterno a tutto campo che salta l’uomo con facilità e duetta benissimo con Cuadrado e Ronaldo, con tocchi di prima e tiri in porta. Un giocatore che insieme a Federico Chiesa rappresentano il futuro della squadra bianconera.

L’attacco
Risulta superfluo parlare di Ronaldo, il portoghese dopo aver superato il record di reti di Puskas, adesso mette nel mirino Pelè e mancano circa una ventina di reti per raggiungerlo, un giocatore straordinario che risulta sempre più imprescindibile per il gioco di Pirlo e soprattutto per la Juventus. Un vero re mida che tramuta in oro tutto ciò che tocca, si fa trovare sempre pronto e al posto giusto al momento giusto.
Bisogna anche dire che Ronaldo ha trovato il suo sparring partner in Alvaro Morata, lo spagnolo gioca a tutto campo e si è messo subito al servizio della squadra. Sabato non ha segnato, ma ha dato l’anima ed è andato vicino più volte al bersaglio grosso, un giocatore che si è integrato benissimo all’interno della squadra bianconera. Lo spagnolo è imprescindibile per il gioco che il tecnico bresciano vuole applicare, perché attacca benissimo la profondità, fa a sportellate con i difensori avversari liberando spazi non solo a Ronaldo ma anche agli esterni d’attacco che sono andati diverse volte al tiro sabato sera.

L’unico difetto: la troppa dipendenza da Ronaldo
Poche le note stonate evidenziate contro il Cagliari da parte della Juventus ma un difetto, se così si può dire, è emerso ancora una volta, la troppa dipendenza da Ronaldo. Non è un caso che nelle ultime tre partite di campionato il portoghese abbia segnato cinque gol dei sette messi a segno da parte della squadra bianconera. Un dato importante da un punto di vista dei numeri di Ronaldo ma poco incoraggiante per la squadra bianconera che si affida tantissimo ai gol del portoghese, soprattutto quando la squadra sembra non riuscire a sbloccare le partite (il gol con il Cagliari è arrivato al minuto 38 del pt). Un dato che non deve assolutamente preoccupare ma che sicuramente deve far riflettere e che deve spingere gli altri compagni di reparto a far meglio soprattutto sotto porta.

L’APPRENDISTA STREGONE CHE DIVENTA MAESTRO
Ci tiene Pirlo a ribadire a fine partita che la squadra si è divertita e che ha espresso ciò che lui gli ha chiesto e soprattutto che sia riuscita ad applicare i concetti chiave del suo gioco che mette in risalto sin dal primo giorno che è diventato allenatore della Juventus: padronanza, recupero palla, intensità, scambi veloci a due tocchi e soprattutto concentrazione ecco le sue parole nel post-partita:
"Di qualità ne abbiamo tanta, per avere il dominio del gioco bisogna giocare a due tocchi e muovere la sfera velocemente. Stasera lo abbiamo fatto e i giocatori si sono anche divertiti, queste partite ti danno sicurezza. La pressione è quella che cerchiamo da inizio anno, deve essere un input immediato quando si perde palla. Dobbiamo avere sempre noi il pallone nella metà campo avversaria"

Comincia a vedersi la sua mano anche se era solo il Cagliari, ci mancherebbe, ma la Juventus scende in campo con un piglio diverso, molto concentrata fin dal primo minuto e soprattutto molto aggressiva lo dimostrano i numerosi cartellini gialli subiti durante il match. L’azione del primo gol è stata molto bella con circa sessanta tocchi e anche con la Lazio per circa 65 minuti si era vista una bella Juventus che ha rischiato pochissimo e che ha sfiorato il raddoppio a più riprese con diversi contropiedi sprecati dagli uomini di Pirlo. L’allenatore bresciano non vuole soltanto vincere ma vuole anche convincere con il suo gioco e le sue idee, come detto inizialmente, vuole imprimere la sua impronta alla squadra ed è quello che vuole anche Agnelli che lo ha scelto appositamente per creare un marchio di fabbrica che deve contraddistinguere la Juventus anche in Europa non solo in Italia. Come “l’apprendista stregone” Andrea Pirlo vuole diventare Maestro delle “arti magiche” ponendo fine al suo periodo di apprendistato, contro il Cagliari è andata abbastanza bene ma riuscirà a confermarsi anche nelle prossime partite? Oppure ritornerà ad essere l’apprendista stregone che ha bisogno ancora di tempo per apprendere le sue “arti magiche”?

Una cosa è certa la Juve è forte e ci tiene molto a vincere il decimo scudetto consecutivo e sono convinto che il Maestro ci farà vedere, nel corso del tempo, che i suoi detrattori si sbagliavano sul suo conto e che la “pratica” è importante ma quando sei un predestinato e vieni sostenuto da una grande società, hai tutte le carte in regola per poter fare un grande percorso. Speriamo di poterlo confermare dopo questo mini tour de force che ci dirà che cosa vuole fare questa Juventus in versione “New Generation” in questa stagione.
Il tempo è dalla sua, ma una cosa fondamentale dovrà sempre ricordarsi Andrea, che alla Juve non importa come, ma si deve vincere perché è l’unica cosa che conta!!!