Cerchiamo di essere uomini di mondo e accontentiamoci del pareggio fuori casa sul campo ostico di Firenze. Intorno al Milan tira la stessa aria di ostilità che aleggiava nel 1990, quando i rossoneri, stanchissimi dopo i tempi supplementari di Monaco in Coppa, si videro piombare addosso, come un angelo sterminatore, il signor Rosario Lobello  con la benedizione dei media e di tutte le tifoserie avversarie. Il pareggio muove la classifica e potrà tornare utile più avanti. Del resto, il calcio è da sempre la fiera dell'ipocrisia. Da ieri, infatti, chi aveva pianto calde lacrime contro il sistema perverso del calcio, quello che favorisce i potenti, può girare gonfio e pettoruto (per usare un'espressione del Manzoni ne "I promessi sposi") sostenendo, a seconda dei casi, di aver avuto un rigorissimo a favore o di essere uscito a testa alta. Non manca anche la bacchettata al milanista in generale, che ovviamente, non deve attaccarsi agli episodi, (monito ovvio, visto che gli episodi sono stati a favore di chi dà quel monito.).
Tale privilegio, infatti, è riservato solo a Mister Commisso da Brooklyn e ai suoi sportivissimi tifosi e giornalisti di riferimento. In certe, situazioni, bisognerebbe avere il pudore di tacere e portare a casa in silenzio il maltolto, ma quando si ha la faccia tosta come il cuoio stagionato, si può dire quello che si vuole.

Come ho scritto nel titolo, Rebic merita una standing ovation di 82 minuti, come Fantozzi dopo aver urlato che la Corazzata Kotiomkin è una cagata pazzesca. La partita non era ancora finita, ma al 91° il croato è andato ad abbracciare il signor Calvarese con la tenerezza di chi rivede una persona cara dopo tanti anni e il cuore gli batte dalla gioia. E' stato un gesto di un'ironia così feroce da seppellire l'arbitro. Sembrava quasi che volesse dire: "Signor Calvarese, se l'abbracciassimo come fa Buffon con gli arbitri, ce lo darebbe anche a noi un rigorino?". Non mi stupirei se, alla fine, visto il clima generale di ostilità verso la società rossonera, Rebic si ritrovasse squalificato per questo gesto di civile e simpatica indignazione, ma ci sono delle cose che non hanno prezzo, mentre per tutto il resto c'è una diffusa carta di credito. Grande Ante Tonino Rebic!

La partita in se non aveva detto molto, se non che Jachini aveva affidato solo a Chiesa il compito di pressare alto, difendendo con 3 uomini a centrocampo che rallentavano l'azione avversaria, per poi retrocedere a fare mucchio con tutti gli altri al limite dell'area. In questa maniera il Milan faceva girare molto la palla senza trovare tantissimi spazi per concludere. I rossoneri, in verità, andavano in gol nel primo tempo con un'azione personale di Ibra, un misto di tecnica e forza fisica, rete annullata da Calvarese dopo il VAR. Applicando in maniera rigida le nuove regole, il gol si poteva annullare, per cui, con tutto il dispiacere del mondo, non me la prendo con Calvarese per non averci concesso illeciti favori. E comunque, nel secondo tempo il Milan segnava con il solito Rebic, che concludeva in rete un'azione da flipper grazie a una deviazione. E' la controindicazione di affollare la difesa, chiudi gli spazi, ma l'effetto flipper è sempre in agguato.

Le prime avvisaglie sinistre si registravano dopo, quando Dalbert stendeva Ibrahimovic lanciato a rete, ma Calvarese tirava fuori il cartellino rosso solo dopo il VAR, come se non si trattasse di un'azione di evidenza solare. Dopo il 30° minuto il Milan commetteva l'errore di abbassare un po' il ritmo e la Fiorentina, anche se in 10, si faceva avanti. Begovic, subentrato a Donnarumma infortunato, smanacciava una spizzata di testa firmata da Chiesa, ma in generale la Fiorentina entrava in area solo per fasce esterne, senza riuscire a puntare la rete. I viola, in sostanza, erano fastidiosi, ma non pericolosi.
Cutrone, appena entrato, si avventurava nell'area di rigore rossonera, ma era costretto da Romagnoli ad allargarsi e si aiutava con le braccia per tenere lontano il difensore. Romagnoli riusciva a toccare la palla con la punta del piede e qui Patrick decideva di tentare il tuffo a volo d'angelo. Dalla sua posizione Calvarese poteva vedere solo l'autorevole figura di Romagnoli e, forse, non era abbastanza vicino da apprezzare il cambio di direzione della palla, però fischiava il rigore e, inspiegabilmente, non rivedeva l'azione al VAR, come chi ha ogni motivo di essere certo, mentre, al contrario, aveva ogni ragione per non essere certo. Evidentemente le certezze del direttore di gara, derivavano, bontà sua, da altro, anche se non abbiamo idea di cosa. In tal modo, comunque, il signor Calvarese consentiva ai viola di pareggiare e,ovviamente, di... uscire a testa alta.

Ora, io non discuto che il Milan sia solo una buona squadra, che quando attacca fa una bella figura e quando difende o controlla ne fa una meno bella. Ma devono essere gli avversari a punirla e a guadagnarsi il titolo di uscire a testa alta. Non devono certo essere gli arbitri a sostituirsi al Padreterno per riequilibrare quelle che ritengono essere le ingiustizie dell'esistenza.
In ogni caso, ribadisco quanto scritto nell'incipit ovvero che questo pareggio va tenuto stretto, perché in certe situazioni anche sopravvivere è un successo.