Il Milan è tornato. Bravo Pioli, bravo Ibra, bravo Maldini, bravi tutti. Che posizione occupa in classifica il Milan? Purtroppo, non una classifica da Milan. Almeno non di quel Diavolo che abbiamo apprezzato fino a circa 10 anni fa. La nota interessante, però, è che i rossoneri impartiscono lezioni di calcio in ogni stadio d'Italia nell'era post-COVID. Un caso? Pablo Picasso disse che "l'accidentale rivela l'uomo".

Dopo il lockdown, l'evento accidentale, il Milan si è rivelata una squadra tecnica, veloce, gagliarda, fisicamente straripante, capace di sovvertire i risultati nel corso delle partite senza disunirsi, cattiva sottoporta e, soprattutto, spettacolare.
Cosa è cambiato? Al di là dei meriti di Pioli e company, c'è un fattore che è determinante non solo nel calcio, ma in tutti gli aspetti della vita: il pubblico. Se è vero che nella nostro lavoro non sottostiamo al giudizio di migliaia di persone, le critiche di chi ci sta intorno potrebbero influire sul nostro operato. Allo stesso modo, i giovani calciatori rossoneri, con le splendide eccezioni dei due scandinavi, senza il tifo si sono rivelati.
Questo crea due quesiti:
1) esiste una sudditanza da parte dei giocatori nei confronti del pubblico?
2) Se il pubblico allo stadio condiziona le prestazioni della banda di Pioli, è sbagliato interrogarsi sulla qualità del tifo rossonero?
Se esistesse una sudditanza, è evidente che siamo di fronte ad un problema di personalità da parte di molti calciatori rossoneri. E non è una cosa da poco. Se i tifosi condizionano le prestazioni della propria squadra in modo negativo forse anche loro dovrebbero farsi un esame di coscienza.
Non si vive nel passato. Il vecchio Milan è stato grande, ma durante la sua storia ha vissuto momenti di alti e bassi, come è lecito. Anziché sfogare le proprie frustrazioni dovute alla propria vita, aspetto esasperato anche dall'utilizzo scriteriato dei social, potrebbero sostenere con positività la squadra del cuore, assistendo, così, con più frequenza a partite come quelle che sta offrendo il Milan post-lockdown.
Ai posteri l'ardua sentenza.