Sono il tifoso medio e mi chiedo cosa stia facendo il Milan perchè non lo capisco, quasi mi dà fastidio la convinzione che hanno, sono sicuri di aver preso la giusta strada, quella più luminosa, io però non la vedo questa loro strada, è buia per me. Però... mi incuriosiscono. Ho capito che hanno in mente un "idea" e che la usano come una torcia per illuminare la via che stanno percorrendo, ma qual è l'idea?

Maldini è il simbolo e capro espiatorio di tutto il suo ambiente, non è un dirigente calcistico geniale o un fortunato, è un uomo ambizioso che ha una visione precisa di calcio e di sport, è proprietario di una squadra di soccer già dal 2015 e da quando è diventato parte della dirigenza milanista ha sempre parlato di autosostenibilità della squadra. L'idea quindi è quella di fare gli imprenditori con il calcio. Sembra che non sia una cosa nuova ma pensiamoci bene, dagli anni novanta sino ad oggi nel campionato italiano i proprietari più vincenti sono stati imprenditori o famiglie dell'alta imprenditoria nostrana che non hanno interessi imprenditoriali nei confronti delle società calcistiche che posseggono ma solo sete di vittorie, le squadre sono di loro proprietà, sono il loro "giochino" e loro, i presidenti, ne fanno il bello e il cattivo tempo, spendono i loro soldi, di tasca loro quindi. 
E quindi il tifoso? il tifoso ne ha goduto tantissimo ed è stato bellissimo, ci hanno fatto sognare tutti, ma non è più sostenibile economicamente il loro modo di fare calcio. La soluzione dei "Nobili" è la Superlega, quindi continuare ad alimentare la macchina oscura delle commissioni e degli stipendi faraonici, quella di Maldini invece è la rivoluzione. La rivoluzione che porta avanti Maldini è culturale, per fare un paragone con la nostra storia è come nel nostro passato, quando il nostro bel paese era diviso in piccoli stati governati da antiche e nobili famiglie, a quei tempi gli artisti, i poeti, pittori, attori ecc... vivevano della loro protezione o di quella di un ricco mecenate, cosi noi, dagli anni 90 fino ai giorni nostri abbiamo visto il calcio  (l'arte sportiva nazionale per eccellenza), in mano a "nobili" imprenditori e mecenati illuminati che hanno fatto dello sport una questione personale.
Ora sembra giunto il momento del cambiamento, oggi gli sportivi come nel passato gli artisti, si sono affrancati dai loro padroni, che anche se sono stati e sono tuttora vincenti, sostengono un tipo di cultura sportiva che svilisce concettualmente sia il giocatore che il tifoso, il calcio non deve essere considerato come un semplice gioco, ma un lavoro, l'obiettivo non è vincere sempre ma fare sempre un buon lavoro, offrire uno spettacolo degno di essere visto, e quindi guadagnare.

Da tifoso medio credo che "l'idea" mi piaccia, non so se sarà il futuro di tutti, ma in questi tempi in cui l'equilibrio è tutto ciò che vorremmo per la nostra società, vedere che c'è una strada da poter seguire, una strada non illuminata dall'eccesso economico ma dalla progettualità imprenditoriale, mi rincuora e mi fa quasi sognare, credo che nei prossimi anni i tifosi del Milan si sentiranno sempre più partecipi e attaccati alla loro società perchè sentiranno di contribuire veramente all'economia e alla crescita del loro club, e se cosi sarà anche perdere non sarà per loro cosi tragico come lo è oggi per tutti noi.
Spero che anche gli altri club imitino l'ambizione di Maldini e diano a noi tifosi una nuova filosofia calcistica su cui fantasticare.