L'addio di Totti alla Roma colpisce tutti, anche chi come me è lontano dalle vicende della capitale ed ha seguito e rispettato il calciatore come avversario per tanti anni e come uno degli eroi del 2006 con la nazionale. Non voglio entrare nel merito dei motivi del divorzio, non li conosco bene e credo sia difficile non cadere nella retorica dell'ultima bandiera in un calcio snaturato e senza valori, voglio evitare di parlare di questo.

Scrivo qui per ragionare con voi dei modi in cui Totti ha annunciato le sue dimissioni. Partiamo dal luogo, la sala del Coni, location magnifica, istituzionale, ma assolutamente slegata dalla società per cui è stato tesserato per 30 lunghi anni. Mi sarei aspettato una conferenza da Trigoria, ma evidentemente i rapporti erano troppo logorati per farlo. L'essere fuori dall'ambiente protetto della società ha forse esposto Francesco a qualche trappola giornalistica. Nel corso della conferenza spesso ha ribadito il suo amore per la Roma, giustificandosi per alcune bordate lanciate contro la proprietà con il "non per sputare nel piatto dove ho mangiato". Scusa non richiesta dato il suo noto amore per la società, che come recita il famoso detto semra una accusa manifesta (escusatio non petita accusatio manifesta dicevano i latini).

Il secondo aspetto che mi ha colpito è stato quello legato al suo possibile rientro in società; parlare di un interesse per la Roma di altre proprietà con cui ha dialogato, visto che la sua ex squadra è anche una società per azioni è quantomento irresponsabile, specialmente visto che il mercato azionario è già nevrotico quando si tratta di aziende "normali" e  diventa quasi schizzofrenico quando si tratta di calcio. Andate a vedere come sono andate le quotazioni della Juventus nei giorni del Sarri No Guardiola Si e come poi sono crollate domenica all'annuncio del tecnico toscano.

Detto questo, l'impressione che mi ha lasciato la posso riassumere in una immagine irriverente, quella dell'innamorato che scopre di essere stato tradito e va a scrivere a caratteri cubitali "zoccola" sul marciapiede davanti al portone della sua ex amata. Una comunicazione poco professionale, che va ad agitare una piazza già calda, con una società tutt'altro che trasparente e coesa, che sta attraversando l'ennesimo periodo di transizione tecnico e di organico. Il clima di Trigoria forse è davvero così avvelenato da spingere Totti a metterci la faccia e a tirarsene fuori, ma alla fine mi sorge una domanda: qui prodest?