Domenica 15 maggio 2016, ore 22:13, finale di Napoli-Frosinone, Gonzalo Higuaín attaccante del Napoli, riceve da Mertens e s'inventa sotto una pioggia dal sapore vagamente biblico, una rovesciata pazzesca che fa fuori Zappino, portiere dei ciociari e il Frosinone battuto 4-0. 

È il goal numero 36 in campionato per il Pipita, primato di tutti i tempi in Serie A.
Con quella rete Higuaín ha lasciato per sempre il segno nella storia calcistica partenopea, ha inchiodato se stesso al Napoli, nonostante L'addio controverso e molto sofferto dai tifosi. 
Una stagione straordinaria per l'argentino, nato per caso in Francia, a Brest, il 10 dicembre 1987. 

Il 27 luglio 2013 viene acquistato a titolo definitivo dal Napoli; sceglie la maglia numero 9.
Segna da qualsiasi punto dell'area di rigore e anche da fuori, dà profondità alla squadra quando occorre e torna a centrocampo per fare ripartire l'azione. 
Un mostro, i suoi gol sono il compendio di classe ed eleganza, potenza e precisione dell'inaspettato, dell'impressionante 36 gol in 35 partite di campionato, che lo incoronarono in eterno come uno dei più grandi bomber della storia della serie A e del Napoli. 
Nella mente e negli occhi di tutti gli amanti del calcio, non solo dei tifosi del Napoli, rimarrà per sempre l'immagine della rovesciata sotto la pioggia biblica. 
Amatissimo dai tifosi (con cui ha condiviso il celebre coro "un giorno all'improvviso"), d'improvviso il Pipita si accorda con la Juventus, Napoli rimane spiazzata, si è seppellito un amore; l'idolo viene bruciato. 
Mi rendo conto che fa strano, fa un po' male, ma ricordatevi che: "chi ama non dimentica, chi dimentica non ama, chi ama e poi dimentica ha poi dimenticato come si ama".