Il toto allenatore è ufficialmente iniziato in casa Juventus, chi prenderà il posto di Massimiliano Allegri? A Torino avranno le idee Chiare, sicuramente molto di più dei tifosi che già stanno (stiamo) vaneggiando su eventuali profili adatti o meno. Tra le varie caratteristiche che dovrebbe avere il nuovo allenatore, si dice, deve essere un allenatore da Champions, e che vuol dire? Che significa essere un allenatore da Champions? Esiste un allenatore da Champions o meno? Allegri arrivò in finale al primo colpo con la Juventus ed era considerato uno da Champions? Inizialmente, dopo quella prima finale di Berlino, si diceva che era molto più europeo rispetto a Conte, ma poi dopo cinque anni sembrano cambiati i pareri. De esistesse un allenatore da Champions tutti lo vorrebbero no? Si pensava fosse Guardiola il prescelto, il Re Mida della coppa, ma anche lui, lasciato Barcellona, non è più riuscito nell'impresa, e quindi nemmeno lui è più da Champions? Kloop? quest'anno si gioca la seconda finale consecutiva, quindi lui è da Champions, avendo perso l'anno scorso? O solo se vince quest'anno? Anche Allegri ha disputato due finali, ma lui non è considerato nello stesso modo. Insomma, credo ci sia un po di confusione in merito a questa competizione. Se bastasse un allenatore per vincerla, sarebbe molto più semplice di quanto in realtà non sia. Prima il Bayer ora il City, con Guardiola e con molti milioni spesi non arrivano nemmeno vicino, questo a dimostrazione che non esiste una regola precisa da seguire. Lo stesso vale per il campionato, non esiste un allenatore da campionato o no. Lippi arrivò che non aveva alcuna esperienza europea eppure vinse e arrivò in finale altre tre volte. Capello che la vinse col Milan, falli miseramente nonostante una super squadra. Per capire realmente la Champions, basta parlare con chi l'ha vinta o giocata per capire la complessità di questa competizione. A differenza di un campionato, non è una competizione assoluta, dove sempre vince la squadra più forte. In un campionato, momenti favorevoli e sfortunati alla fine si compensano e alla fine vince sempre la squadra più forte e completa, che è riuscita a gestire meglio i momenti e ad essere più costante per tutto il campionato. La Champions, invece, al di là dei gironi, dove normalmente passano i più forti, quando inizia la fase ad eliminazione diretta è lì la differenza, basta poco. Arrivare non in perfetta forma fisica, avere degli infortunati importanti, una partita storta, un episodio, un palo, un dettaglio che puoi non avere la possibilità di rimidiare. Prendete l'Ajax eliminata per 10 secondi dopo aver incantato tutti per l'intera competizione. Il City per un episodio var al 92 esimo. Dettagli, fortuna, certamente anche bravura, ma ci deve essere una sorta di magia una serie di eventi che devono incastrarsi tra loro. Ci sono squadre come Barcellona e Real Madrid che storicamente riescono più spesso di altre a conseguire questo risultato a differenza indipendentemente dagli allenatori. Magari a Torino arriva Inzaghi, giovane senza esperienza internazionale, e magari il prossimo anno la Juve arriva ad avere tutte quelle variabili a favore e vince la Champions, sentiremo dire che Inzaghi è un allenatore da Champions e Allegri non lo era. E sarà falso e fuorviante. Ci vuole equilibrio nelle valutazioni, bisogna saper capire le differenze tra campionato e competizione europea ad eliminazione diretta, bisogna capire che programmare un intera stagione in base alla Champions può essere rischioso, anche per il campionato. Ed è falso anche il luogo comune per cui il campionato italiano non è allenante. Perché quello olandese lo è? O quello tedesco dove a parte quest'anno è una faccenda esclusivamente del Bayer? O la Liga dove oltre a Barcellona e Real c'è il vuoto? A mio avviso la serie A rimane la più complessa e difficile, sotto vari aspetti. Magari tecnicamente non è un granché, ma è tosta molto più di altre. Il fatto che la Juve ultimamente non abbia rivali è da attribuire alle difficoltà societarie di molti club come Milan, Inter, Roma, e al suo percorso nato dalle macerie di calciopoli, e dalla ambiziosa mentalità del suo presidente. Bisogna crederci, allestire sempre una squadra adatta, esserci ogni anno e non perdere la speranza e la passione e prima o poi arriverà quella coppa dalle grandi orecchie. E di chi sarà il merito? Di tutti, dalla società, ai giocatori, all'allenatore fino a noi tifosi che ci abbiamo sempre creduto nonostante le molte delusioni, nonostante molte volte abbiamo detto basta, non mi illudo più. In realtà dentro di noi siamo pronti a crederci da settembre in poi. FinoAllaFine