Il ritorno di Paolo Maldini al Milan è una delle tante conseguenza positive del benservito al duo Fassone-Mirabelli. Anche quando in rossonero si è materializzato Elliott, Maldini ha preso tempo per vedere se finalmente c'erano i margini per lavorare seriamente oppure no. Con la coppia delle "cose formali" non avrebbe mai voluto avere a che fare, ma con un contesto societario diverso sì. Qualche giorno per definire il suo ruolo ed è tornato.

Per comprendere l'acume che ha caratterizzato la vecchia dirigenza, basti citare il caso Gustavo Gomez. A Gennaio Mirabelli, vero macho del management calcistico che si imponeva con autorità ai biechi procuratori, rifiutò di dare al Boca il difensore per 5,5 milioni, in quanto ne voleva 7. Il bellissimo risultato è stato che il povero Gomez è rimasto altri mesi in rossonero a grattarsi il bunburin, regolarmente pagato dal Milan, ed ora è stato dato al Palmeiras a condizioni  che, sempre se tutto dovesse andare bene, fra un anno dovrebbero portare nelle casse milaniste su per giù quello che voleva pagare il Boca. E non per colpa di Leonardo, in quanto è il mercato che fa le condizioni, non il solo venditore.

Maldini entra come responsabile dell'Area Sport, quindi non sarà coinvolto nel mercato, che resta di competenza di Leonardo. Eppure il suo ingresso in società deve essere visto come una tappa di avvicinamento a responsabilità più ampie, anche perché ha delle idee ben precise su come si costruisce una squadra di calcio e, proprio per questo motivo, entrò in rotta con Galliani (un vero faso tuto mi, poco amante della dialettica con altre teste pensanti).

Quanto al mercato, è evidente che si cercherà di vendere più che comprare. Al di là di certe sviolinate superflue che leggo qua e là, Elliott sta cercando di mettere in piedi qualcosa di competitivo, senza esporsi oltre limiti ragionevoli. Bacca, Kalinic e Silva (autore del gol decisivo col Barcellona, ma nel complesso inguardabile come di consueto) sono tre problemi economicamente pesanti e Leonardo cercherà di liberare le risorse economiche bloccate dalla loro presenza. Dal momento che la mannaia UEFA del Fair Play aleggia sulla testa del Milan, il saldo del mercato dovrà essere attivo, quindi una certa prudenza,lo ricordino i tifosi, è dovuta.

Eppure, una volta tanto, tendo a prestare fede a ciò che canta qualche menestrello, ovvero che Leonardo aspetta qualche occasione di fine mercato (Rabiot? Kovacic? Qualcun altro?). Erano le mosse di Galliani, che forse abbiamo sbagliato a disprezzare tanto, perché sono strategie inevitabili, quando ti pongono dei vincoli stretti nelle spese. Negli ultimi giorni del mercato qualche nome buono potrebbe iniziare a scottare in qualche squadra. Chi lo sa?

L'arrivo di Bernard, un affare low-cost, prelude forse alla cessione di Suso, perché se Donnarumma non ha mercato (e vorrei vedere viste le papere dell'anno scorso...), lo spagnolo ne ha, E del resto, perché scandalizzarsi se dovesse arrivare il piccolo brasiliano, visto che lo stesso Suso è stato un affare low-cost, come parecchi anni fa lo fu Cambiasso per l'Inter? Non sarà un vero e proprio colpo, perché i colpi non si offrono agli acquirenti come ha fatto Bernard tramite i procuratori, ma in futuro potrebbe diventarlo, a posteriori come Suso.

E se dovesse andare in porto qualche cessione, siete sicuri che non escano 8-10 milioni per Balotelli? Voi siete liberi di non volerlo, ma io resto libero di pensare il contrario.