David Robert Joseph Beckham, un nome, un soprannome: SPICE BOY. Il primo giocatore social nell'era del pre-social, quando il massimo dei telefonini aveva lo "snake" come gioco e la radio per la musica, lui e Victoria hanno costruito il loro impero a suon di gol, assist, servizi fotografici, diete, unghenti strani, tatuaggi e una smodata passione nel sfornare pargoletti iper-firmati da esporre come il miglior biglietto da visita al pubblico. Vi ricordano qualcuno? Eddaiii... direbbe Giampiero. Icardi e Donna Wanda sembrano usciti dalla più intricata delle puntate de "Il Segreto", storia infinita con finale forse troppo scontato, Mauro alla Juve, Dybala all'Inter con buona pace di chi voleva lu Picciriddu lontano dall'Italia. Finale triste per due giocatori ormai tristi con alle spalle la peggior stagione in carriera. Dybala a causa della oramai nemmeno tanta velata incompatibilità con CR7 (che poi  con uno come Cristiano, io giocherei anche in porta); Icardi spodestato dalle gerarchie, spogliato della fascia, rilegato in panchina o peggio in tribuna. Detto questo l'anno zero potrebbe essere per entrambi l'anno della rivincita, l'anno per far vedere ai più incalliti spallettiani (pochi) e allegriani (tanti) che avevano torto marcio a cestinare uno i 140 gol con la stessa maglia e l'altro un numero 10 di sublime tecnica decisivo qualche volta ma debole mentalmente e oscurato da qull'ingombrante ombra con il numero 7. Chi vivrà vedrà,  tra tatuaggi, post, tag, cinguettii, hastag, cip,ciop, topolino, paperino ecc.

L'anno che verrà cantava Lucio Dalla: tanti propositi, tante promesse, tanti sogni, allucinazioni. L'allucinazione di Pep, un'estasi, un'astuzia, che ha portato le azioni Juve a schizzare verso l'alto per poi assopirsi in un meno esotico Maurizio Sarri, del quale si è detto di tutto, l'impiegato di banca, il fumatore, il mozzicone, la gavetta, tranne che allenare la Juventus la squadra più forte in Italia e una delle migliori d'Europa era un suo sogno, inutile negarlo. Al suo posto nemmeno se mi chiamassi Gennaro Esposito e avessi Maradona tatuato al braccio rifiuterei. Eddaiiii...

Capitolo Napoli: in sordina, con una risoluta pacatezza, si sta muovendo bene. L'obiettivo ovvio, sempre lo stesso: guardare la Juve da dietro ai nastri di partenza per poi alla prima curva sbagliata della fuoriserie tentare il sorpasso. Il presidente De Laurentiis finalmente ha dichiarato di voler puntare su un Napoli giovane e forte (che novità), mascherando con questa tremenda voglia di giovanotti la carenza economica nel competere con i primi della classe. Troppo poco un sazio Ancelotti, troppo poco uno stadio a pezzi, troppo poco una panchina ancora non all'altezza di quella della Juve ,troppo poco il mal di pancia dell'ambizioso Insigne e del suo procuratore. Roma ridimensionata nell'organico, nella qualità, nell'anima. Ai saluti i vecchi Totti e De Rossi, lo spogliatoio che vedeva questi veri uomini proteggere i vari ragazzotti che si sono avvicendati in questi scellerati anni di plusvalenze senza se e senza ma, sarà solo un covo di vecchie volpi rimaste a raschiare dal fondo quella poco di storia giallorossa rimasta, il resto una cozzaglia di buoni o discreti giocatori. Dimenticavo l'allenatore: Fonseca avrà vita ancora più difficile di quella avuta da Di Francesco. Per la serie al peggio non c'è mai fine. Amen.

Di Francesco insegnerà invece calcio a chi a fame e orecchie per sentire, Genova lo attende, i tifosi anche, la società forse meno, sarà una grande sfida, ma Eusebio sono sicuro che saprà mettere in campo le sue idee, salvo svendite societarie (Ferrero non ci pensare nemmeno...). Fiorentina nuova, presidente nuovo, D.S nuovo, D.T nuovo, tutto nuovo, forse avranno cambiato anche i magazzinieri e giardinieri, chissà..Hanno tenuto però Montella. Lungimiranza. Udinese: bentornato a un grande conoscitore di calcio, Piepaolo Marino, uno che ha portato in Italia Lavezzi, Cavani, Sanchez, Allan; il settore giovanile dell'Atalanta è una delle sue creazioni. Bentornato, regalaci ancora qualcosa in questo mondo dove un calcio al pallone conta meno di un post.

Visto che parlavamo di post, l'Icardi story ha tenuto caldo il tifoso interista in questi mesi per poi regalargli Antonio Conte, allenatore stimato da tanti calciatori, da molti addetti ai lavori e da nessun tifoso juventino, già perchè si sa nel calcio la riconoscenza ha vita breve come un gatto in tangenziale. Il tifoso chiude un occhio, a volte due, ma passare dalla parte opposta della barricata è dura, è un affronto, un offesa, un dispetto un non so cosa che sa di tradimento. Sì, va bene le frasi fatte, sono dei professionisti ecc., il cuore bisogna metterlo da parte, è giusto, deve essere così, ma non bisogna pretendere il rispetto come una grazia divina, il rispetto lo si conquista con i modi con le dichiarazioni, con lo stile. Diciamocelo pure, passi per le conferenze stampa, i sorrisi, i flash, le maglie autografate, ma il filmino pre-matrimoniale potevate risparmiarcelo. Eddaiii... Stadio nuovo, di proprietà, musica della Champions League, Gasperini, giovani e forti in campo, pubblico spettacolare: anche chi non è di Bergamo e dintorni non potrà non appassionarsi a questa Atalanta, una favola, un sogno, che vada come vada sarà un successo, la storia è fatta dagli uomini. Bisogna solo scriverla.

Storia scritta da Boban al Milan, milanista, contatti ovunque, persona stimata nell'ambiente, caratura internazionale, conosciuto in tutto il mondo come il Milan. Giampaolo, allenatore bravo, motivatore anche, esperienza buona, titoli nessuno, ottima attitudine ai giovani, tatticamente preparatissimo (inventa ruoli a giocatori che nemmeno il miglior Guardiola riuscirebbe). Bene, mi fermerei qui per avere l'ennesima speranza dell'anno zero, poi guardo la rosa, i reparti e mi accorgo che il Milan non ha un centrocampo: non riscattato Bakayoko, Biglia assonnato e lento, Kessie testa calda, bruciati i famosi giovani come Locatelli, bruciati i vecchi come Montolivo (che figura di m.... direbbe Fede), rimane solo Paquetà che in fin dei conti non è nemmeno un centrocampista, ma nel gioco di mister Giampaolo probabilmente sarà schierato dietro la punta o le punte. Le punte, già: il Milan oltre a Piatek non ha un attacco, Suso l'infortunato, Castillejo il non attaccante, il povero Cutrone che non gioca una  partita intera da 6 mesi. Il Milan ha una difesa che non ha rincalzi degni di nota, terzini che fanno quello che possono, il più delle volte non possono. Dimenticavo, il Milan non ha un portiere: Donnarumma spiccherà il volo con il buon Raiola per lidi molto più ricchi di certo e forse anche più vincenti. Plizzari sarà un degno erede nei prossimi anni, si spera. Non si può vivere di sola storia...Per l'anno zero passare a L'anno che verrà.

P.S Bentornato Lecce, troppi anni senza serie A e troppe storie da raccontare

Diego Calò